Della Redazione Di Democratica
n. 51 Martedì 17 ottobre 2017
“Gli indagati vanno cacciati” (Virginia Raggi, settembre 2015)
Viaggioal cuore dell’Italia
Pd È partito il treno dell’ascolto, in due mesi toccherà tutte le province del Paese. Renzi: “Sarà un viaggio umile, per imparare”
ALLE PAGINE 4-5
NAPOLI
Il sindaco che voleva “scassare tutto”. Missione compiuta
La legalità rimane un miraggio lontano,
la bufala sulla fine dell’emergenza rifiuti, le casse del Comune piangono.
Il fallimento di de Magistris è sotto gli occhi della città.
ALLE PAGINE 2-3
L’EDITORIALE
“
La sinistra dei diritti e dei doveri
Andrea Romano
IIn fondo ce lo insegnano da bambini: il cosiddetto senso del dovere è innanzitutto un moto di passione, un “senso” per l’appunto, e non certo un banale meccanismo repressivo. E anche su quel senso che sa di sentimento costruiamo le nostre relazioni sociali. Perché qualunque comunità, da quella più piccola e famigliare nella quale ci troviamo a crescere fino alla più ampia nella quale viviamo la nostra vita adulta, si alimenta della capacità di definire le relazioni non solo tra individui come entità separate ma tra gli individui e il contesto nel quale essi operano. Relazioni che sono basate su diritti, responsabilità e doveri che insieme costruiscono il campo che ci definisce come società. Anche per questo, oggi, è fondamentale che la sinistra italiana sia tornata a parlare del tema dei doveri accanto a quello dei diritti. Lo ha fatto Matteo Renzi al Teatro Eliseo sabato scorso, concludendo le celebrazioni per i primi dieci anni del Partito Democratico e lanciando in quell’occasione la proposta del mese di servizio civile. Una proposta, a cui oggi dedichiamo un approfondimento, da collocare dentro il racconto nuovo di un PD che tiene insieme diritti e doveri mentre rappresenta l’Italia come una comunità nazionale da riconoscere nel suo complesso e straordinario potenziale. D’altra parte se ci guardiamo attorno non possiamo non vedere come tutta la politica che circonda il PD abbia da tempo dimenticato di tenere insieme diritti e doveri. Da una parte la destra, promotrice e prigioniera della nuova fabbrica della paura, trasmette agli italiani la solita promessa di falsa sicurezza: “Avete ragione ad essere spaventati.
SEGUE A PAGINA 6
COLLOQUIO CON STEFANO BONAGA
La cura della partecipazione
A PAGINA 7
Focus Disastro Napoli
Tanto tuonò che non piovve: è così che si potrebbe adat-tare il famoso proverbio alla Napoli governata da Luigi de Magistris. Eh sì, perché chi non ricorda o’ sindaco che nel 2011, fresco di vittoria e con la testa anco-ra fasciata dalla bandana arancione, pro-metteva una rivoluzione a suon di ‘scas-siamo tutto’? E invece dopo 6 anni e una rielezione a furor di popolo, fatti e numeri raccontano di una Napoli certamente scas-sata, ma in ben altro senso, con un bilan-cio in grave dissesto e sotto la lente di in-grandimento della Corte dei Conti, le tasse locali più alte d’Italia, la raccolta differen-ziata al palo dopo le promesse mirabolanti delle prime ore, e i servizi essenziali per i cittadini sempre più carenti, dai trasporti, ai servizi ai disabili, agli asili nido. Certo di Napoli si parla forse meno di quanto si dovrebbe, e i media, presi da casi senza dubbio più “gustosi” come il di-sastro di Virginia Raggi a Roma, continua-no a dare della città la solita immagine da cartolina. Un combinato disposto, quello tra l’atteggiamento da novello Masaniello Carla Attianese CONDIVIDI SU SEGUE A PAGINA 3 Nel centro storico e sul lungomare l’abusivismo commerciale è un fenomeno dilagante. L’occupazione di suolo pubblico rappresenta un’entrata ridicola del bilancio comunale (8 milioni contro i 50 di Torino), si sono moltiplicate le occupazioni abusive di immobili comunali alle quali quasi sempre fanno seguito sanatorie dell’amministrazione comunale. Legalità De Magistris aveva promesso di portare la raccolta differenziata al 70% in soli sei mesi, dopo sei anni è al 30% con il resto della Campania che ha superato il 50%. Non è stato fatto un solo passo in avanti sul ciclo integrato dei rifiuto né dalpunto di vista dell’efficienza né dellasostenibilità. La tassa rifiuti è la più alta d’Italia. Ha sostanzialmente dirottato risorse sullo smaltimento all’estero dei rifiuti, privando ancheper questo le periferie di risorse. RifiutiIl sindaco che voleva “scassare tutto”. Missione compiuta Il fallimento di de Magistris dai servizi alla qualità della vita: Napoli allo sbando ma ha le risorse per rinascere
Focus Disastro Napoli
SEGUE DA PAGINA 2 Certo la situazione storicamente diffici-
Conti
del sindaco e lo sguardo paternalistico dei le di una città come Napoli non può essere media, che in questi anni ha condanna-lasciata solo sulle spalle dell’amministrato Napoli a un isolamento pericoloso per zione locale, ed è per questo che in questi tutti. Ma se questa può essere una scelta anni i governi di centrosinistra, al contra-rassicurante per i più, frutto anche degli rio di quanto ha provato a fare la narra-stereotipi che da sempre accompagnano zione del ‘governo nemico’ del sindaco, la città della pizza e del mandolino, resta il hanno provato a far arrivare alla città le fatto che le vicende della terza città d’Ita-risorse necessarie a farla uscire dalle seclia, la capitale del Mezzogiorno nella qua-che, con progetti e finanziamenti. le vivono un milione di abitanti,
Le vicende della terza città d’Italia non possono non possono essere derubricate a folklore
Le cifre parlano di circa un mi-non possono più essere deru-liardo e mezzo erogato tra il bricate a folklore. Del resto 2013 e il 2015; ma se queste lo si è sempre detto: dal-risorse da un lato hanno
1 miliardo e 900 milioni il
lo sviluppo di una delle rappresentato una bocca-
disavanzo aggiornato al 31
città più importanti del
ta d’ossigeno per le pic-
dicembre del 2016, con un buco di
Mediterraneo dipende
cole e medie imprese,
circa 173 milioni creato solo tra
non solo il destino di
dall’altro sono state lo
il 2015 ed il 2016. I tempi effettivi
chi ci vive, ma anche
specchio dell’ennesima
di pagamento dei creditori sono
la crescita dell’intero
occasione mancata da
arrivati in pochi mesi a oltre 600
Paese che, adesso che
parte di un’amministra-
giorni. La pressione fiscale è
ha ripreso a cammina-
zione che non ha saputo
raddoppiata, passando da 423 a
re, potrà riuscire a cor-utilizzarle per soluzioni
871 euro pro capite.
rere solo se non avrà più strutturali. zavorre e carichi pesanti a Adesso è il momento, per la fare da freno. Per questo è im-politica responsabile, di ripren-
Welfare
portante, oggi, non solo fare bilan-dere Napoli per mano e riportarla ci e tirare somme ma anche e soprattutto finalmente nel posto che le spetta (e non far emergere, finalmente, i fatti e le cifre solo dal punto di vista calcistico…). In que-di un fallimento. E sono numeri, quelli che sto senso la scelta del Pd di tenere sotto presentiamo, che parlano di una città la-il Vesuvio l’assemblea programmatica di sciata a se stessa, preda delle idee da gran-fine ottobre è già di per di per sé una di-deur del suo sindaco, convinto che per ca-chiarazione di intenti. La storia ci ha insevarsela basti fare meno rumore possibile gnato che Napoli è una città capace di gra-e farsi notare solo quando c’è da fare un vi cadute ma anche di eccezionali slanci, e po’ di avanspettacolo, come nel caso del adesso, per il bene di tutti, è il momento di progetto del corno gigante sul lungomare, tornare a risalire. poi bocciato dalla sovrintendenza. LEGGI SU DEMOCRATICA.COM
Dall’assistenza e accompagnamento degli studenti disabili che non ha trovato coperture in bilancio, all’assistenza domiciliare che va avanti a singhiozzo. In una città che sindaco e giunta raccontano come inclusiva e vicina agli ultimi, i disabili vengono abbandonati senza garantire neppure i servizi minimi.
La bufala
del governo nemico
In questi anni de Magistris ha usato il falso alibi dei tagli del governo
nazionale per giustificare i suoi
fallimenti. La realtà dei numeri dice il contrario: il governo nazionale ha erogato a Napoli 250 milioni di liquidità nel 2013 per la gestione ordinaria e circa 1.3 miliardi nel 2014-15 dal fondo di rotazione per i crediti dei fornitori esterni. Nel 2016 con il patto per Napoli all’amministrazione comunale sono stati assegnati ulteriori 630 milioni di euro per la realizzazione di opere concordate.
Destinazione Italia
Il treno dell’ascolto
VVMario Lavia CONDIVIDI SU
ia: il treno del Pd è partito stamattina per un viaggio di otto settimane attraverso tutte le 107 le province italiane. Un “viaggio dell’ascolto” dell’Italia profonda, a contatto con i problemi reali per individuare le po
tenzialità nascoste del nostro Paese. Matteo Renzi ha chiarito nei giorni scorsi che non si tratta di un’iniziativa di campagna elettorale: “Inizia un percorso bello tosto, che ci porterà in tutta Italia. Oltre 100 tappe, tutte le province. Il tema è un viaggio dentro il cuore dell’Italia. Io non faccio discorsi, è un viaggio per prendere appunti per la campagna elettorale. Un viaggio di ascolto, umile. Si impara molto di più in due ore a Civita Castellana che chiusi in una stanza. È anche un viaggio di impegno”, ha detto
il segretario Pd parlando con i giornalisti a bordo del treno Pd. “Andiamo ad imparare – ha aggiunto – sono contento anche del fatto che ci sia una grande squadra”.
Oggi Renzi visiterà quattro luoghi: Fara Sabina, Civita Castellana, Narni e quindi Spoleto. Luoghi carichi di storia dove in molte raltà economiche si stanno avviando profonde innovazioni: e nel mix fra tradizione e futuro sta la chiave del destino del Paese.
Sul treno – cinque carrozze attrezzate – con il segretario ci sono oggi il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, il Governatore del Lazio Nicola Zingaretti, il vicesegretario Maurizio Martina, il responsabile informazione Matteo Richetti, dirigenti, lo staff, giornalisti.
A Fara Sabina il treno è arrivato puntuale alle 10,30. Il segretario del Pd ha visitato la magnifica Abbazia di Farfa, luogo millenario meta di turisti da tutto il mondo. Renzi ha incontrato personalità del mondo economico e produttivo della zona della bassa Sabina. Quindi il convoglio è ripartito alla volta di Civita Castellana: qui è in programma la visita a un’azienda del distretto industriale delle ceramica. È un’azienda in crisi che però ha individuato un percorso di risanamento e rilancio: un esempio di come le crisi industriali possono essere affrontate e risolte.
Si ripartirà alla volta di Narni – siamo arrivati in Umbria – dove nel primo pomeriggio il leader del Pd visiterà una delle maggiori aziende operante nel settore dei derivati del carbone. L’ultima tappa di oggi sarà a Spoleto dove il treno arriverà alle 18: qui il segretario e il gruppo dirigente locale visiteranno il deposito di Santo Chiodo per la conservazione delle opere d’arte, dove sono conservate circa 4 mila beni artistici messi in salvo durante il terremoto. Previsto anche un incontro con il direttore del Festival dei Due Mondi, Giorgio Ferrara, un grande del nostro teatro.
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Destinazione Italia
Colloquio con Nicola Zingaretti
“Nel nostro Lazio le cose sono cambiate”
Agnese Rapicetta CONDIVIDI SU
“Q“Quale migliore occasione per immergersi nella vita dei cittadini e nelle cose concrete”. Con
questo entusiasmo
Nicola Zingaretti è salito oggi sul treno del
Pd, partito dalla Stazione Tiburtina per un
viaggio che toccherà tutte le province italia
ne nel giro di due mesi. Un viaggio nato per
ascoltare e capire il nostro Paese e perché
no, provare a cambiarlo. Di concretezza e
cambiamenti, il governatore ne sa qualcosa.
Quando è arrivato al governo, il Lazio era
una delle regioni peggiori d’Italia, sotto mol
ti punti di vista.
Fino a 4 anni fa, gli ospedali chiudevano
e i conti erano in rosso, con due miliardi di
disavanzo su 9 complessivi di budget: oggi i servizi migliorano e si è arrivati all’obiettivo del pareggio di bilancio, addirittura con la prospettiva di un attivo di 18 milioni per il prossimo anno. Gli standard previsti dallo Stato sono rispettati e si pagano i fornitori nei tempi stabiliti, a 27 giorni.
Il passato è quindi alle spalle, oggi il trend è decisamente cambiato: “Pensiamo al trasposto ferroviario: quando siamo arrivati i comitati dei pendolari erano, a ragione, sempre sul piede di guerra. Oggi l’83% dei
treni sono già rinnovati e nel prossimo anno abbiamo già stanziato un investimento per 500mila euro per puntare al 100%”. La stessa cosa succede anche nell’ambito del trasporto su strada: “Cotral era una azienda in crisi, che faceva circolare mezzi vecchi e con tantissimi kilometri accumulati, non venivano rinnovati dal Giubileo del 2000. Ora l’azienda è in attivo e ci sono 500 nuovi autobus acquistati per il Lazio e altri 400 in arrivo”.
Ma non è un caso, c’è una strategia ben precisa dietro questi dati, che non sono davvero soltanto numeri ma cambiamenti concreti che migliorano la qualità della vita delle persone.
“Le cose drammatiche”, ci dice Zingaretti, “si possono migliorare. Non possiamo accettare, come qualcuno vorrebbe farci credere, che il cambiamento sia sinonimo di rinuncia. Cambiare è possibile e per farlo dobbiamo ricostruire speranza, perché non esistono miracoli ma solo buona politica”.
Il lavoro però non è ancora finito, ancora molto c’è da fare. L’occasione giusta sono le elezioni in Regione previste per la primavera del 2018: “Quello che so con certezza è che non si può tornare indietro. Puntiamo a rieleggere per la prima volta un presidente per dare continuità e scongiurare la possibilità che al governo vada una visione rinunciataria o, ancora, peggio, l’incapacità”.
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Servizio civile
La sinistra dei diritti e dei doveri
Andrea Romano CONDIVIDI SU
Segue dalla prima
AAnzi, abbiate sempre più timore di quello che vedete fuori da casa vostra. Perché se la politica non è in grado di decidere niente, saremo noi a garantirvi il comando e il patto tra minori
diritti e maggiore repressione. E’ sufficiente che ci affidiate le chiavi della vostra libertà”. Dall’altra i Cinque Stelle, ormai in aperta competizione con la destra radicale, scommettono sulla legittimazione di qualunque violazione delle regole: “Sei un abusivo che occupa uno spazio o una qualunque rendita di posi
zione a scapito della collettività? Va benissimo, ti rappresentiamo noi: garantiremo che nessuna regola intervenga a far valere l’interesse generale sul
Renzi, la proposta di un mese di servizio civile obbligatorio
L’altra narrazione del mondo giovanile
Destra e M5s fomentano la paura dei cittadinie l’arbitrio del più forte
tuo piccolo interesse particolare (anche se si è affermato con la forza). Perché l’arbitrio è il tuo, ma la responsabilità (e le colpe) saranno sempre e comunque della politica”.
Tra queste due polarità, è enorme lo spazio per una argomentazione politica dei diritti e dei doveri in grado tra l’altro di rispondere ad un bisogno reale della nostra società. Perché esiste una forte domanda di ragioni per il
nostro essere (e restare) una comunità nazionale. Basti pensare alla richiesta di tanti ragazzi di tornare ad avere ore di insegnamento di educazione civica, come sanno coloro che vivono nella scuola: non certo una richiesta di “legge e ordine”, come vorrebbe la destra, ma una domanda di senso sul nostro stare insieme. E dun
que la domanda di quella bel
lezza delle regole che è la stessa che anima la solidarietà e l’impegno per allargare i diritti.
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Creare un vero servizio civile europeo: il progetto Odysseus
NNel 2016 è stato presentato a Bruxelles Odysseus, una proposta di nuovo servizio civile europeo che vada oltre alla cooperazione transnazionale, le sperimentazioni e gli accordi bilaterali. Il progetto nasce nell’ambito di Volta, think tank presieduto da Giuliano Da Empoli, e ha come obiettivo quello di accompagnare i partecipanti nell’avvicinamento al mercato del lavoro grazie ad esperienze in un paese europeo nei settori dell’istruzione, della sanità, dell’ambiente, dell’integrazione, dello sviluppo e della valorizzazione dei patrimoni culturali.
Edoardo Patriarca CONDIVIDI SU
IIn questi anni stiamo compiendo una rivoluzione silenziosa e pacifica. Con i tagli di Berlusconi il servizio civile era stato azzerato. Nel 2013 era a quota 13mila e ora l’abbiamo portato a quasi 50mila partecipanti. Una crescita esponenziale che simboleggia bene la risposta che i giovani hanno dato a fronte di un gesto di attenzione da parte del governo. Il servizio civile è fondamentale, non solo perché rappresenta un’esperienza concreta rivolta agli ultimi e non solo agli ultimi, ma perché riesce a dare un’altra narrazione del mondo giovanile. Non più un mondo descritto come svogliato o disinteressato, ma un mondo capace di mobilitarsi per il volontariato e per la solidarietà. Il servizio civile non è solo un importante laboratorio di cittadinanza attiva ma anche un’esperienza che permette di acquisire competenze valutate con attenzione anche dal mondo imprenditoriale.
Ora la sfida è quella di raggiungere l’obiettivo che ci siamo prefissati: far sì che si arrivi a coprire tutte le richieste, il servizio civile universale sia davvero per tutti.
I numeri del
servizio civile in Italia
Nel 2017 47.529 posti messi a bando
4.794
i progetti
Più di 100mila domande ricevute
La partecipazione può Dialogo con Stefano Bonaga Pensieri e parole
salvare le nostre società
Beatrice Rutiloni CONDIVIDI SU
SStefano Bonaga è uno che dice cose così: “Amo Gadda quando dice che l’io è un parassita della vita e per me i-o è il raglio dell’anima”, e anche così “da 25 anni ho sempre le stesse fissazioni, mi
definisco patetico, quando uno è deluso dal
le circostanze è così che diventa, disilluso,
amaro”. Pero a sentirlo parlare a ruota li
bera nella sua terrazza bolognese con vista
sulle due torri, il filosofo rocker che fuma
una sigaretta dopo l’altra e poi si gira verso
le piante e ti dice “il pollice verde proprio mi
manca vero?” sembra proprio non aver per
so né la voglia di fare né tantomeno quella
di partecipare. Una delle sue fissazioni è la
sua intuizione originaria, la rete Iperbole, la
prima rete civica di Bologna, nata quando
Bonaga era assessore all’innovazione della
giunta Vitali. E tutto, a sentire il prof di an
tropologia filosofica, viene da li e a li può ri
congiungersi. Tutto ha un senso nella parte
cipazione e nella riscoperta dei doveri della
cittadinanza in un tempo in cui sembrano
prevalere solo i diritti.
“Siamo passati dallo stato politico del Levia
tano, individuato da Hobbes, in cui lo Stato
pretende tutto, con una massima delega da
parte dei cittadini che ottengono in cambio
la soddisfazione di un unico bisogno, quello
della sicurezza, a una situazione in cui i cit
tadini concedono ai politici il massimo po
tere di servizio: ti mando lì, nelle istituzioni,
e in cambio voglio tutto.
Ma oggi la prestazione di cittadinanza è
una crocetta sul segno, ogni cinque anni”.
Cosa bisogna invece pretendere dai cittadini?
“Riprendo il principio basilare del comunismo: a ciascuno secondo i propri bisogni, da ciascuno secondo le proprie possibilità. Quando parliamo di possibilità intendo non solo economiche ma anche di intelligenza, di tempo libero, di iniziativa.. Quando sei poli-tes, quando sei intelligenza, non è che la tua performance possa limitarsi a fare uno scarabocchio su un foglio per scegliere qualcuno a cui addossare le colpe se le cose non vanno. La crisi dei politici
Per contrastare l’impotenza politica occorre includere potenza sociale
dipende in buona parte dalla debolezza dei partiti che si sono fatti divorare dai cittadini: oggi esistono solo i diritti, ma i doveri? Le tasse le pagano in pochi e anche il voto non è più un obbligo, mi dice lei come si fa ad applicare la tesi fondativa della sinistra se non ripartiamo dalla rifondazione degli individui che compongono la società?”
Società significa partecipazione?
“Sempre lì torniamo: per contrastare l’impotenza politica occorre includere potenza sociale sotto forma di partecipazione. Dico sempre: i legislatori fanno la cornice ma il quadro si fa con i pennelli e i colori, ecco quelli sono la società. Mi baso sulla teoria dei sistemi aperti che riguarda città complesse: le strutture da rappresentare che ab
biamo pensato 250 anni sono in crisi di prestazione, e non per scarsa volontà, ma per debolezza della funzione di rappresentanza. Secondo questo teorema per ridurre le complessità dell’ambiente devi rendere più complesso il sistema politico, cioè aumentare la capacità selettiva”.
Sembra il contrario di un algoritmo.
“Lo è: bisogna introdurre intelligenza nella burocrazia. Prenda le teoria del Nudge ideata dal premio Nobel per l’economia Thaler e la applichi ad ogni strato della società: se introduciamo i meccanismi premiali della comportament eco-
nomy coinvolgeremo “affettuosamente” i cittadini a comportamenti virtuosi e
l’intera società e l’economia me risentiranno in modo positivo”.
Faccia degli esempi.
“Ne faccio due: perché non tiriamo fuori la potenza degli studenti con premi da 5 Mila euro ciascuno, oppure perché non diamo
ai dipartimenti di diritto delle
nostre università la revisione dei codici? Il punto è che la democrazia complessa è fatta di 4 modelli: c’è quella partecipata, la diretta, la deliberante, e la cooperante. Sono quattro declinazioni ma senza quest’ultima le altre democrazia sono deboli. Parlo alla sinistra: occorre ricreare processi di contro fiducia, riconoscere e promuovere potenza sociale. Solo così si può affrontare la crisi di rappresentanza”.
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