Di Matteo Renzi
Il decennale del PD è stato caratterizzato dagli interventi di Veltroni, Gentiloni e il mio e da tanto affetto nel ricordare il cammino percorso. Ma soprattutto da tanta voglia di futuro. E in questo senso possiamo inquadrare una delle proposte uscite dal Teatro Eliseo di cui parleremo ancora molto nei prossimi mesi: l’idea che i nostri ragazzi, donne e uomini, possano dedicare almeno un mese di tempo a un servizio civile. Per me è sacrosanto che ci siano i bonus, strumenti come App18 che consente di investire in educazione e cultura. Ma accanto ai diritti ci sono i doveri. E scommettere sulla nuova generazione significa anche investire in un percorso di educazione civica che non sia solo nelle scuole ma raggiunga tutti i cittadini maggiorenni almeno per un mese. Qui il pezzo in cui lancio la proposta. Voi che ne dite? Leggo volentieri i vostri commenti: matteo@matteorenzi.it o sul post di Facebook
Tra le proposte che durante il governo dei mille giorni sono diventate realtà c’è anche tutto il tema dell’alternanza scuola lavoro su cui alcuni studenti hanno scioperato la settimana scorsa. Anche in questo caso mi piacerebbe conoscere il vostro giudizio su facebook o instagram. Perché diciamoci la verità: se ci sono casi in cui l’alternanza scuola lavoro non funziona – e ci sono, inutile negarlo – è anche vero che questo non è un buon motivo per arrendersi. Ha senso o no, nel 2017, permettere occasioni come quelle sulla scuola lavoro? Vorrei leggere il vostro parere, parere di studenti o professori o genitori. Qui intanto trovate la pagina che oggi Democratica ha dedicato a questo argomento, molto interessante. Se vi va, fatelo girare!
Fin dall’inizio di questa enews avrete notato che non ho molta voglia di parlare del continuo chiacchiericcio del mondo politico romano, un’immensa telenovela in cui i protagonisti – io compreso – rischiano di apparire come impegnati solo a parlarsi addosso. Nel frattempo in Europa un’altra bandierina della sinistra viene ripiegata visto che a Vienna molto probabilmente il capo del governo diventerà nelle prossime settimane un popolare, il ministro Kurtz. Forse è più opportuno che ci concentriamo allora sui temi veri, quelli che davvero sono rilevanti per le persone. Ed è per questo che da domani il PD comincerà un lungo viaggio in treno, viaggio che toccherà tutte le province italiane. Ascolteremo più che parlare. E ascolteremo sul serio, senza i soliti palchi che spesso hanno caratterizzato le nostre iniziative, ma andando nelle aziende, nei centri di accoglienza per minori, nelle realtà del volontariato, nei luoghi dell’associazionismo e della cultura. Il treno sarà aperto alle discussioni e accompagnerà esperienze diverse, a cominciare domani col viceministro Bellanova che si confronterà con gli operai della Perugina, in lotta per difendere il posto di lavoro. Toccheremo i luoghi del terremoto, partendo dal Lazio, dall’Umbria, dalle Marche e dall’Abruzzo. E fino a sabato ci immergeremo in un viaggio vero, in mezzo alla gente vera. Se vi va seguiteci sui social, perché non credo che un viaggio così pensato – tra la gente, in mezzo alla gente – sarà molto rilanciato dai media tradizionali. Noi però lo faremo con tenacia e determinazione. E porteremo le nostre idee alla verifica dei territori. Perché dopo che abbiamo raccolto l’Italia nel 2014 portandola fuori dalla crisi, adesso si tratta di costruire il futuro. Non di raccontarci ancora gli oggettivi risultati dei mille giorni, ma di costruire insieme i prossimi mille giorni, la prossima legislatura. Se vi va seguiteci lungo il treno sui miei canali social o su quelli del Partito Democratico.
Pensierino della sera: In queste ore la capitale del presunto Stato Islamico, Raqqa, sta per essere liberata innanzitutto dalle straordinarie forze curde.
E anche se non fa notizia, questa è una grande notizia.
Negli ultimi tre anni Raqqa è stata la capitale del terrore e vedere oggi le donne festeggiarne la liberazione allarga il cuore. Restituisce umanità a un luogo che è stato per anni il centro del terrore. Non possiamo dimenticare ciò che è accaduto in questi anni, non possiamo ignorare che il pericolo per le nostre città non è venuto meno. Ma la liberazione di Raqqa è una grande notizia anche se vorrebbero farci parlare di altro.
Perché il giorno in cui un popolo schiavizzato dal fanatismo islamico torna alla libertà, quello è per forza un bellissimo giorno, anche per noi.
Un sorriso,
Matteo
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