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Democratica

Della Redazione Di Democratica

n. 46 martedì 10 ottobre 2017
“I 950.000 euro del premio Nobel? Li spenderò nella maniera più irrazionale possibile!” (Richard Thaler, vincitore del Nobel per l’economia)
RISCHIO GLOBALE
Clima Trump cancella il piano di Obama per la riduzione delle emissioni. Un’altra cambiale elettorale pagata dal presidente Usa
PAGINA 3

LEGGE ELETTORALE
Rosato a Democratica: “Così restituiremo potere agli elettori”
Oggi la legge in Aula alla Camera, la maggioranza punta a chiudere presto. Richetti: “Il M5s ha paura di introdurre i collegi perché lì scelgono i cittadini e non i software hackerati della Casaleggio”
SEGUE A PAGINA 2
L’EDITORIALE /1
L’Ilva è una questione

nazionale
Teresa Bellanova
FFare ripartire la trattativa sull’Ilva. Questo è, da oggi, l’imperativo categorico che abbiamo dinanzi e questo abbiamo sollecitato ieri, come Governo, alla cordata aggiudicataria mentre poco prima nella Sala degli Arazzi informavamo le parti sociali di ritenere irricevibili le condizioni del Piano industriale così come erano pervenute. Oggi, sulla stampa nazionale, c’è un punto dirimente per me ineludibile e che, ritengo, deve essere colto con grande attenzione: l’Ilva è una questione nazionale.
SEGUE A PAGINA 5
L’EDITORIALE /2
Produzione industriale:

le ragioni del boom
Marco Fortis
LLa forte accelerazione della nostra industria non è legata alla dinamica di singoli settori ma è ormai sempre più estesa a tante filiere e comparti. È una ripresa solida, che è soprattutto merito delle imprese ma che trae indubbio vantaggio anche da una politica industriale che ha cercato di mettere i fattori della produzione nelle migliori condizioni per poter dispiegare i loro effetti: il lavoro con il Jobs Act e il capitale con gli stimoli agli investimenti e alla ricerca e sviluppo.
A PAGINA 4
GOVERNO
Martina: “Al G7 ribadiremo la centralità dell’agricoltura”
SEGUE A PAGINA 7
Legge elettorale
Approveremo la nuova legge, l’elettore torni a scegliere Assegnazione dei seggi nei due rami del Parlamento Intervista a Ettore Rosato

Giacomo Rossi CONDIVIDI SU

OOnorevole Rosato, quali sono i tre principali punti di forza della nuova proposta di legge elettorale? Innanzitutto la possibilità di costruire coalizioni che abbiano la forza di governare e dare stabilità al nostro Paese. II secondo punto
è la possibilità di avere un rapporto più forte tra eletto ed elettore, perché i cittadini sceglieranno direttamente gli eletti tra candidati indicati con precisione sulla scheda. Sarà l’elettore a decidere chi mandare in parlamento a rappresentarlo. Infine si salvaguarda un principio che il Pd ha sempre voluto, difeso e valorizzato: la necessità di un confronto di
Useremo ogni strumento parlamentare contro i tranelli
ispirazione maggioritaria che consenta al centrodestra, al centrosinistra e ai Cinque Stelle di confrontarsi in maniera trasparente sul futuro del Paese. Lo stesso
principio, per essere ancora più espliciti, in base al quale il centrosinistra potrà battersi con nettezza contro il centrodestra e contro i populisti.
La principale differenza tra il cosiddetto “Rosatellum bis” e il sistema elettorale attualmente in vigore è la presenza di collegi uninominali. Ciò dovrebbe portare, in teoria, i partiti politicamente
simili a coalizzarsi per sostenere un candidato comune. E dunque
come giudica la posizione di isolamento assunta da MdP?
Occorre dare fiducia agli elettori. Sono convinto che gli italiani sapranno scegliere con saggezza quando, nei collegi, si troveranno di fronte da una parte una piccola formazione senza aspirazioni di governo che risponde solo ad esigenze di testimonianza e dall’altra una
proposta politica che punta al go
verno del Paese e che si contrappone con nettezza e sostanza alle destre e ai populisti.
Sbarramento Partiti 3% Coalizioni10% con il maggioritario con il proporzionale 12nelle Circoscrizioni Estere 1 in Valle d’Aosta 630 Camera con il maggioritario con il proporzionale 6 nelle Circoscrizioni Estere 315 Senato 231 399 109 206
Ci sono partiti ai quali questa legge elettorale non piace, eppure si è fatto un gran lavoro per limare i punti più criticati…
Ogni legge elettorale è frutto di un compromesso. In quest’occasione siamo riusciti a mettere insieme tutta la maggioranza di governo insieme a Forza Italia e alla Lega. Un passo avanti straordinario e insieme l’affermazione di un principio su cui aveva insistito più volte il Presidente della Repubblica, richiamando tutti i partiti ad approvare una nuova legge elettorale che avesse il più ampio consenso possibile.
Sarà necessario porre la fiducia sulla legge, per superare l’impasse dei voti segreti?
Ritengo che sia legittimo utilizzare ogni strumento regolamentare per evitare di cadere nelle trappole del voto segreto, come è già accaduto nel recente passato. Di fronte al rischio di un uso strumentale del voto segreto, noi usiamo altri strumenti parlamentari. Dopo di che ci confronteremo in Aula, come abbiamo sempre fatto. Al momento del voto finale sul provvedimento ogni deputato si esprimerà in piena libertà per affermare se intende sostenere o no questa nuova legge elettorale.
LEGGI
SU DEMOCRATICA.COM
Ambiente
Trump cancella Obama. Il mondo a rischio

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Stefano Cagelli

“L“La guerra al carbone è finita”. Con questa frase del capo dell’agenzia federale Usa per l’Ambiente (EPA), Scott Pruitt, l’America e il mondo fanno un clamoroso passo indietro nella lotta al riscaldamento globale. Donald Trump ha deciso di cancellare con un tratto di penna un’altra delle eredità che Barack Obama aveva lasciato al sua Paese, il Clean Power
Plan, il programma che taglia le emissioni degli impianti a carbone. Un piano da molti addirittura criticato per la sua moderazione.
Come sono lontani i tempi in cui il presidente Usa, per la prima volta nella storia, si spingeva all’altezza del circolo polare artico in Alaska per portare la sua testimonianza politica in difesa
Cancellato il piano contro le emissioni. Un’altra cambiale elettorale pagata da The Donald
del pianeta. Oggi Trump deve pagare la sua cambiale elettorale. Una delle sue promesse, infatti, era stato l’impegno a ‘soccorrere’ l’economia del carbone in America, i minatori, le miniere. E Pruitt è stato scelto alla guida dell’Epa anche per
questo dato il suo scetticismo per quella ‘scienza’ sul clima che, secondo i critici, è allarmista e pone limiti superflui.
Clean Power Plan era stato introdotto dall’amministrazione Obama in uno sforzo per ridurre il livello di emissioni inquinanti delle centrali elettriche del 32 per cento entro il 2030. Gli impianti sono i maggiori produttori dei gas serra, principali responsabili secondo gli esperti del cambiamento climatico. Per Pruitt il regolamento introdotto da Obama nel 2015 era “illegale” e “definiva vincitori e perdenti” nella competizione per produrre energia elettrica negli Usa. “Il potere regolatorio non dovrebbe mai essere usato per definire vincitori e perdenti”. Secondo il New York Ti-
zioni del quotidiano, nel
testo preparato dall’Epa si
calcola che il mancato rispetto
delle limitazioni sulle emissioni
consentirebbe agli Usa di risparmiare 33 miliardi di dollari. Di certo, il ritiro di Washington dall’accordo è stato uno dei cavalli di battaglia elettorali di Trump.
L’amministrazione Trump continua
così a lavorare sulle direttrici tracciate dal tycoon nella sua corsa verso la Casa Bianca. E allora torna a concentrarsi anche sull’immigrazione, dettando le condizioni per aprire il dialogo con i democratici per un eventuale accordo sui cosiddetti Dreamers. Fa la lista dei punti chiave e ribadisce così la stretta promessa sull’immigrazione: dal muro al confine con il Messico, alla regolamentazione del flusso di arrivi legali rivedendo alcuni punti del sistema di rilascio della ‘carta verde’, fino ad eliminare quegli ‘strappi’ al confine che consentono l’ingresso di minori in fuga da caos e violenza di paesi dell’America Centrale. Lista pronta per il Congresso, ma che mette i democratici in difficolta’: non fanno breccia gli argomenti proposti dal presidente, uno ad uno si imbattono nel muro democratico e rischiano -almeno per il momento -di far slittare quell’intesa cui lo stesso Trump sembrava puntare quando ha revocato il programma voluto da Obama per consentire a immigrati giunti illegalmente negli Usa da minori di restare nel Paese.
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mes l’abolizione delle misure del ‘Clean Power Plan’ renderebbe più difficile per gli Stati Uniti rispettare gli impegni dell’accordo di Parigi per il contrasto ai cambiamenti climati
ci.
Stando alle anticipa
La crescita dell’industria e la solidità della ripresa Economia
Agosto 2016 – 2017, indice destagionalizzato e media mobile a tre termini Produzione industriale 98,5 su ago ’16 +5,7% ago ’17 CONDIVIDI SU Marco Fortis
dell’attività produttiva nel corso dei primi otto mesi che la domanda interna grazie a misure a favore degli investimenti di quest’anno. In particolare, secondo i dati destagionaliz-
La politica economica attuata in questi anni ha svolto un ruolo fondamentale nella solida ripresa
e del riammodernamento delle attività produttive come il zati e corretti per il calendario, durante gli ultimi tre super-ammortamento, prima, e, ora, il Piano Industria mesi (giugno-agosto) la produzione industriale ita-4.0. Misure che hanno pure sostenuto il settore della liana è aumentata del 2,2% rispetto al trimestre metallurgia e dei prodotti in metallo, che pesa nel-precedente (marzo-maggio). Per un confronto, la nostra industria per un altro 14%. secondo prime stime l’analoga crescita della
Né è un caso se negli ultimi tre mesi la produ-produzione industriale tedesca dovrebbe es-
zione farmaceutica ha fatto registrare un bal-sere stata intorno all’1%. In questo momento
zo del 7,2%, che segue altri precedenti incre-la nostra produzione sta dunque procedendo
menti considerevoli, perché dopo l’incontro ad una velocita circa doppia di quella della
programmatico di Palazzo Chigi del 2014 le Germania.
grandi multinazionali straniere della farma-Quali le ragioni di questo exploit? C’è chi
ceutica hanno accelerato i loro investimenti continua ad attribuire soprattutto all’auto il
in Italia, fiduciose in un governo che ha creato merito del buon andamento globale dell’indice condizioni migliori per attrarre i capitali esteri della nostra industria e c’è chi addirittura lo ha e che è anche durato in carica tre anni, trovando collegato quasi unicamente al caldo estivo e all’e-inoltre ideale continuità nell’attuale esecutivo. nergia utilizzata per i condizionatori, pur di sminu-La forte accelerazione della nostra industria non è irne il significato. Indubbiamente il settore dell’auto ha dunque legata alla dinamica di singoli settori ma è ormai rappresentato uno straordinario volano iniziale della ripresa. sempre più estesa a tante filiere e comparti. È una ripresa so-Ma il settore dei mezzi di trasporto negli ultimi tre mesi è cresciuto lida, che è soprattutto merito delle imprese ma che trae indubbio “soltanto” dello 0,9% rispetto ai tre mesi precedenti, cioè meno del-vantaggio anche da una politica industriale che ha cercato di met-la metà della produzione complessiva. Quanto all’energia, se con-tere i fattori della produzione nelle migliori condizioni per poter sideriamo l’indice della sola produzione manifatturiera, che non dispiegare i loro effetti: il lavoro con il Jobs Act e il capitale con gli comprende l’energia e rappresenta oltre l’88% della produzione to-stimoli agli investimenti e alla ricerca e sviluppo. tale, esso è cresciuto nel trimestre giugno-agosto del 2,1%. Quindi il
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Focus Ilva
Una questione nazionale, ora la trattativa

Teresa Bellanova CONDIVIDI SU
Segue dalla prima

LLa produzione dell’acciaio è una questione nazionale e la sua difesa è la difesa di un segmento strategico per il nostro sistema-paese. Continuare ad essere la seconda manifattura d’Europa passa da qui.
Possiamo girare intorno alla questione quanto voglia
mo ma il nodo centrale è questo ed è il nodo che il Gover
no guidato da Matteo Renzi ha avuto ben presente quando ha deciso,
e scelto, che tutela del lavoro, salvaguardia ambientale, rilancio della
più grande acciaieria d’Europa, protezione della salute, dovessero –
qui come dovunque – andare di pari passo, sfidando i decenni alle
nostre spalle.
Fare il riassunto delle puntate precedenti porterebbe via molto
spazio ma questo paradigma deve essere tenuto ben presente perché
lo compongono i punti che hanno orientato la gara europea, anche
questa per nulla scontata e semplice, e poi la scelta dell’aggiudicazio
ne.
Un paradigma da cui, ovviamente, non si può derogare e – lo dico
proprio alla luce della mia esperienza sui Tavoli di crisi – mi auguro
che non voglia derogare il più grande gruppo mondiale produttore
di acciaio. Sarebbe un passo falso.
Dario Di Vico, nel suo bel ragionamento odierno sul Corriere della
Sera e nell’efficace sintesi sugli ultimi anni di questa vicenda, indica
nel mix tra stringente pragmatismo e necessità di nervi saldi il meto
do migliore per far ripartire la trattativa.
Di questo stringente pragmatismo è parte integrante, vale
la pena ribadirlo, non solo la necessità di essere all’altezza di una sfida enorme – dove non esistono, peraltro, siti di serie A e serie B ed è bene per tutti considerare allo stesso modo interesse nazionale sia quello che accade in Puglia che quello che accade in Liguria

ma anche la sostanziale continuità e il riconoscimento della struttura retributiva.
Entrare in Ilva con il piede giusto significa sì essere capaci di pensare su tempi lunghi il futuro di questo segmento nel nostro Paese ed il futuro dell’acciaieria ma anche riconoscere che la difesa del salario coincide con la difesa di professionalità che hanno fatto dell’Ilva una delle più grandi fabbriche del mondo, saperi e competenze preziosissime se
Continuare a essere la seconda manifattura d’Europa passa dalla difesa dell’Ilva
pensiamo non solo alla difesa dello status quo, posta in gioco importante ma evidentemente non strategica, e al suo rilancio in chiave mondiale.
Di questo discutiamo e discuteremo con AM Investco e con tutte le parti sociali al tavolo.
Di questo è bene che siano consapevoli tutti, anche scegliendo di lasciare fuori dalla porta i giri di valzer e le liturgie su polemiche di bassa lega buone solo a qualche titolo stampa. Qui, vorrei precisarlo, il Jobs Act non c’entra nulla, non è di questo che parliamo e, se anche la politica vuole essere all’altezza di questa sfida nazionale, sarebbe bene per una volta tanto ritrovarsi dalla stessa parte del tavolo senza il calcolo del piccolo guadagno al prossimo mercato elettorale.
Per questo, mi auguro che la richiesta di ieri giunga in modo forte e chiaro all’azienda aggiudicataria e agli investitori.
Per questo vale la pena ribadire che la tutela del lavoro è anche per chi non sarà assunto in Ilva e che resterà in capo all’Amministrazione straordinaria che a questo fine dispone già di una dotazione di risorse pari a 1 miliardo 83 milioni e sarà impiegato nelle bonifiche e nelle opere di ambientalizzazione anche dopo un programma mirato di formazione.
Tornare al tavolo con il piede giusto. Ovvero praticare l’intelligenza e lo spazio di trattativa disponibile fino in fondo. Lo spazio esiste, a tutti noi la capacità di articolarlo.
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Piano di riassunzioni
dipendenti Ilvada riassumere
10.000
7.600
Taranto 900 Genova 700 Novi Ligure 160 Milano 240 altri siti 160 Aism
35 Ilvaform esuberi 90 Taranto Energia 4.000 45 dirigenti distribuiti
in funzione su tutti i siti (600 a Genova)
9.930
+
dipendenti societàfrancesi (Socova, Tillet)
Magistratura
La toga non è un abito di scena“

DemocraticA CONDIVIDI SU

“L“La toga non è un abito di scena”, con questa frase pronunciata davanti a 342 giovani magistrati che stanno per entrare in servizio, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella segna il punto sul presenzialismo politico delle toghe in Tv. Dopo giorni di polemiche, in seguito alla partecipazione di Piercamillo Davigo a DiMartedì, Mattarella – che ha parlato in generale senza citare l’ex presidente dell’Anm – ha voluto richiamare i magistrati alla loro principale e fondamentale funzione. Un richiamo importante visto il protagonismo di alcuni magistrati che spesso si rendono protagonisti nei salotti televisivi o sulle pagine di importanti quotidiani, con dichiarazioni politiche che poco hanno a che vedere con il loro ruolo. Ma il presidente della Repubblica ha voluto anche dare un importante consiglio ai giovani magistrati, invitandoli ad avere “spirito critico e capacità di mettere da parte le personali convinzioni quando queste non trovino fondamento nella conoscenza dei fatti acquisiti e delle norme dell’ordinamento”. Una raccomandazione, che viste alcune interviste sembrerebbe un altro richiamo per alcuni magistrati.
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Le polemiche sugli interventi dei magistrati in tv
L’ennesima partecipazione di Piercamillo Davigo alla trasmissione DiMartedì suscita molte polemiche e reazioni. Nel corso della puntata l’ex presidente
dell’Anm ha affermato che chi non rifiuta la
prescrizione dovrebbe vergognarsi, frase ribadita dalle colonne del Corriere della Sera: “Non mi pare che chi evita una condanna grazie alla prescrizione possa rivendicare di aver svolto il suo compito con onore”.
L’intervento del Pm di Catania Carmelo Zuccaro
alla trasmissione di Rai3 Agorà sul tema migranti
provoca l’intervento dei ministri Orlando e Minniti.
Nello specifico il Pm aveva parlato della possibilità che alcune Ong fossero finanziate dai trafficanti di
migranti, precisando che le sue erano solo ipotesi non suffragate da prove.
“In nessun Paese europeo è consentito passare con tanta facilità dai talk show alle prime pagine
dei giornali e a funzioni requirenti e giudicanti fino
alla presidenza di collegi di merito e di Cassazione“. Questo il duro monito del vicepresidente del Csm Giovanni Legnini, che ha voluto sottolineare l’eccezionalità italiana del protagonismo delle toghe.
Luca Palamara, ex presidente Anm, oggi sul Corriere:
“Il problema non è vietare i talk show, ma stare
attenti a non fare interventi che hanno poco di
giurisdizionale e più di politica”.
agenda
Governo
Dal G7 ribadiamo la centralità dell’agrigoltura
di Maurizio Martina
Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali
SEGUE DALLA PRIMA
AAbbiamo davanti delle sfide decisive da comprendere e
da condurre. Come sostenere la svolta ecologica delle nostre agricolture? Come tutelare meglio i piccoli e me di produttori di fronte ai rischi determinati dalle calamità, dal
cambiamento climatico e dalla volatilità dei prezzi? Come sviluppare
un’efficace cooperazione agricola anche in relazione al passaggio storico che stiamo vivendo con le nuove migrazioni? E, infine, una domanda cruciale: a che punto siamo nella sfida alla lotta alla fame
contributo all’agenda globale. Dal G7 agricoltura vogliamo ribadire la centralità di un’agricoltura ecologica, moderna e sostenibile come strumento per contrastare la denutrizione. Concentreremo la discussione con gli altri Paesi su due temi cardine: la cooperazione agricola correlata al fenomeno delle migrazioni e la protezione degli agricoltori, soprattutto piccoli, davanti alle crisi economiche e ambientali. Se la siccità in Italia, infatti, ha provocato danni enormi al settore primario, in alcune zone dell’Africa ha innescato un vero e proprio esodo. Ci confronteremo anche con le organizzazioni internazionali, a partire da FAO, IFAD, WFP e OCSE. Con protagonisti della società civile come Slow food, Cesvi e One Campaign. Con istituzioni essenziali come la nostra Unione Europea e come la commissaria all’agricoltura e all’economia rurale dell’Unione Africana. Abbiamo inoltre voluto che questo lavoro fosse aperto al contributo di idee e progetti delle istituzioni locali, della società
civile, delle associazioni e dei cittadini tutti. Perché queste sfide si
per raggiungere l’obiettivo Fame zero al 2030 così come indicato dai nuovi obiettivi di sviluppo sostenibile voluti dalle Nazioni Unite a fine 2015? C’è bisogno di risposte internazionali concrete e urgenti. A due anni dall’Esposizione universale di Milano, rilanciamo così il nostro Mercoledì 11 ottobre ore 18.00 Ezio Mauro Matteo Renzi presentano il libro di Piero Fassino Pd davvero Roma Eventi Piazza di Spagna via Aliberti, 5A (Roma) #TerrazzaPd Questa sera alle 18.00 Io ci penso prima SEGUI LA DIRETTA SULLA PAGINA FACEBOOK DEL PD
possono vincere solo con il contributo di tutti, solo con una svolta educativa a partire dai più giovani, la nostra “Agrogeneration”, e con un senso di cittadinanza più forte e consapevole da parte di ciascuno. Perché noi dobbiamo prepararci sempre meglio a fare la nostra parte. #OreNove Domani 11 ottobre alle 9.00 Anna Ascani
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