Di Vittorio Venditti
(Foto), Presa Da Internet Da Salvatore Di Maria
Un Uomo, Un Intellettuale, Un Sognatore
Oggi ricorre il cinquantesimo anno dall’assassinio di Ernesto Guevara detto El Che. Qualcuno, nel leggere questa farneticazione, storcerà il naso ed inizierà a contorcere la propria mente per cercar di comprendere la ragione di questo scrivere, proposta da chi si è dichiarato, si dichiara e se le cose non cambieranno, si dichiarerà sempre fascista, quindi, d’opinione radicalmente opposta a ciò che ha guidata la sia pur breve vita di chi è comunque passato alla storia.
A chi si riconosce in tal modo di pensare, va detto che studiare il comportamento delle persone e considerarle tali prima d’ogni altra cosa, è ciò che permette a chi studia per l’appunto, di assumere la giusta distanza per cercar di comprendere l’azione che si sta portando avanti; se a ciò si aggiunge che perseguire un obiettivo e volerlo fare, costi quel che costi, è nello spirito di chi scrive, (senza la pretesa di passare alla storia), il risultato dovrebbe chiarire senza altri dubbi la ragione di questo voler ricordare. A me è capitato di leggere spesso di Guevara e da ciò che ho letto, ho potuto trarre la conclusione che mi vede pensare che un uomo come el Che, avrebbe potuto vivere benissimo in casa propria, ma ha evitato di farlo perché aveva delle convinzioni, in buona sostanza anche condivisibili. Oggi, l’insegnamento del Che, è spesso condiviso anche da chi non è di sinistra, ma ritiene che la differenza fra pochi ricchi e molti poveri, nel mondo stia portando alla catastrofe, magari alla terza guerra mondiale a pezzi, così definita da papa Francesco che in tanti vedono come rivoluzionario, la cui rivoluzione non è tanto differente da quella di Guevara, se non si considerano i mezzi per attuarne il risultato.
Ricordo dunque volentieri un uomo che è stato assassinato perché aveva perso di vista la politica reale, intendendo per tale il fatto che, al di là di ogni ideologia, se si decide di combattere, lo si deve fare fino in fondo, magari scendendo a compromesso con quel Dio Danaro dal quale si rifugge sognando, ma per mezzo del quale si può anche vincere la guerra e riportare un minimo di parità economica e di dignità, nella vita di tanti che realmente hanno il sia pur minimo diritto di vivere.
Hasta la victoria siempre. Patria o muerte. »
« Fino alla vittoria sempre. Patria o morte.
Lui, in un modo o nell’altro, l’obiettivo lo ha raggiunto.
In quanti sapremmo far meglio?