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E Se Il “CANE” Fosse Morto?

Di Vittorio Venditti

Una “Supposta” Dura, Da “Introdursi” (Senza Vasellina) Nel …. Dei Gambatesani

Tornando al problema “cane”, e volendo supporre qualcosa di macabro, non avendo altro da fare,

Dopo averne abbondantemente sparlato su quest’inutile sito,
Dopo che il mio valente collaboratore oltreché amico, il giornalista Stefano Venditti ha ripreso l’argomento su “Il Nuovo Molise”, facendo trasalire, (fra gli altri), i vigili del fuoco, appartenenti al turno di lavoro di mio fratello Tonino, vigili di stanza presso la stazione di Santa Croce di Magliano (CB), assidui lettori del giornale in questione,
Dopo che Luca D’Alessandro mi ha seguito su gambatesablog,
Dopo che il tema è stato copiato, (anche in maniera grossolana), da giornalini di scarsa importanza, ma molto letti nei nostri paeselli,
E (cosa non trascurabile), dopo non aver mai avuto l’onore di poter “AMMIRARE” questa Creatura, da noi mai vista, ma dagli stessi “noi” ben pasciuta,

eccoci di nuovo sull’argomento spronati da uno strano dispaccio de “Il Segreto di Pulcinella”, che c’informa, (senza ulteriori approfondimenti), del fatto che il cane “adottato” (si fa per dire), da Gambatesa tutta,

Dopo aver vissuto finora da randagio,
Dopo esser stato investito da ignoti ed esser stato trattato principescamente dai soliti noti,

Pare, (e dico pare), non contento delle attenzioni ricevute, sia passato a miglior Vita…

Spetterebbe ad ogni giornalista, prima di dare simili tristi notizie, di approfondire l’argomento.
Io però, da “Voce fuori dal coro”, volendo esser sadico e non essendo appartenente a tal “molto onolevole oldine”, (per questo mi avvalgo della collaborazione di Stefano), e volendo per una volta essere superficiale, emulando i giornalini di cui sparlavo sopra, preferisco, alla veridicità della notizia, sostituire farneticazioni, speriamo destituite di ogni fondamento.

Poniamo dunque per assurdo, che il nostro “principino”, cane, ma più importante di molti esseri umani, abbia voluto “terminare il cammino terreno”.
Al dispiacere per la sua dipartita, (anche lui è o era un essere vivente), va accostata la naturale necessità di conoscere fino in fondo quali sono state le reali ragioni che hanno indotto la nostra attuale amministrazione municipale a spendere pubblico danaro per prolungare una vita, già destinata alla naturale fine.

Se il Cane fosse realmente morto:

Perché spendere nostri soldi per un tale accanimento terapeutico?
Perché farlo con tanto di delibere, sia pur in presenza di un canile, già pagato da noi gambatesani?
Perché poi, essere così zelanti con chi non paga tasse, e fregarsene delle esigenze di chi le tasse è costretto, (a questo punto: suo malgrado), a pagarle?

Scusa, o Capitano!
Ma se questa mia farneticazione è basata su un fondamento di verità:

A che Pro questa Supposta da assumere Collettivamente?