Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Marco Frosali E Salvatore Di Maria
Una Festa Non Festa
Per dare una parvenza di cambiamento, sostituisco la foto in testa a questo breve resoconto di una “festa” solo pompata, ma nei fatti vuota. Si è tenuta oggi a Gambatesa, come ogni prima domenica d’ottobre che si rispetti, la festa della Madonna Del Rosario, una volta carica di effetti e tradizioni, oggi completamente senza alcun significato. Una volta, il prologo era presente già dal giorno prima e si riusciva anche a catturare un po’ di gente forestiera con lo spettacolo serale. Ieri, se non fossimo andati al bar di Mary, (il Pallons), probabilmente l’unico diversivo sarebbe stato quello di uscire dal paese.
Stamattina, tolto il giro della banda “Maestro Donato Di Maria”, e la passeggiata ecclesiastica di cui alla foto che però è di repertorio, nulla si può dire di diverso rispetto alle altre domeniche, se non che era fra noi Marco Frosali (parasacc), che si è divertito a scattare le foto che in questi giorni pubblicherò a tema.
Oggi pomeriggio, provando ancora una volta a vedere se si potesse scrivere qualcosa di buono, sono uscito con mio padre e ci siamo acquartierati presso la panchina sita all’incrocio di via Nazionale con piazza vittorio Emanuele, luogo che il buon Marco, ieri sera, ha voluto scherzosamente immortalare come vedi. Erano circa le cinque pomeridiane e la desolazione era grande. Da dire che mamma RAI, nell’edizione del TG regionale del Molise delle due, a proposito della giornata dei musei, aveva mostrato il castello di Gambatesa, facendo magistralmente le riprese proprio mentre dalla vicina chiesa madre iniziava la passeggiata della quale ho accennato sopra; c’era la banda che iniziava a suonare mentre usciva la statua della Madonna e poi, guarda tu alle volte il caso, un paio di persone intervistate mentre “ammiravano” ciò che il castello mostra. Si tratta di due gambatesani che però non vivono in paese e ciò, a chi non sa di Gambatesa, deve aver fatto effetto, cosa che sicuramente se non stasera, già domani, verrà enfatizzata da altri canali. Io torno ad oggi pomeriggio ed alla desolazione che come la sera prima ha caratterizzato il centro del borgo ed aggiungo che verso le sèi meno un quarto, la banda sopra citata si è riunita sulla rotonda, come da ordine di Salvatore Gallo (a Ccet), capo della commissione. La banda ha iniziato a suonare, sempre la stessa musica, (è il caso di dire), atteso che le marcette le note e soprattutto le stecche, (specialmente del basso), non fossero differenti da quanto proposto negli spettacoli degli anni precedenti e probabilmente anche suonate (spero stecche escluse), da altre bande. La villa nel frattempo iniziava a popolarsi e si potevano contare un centinaio di persone, (per volerti bene), di cui una quindicina interessate allo spettacolo. Chi era presso di noi, fra l’altro esprimeva il proprio pensiero in merito alla quantità d’uva raccolta per la festa ed all’esito dell’asta, cose delle quali non riferisco, non tanto perché le informazioni sono di seconda mano, quanto per evitare di distruggere ancor di più e meglio quanto si è fatto in paese nella giornata di oggi, anzi, quanto non si è fatto. Il cielo era ed è tuttora coperto ed il freddo iniziava a farsi sentire. Mentre la banda suonava, io pensavo che forse, se fossi andato al bar di Mary, vi avrei trovata più vita e non solo perché c’erano più giovani…
Verso le sette, stanchi di quella mosceria, io e mio padre abbiamo fatto ritorno a casa ed ora mi sto sfogando per annunciarti che probabilmente altri diranno l’esatto contrario di ciò che hai letto qui. Io, guadagnandoci un bello zero, lascio al tuo insindacabile giudizio quanto hai letto, nel pieno rispetto della democrazia e della tua intelligenza, pensando a quanto già scritto a proposito della rivalutazione dei piccoli comuni, evidentemente un accanimento terapeutico, degno del peggior tradizionalismo cattolico.