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La “Banda Larga” Non C’E’, Ma Noi Suoniamo Lostesso!

Di Vittorio Venditti

Maleducatamente: Consigli Utili Per Scegliere Meglio

Attendendo con sufficiente sfiducia una valida azione per ridurre il digital divide con il resto d’Italia e d’Europa, azione più volte soffiata al vento ma mai portata a termine da chi si prefige d’imporci la credenza che da sempre predica il buon governo, non credendo più da un pezzo a simili ciarlatani e di conseguenza adattandomi a ciò che passa il convento, ti propongo qualche breve riflessione su esperimenti da me portati a termine, allo scopo di stabilire quale, al momento, è la migliore, fra le possibilità utili alla navigazione internet a Gambatesa e più in generale, nella valle del Fortore.

Scartate a priori tutte quelle microimprese che ci offrono una parvenza di Wi-Fi, basata sull’acquisto di porzioni di banda, cedute dalle grosse compagnie, telecom in testa, (questa modalità ci riporta ai tempi di nonno, visto che esclude l’ultramobilità), eccoci a dover discernere fra le tre opzioni rimaste, almeno per ciò che riguarda Gambatesa ed i paesi limitrofi che insistono sull’invaso di Occhito.
Tre opzioni, perché proprio la Tre, (che sarebbe stata la quarta in campo), dalle parti nostre non è presente, se non in roaming, quindi, agganciata ad altro operatore, con evidenti ed ingiustificati aumenti stellari dei costi di gestione per l’utente finale.

Il gestore a cui si affida in roaming la Tre, è la Tim, presente già da molti anni a Gambatesa con una propria stazione radio-base, posta sulla strada che dal nostro borgo conduce verso le zone di montagna etc., dispositivo che però copre il paesello escludendo buona parte del centro storico, quella parte, per capirci, più esposta verso il lago di Occhito, quella parte che, se pur servita dalla radio-base Tim di Pietracatella, viene illuminata esclusivamente in modalità GSM, quindi, da bocciare per lentezza di collegamento.
Va detto inoltre, che per le tariffe attualmente offerte dalla Tim, questa è da sconsigliare senza pensarci due volte, visto che le sessioni di tempo che dovrebbero durare un quarto d’ora, per ben che vada, durano la metà del tempo promesso da contratto, assunto che la società telefonica di cui sto al momento trattando, (come le altre che utilizzano questa opzione), fa cadere la linea, per poi ripristinarla, ovviamente acquisendo la sessione successiva.
Va aggiunto a tutto ciò, che la Tim utilizza apparati Ericsson, di vecchia concezione, adattati e riadattati alla bisogna, dispositivi che, se da una parte mostrano di poter vantare la professionalità dei tecnici che li gestiscono, (veri maghi), dall’altra mettono in evidenza tutta la loro vetustà, quando si tratta di offrire un servizio di alta fedeltà, che nelle comunicazioni interattive moderne è la chiave del successo e del guadagno.

Restano due opzioni:
Vodafone e Wind.

Quale, la migliore?

Escludendo di default la connessione a tempo, e considerando quella a scambio di dati, se per Vodafone, a fronte di un quantitativo di scambi inferiore di due terzi rispetto a Wind, (con tariffa però superiore), è prioritaria la trasparenza nel prezzo e soprattutto nel residuo credito, va considerato in favore della società italo-egiziana, una migliore distribuzione di banda, che per l’uso generalista che viene fatto di internet, la fa preferire, al di là della totale mancanza di trasparenza nella gestione del credito residuo.

Per essere più chiaro:

Almeno io, preferisco assoggettarmi al furto del credito, per avere in cambio una più equa distribuzione di banda fra il download e l’upload.
Ciò, al di là delle esigenze personali, è necessario qualora s’intende utilizzare servizi come Skype, che con la distribuzione posta in atto da Vodafone, non funziona neanche in centri come Campobasso.
A favore di Quest’ultima invece, va ascritto il miglior download, utile quando si deve scaricare qualcosa di molto pesante, volendo impiegare un tempo, inferiore a quello necessario per compiere la stessa operazione utilizzando il servizio proposto da Wind.

Per inciso:

Se la Wind, (già dalla nascita, quando era di proprietà esclusiva Enel), utilizza apparati Ericsson, (di concezione e costruzione più moderna, rispetto a quelli utilizzati da Tim), Vodafone dà il massimo servendosi, (dall’esordio in Italia, quando si chiamava Omnitel ed apparteneva alla Olivetti di Ivrea), di dispositivi Nokia, sicuramente più performanti e flessibili dei precedenti nominati.

Un ultimo punto a favore di Wind, almeno se visto da noi gambatesani, consiste nel fatto che questa compagnia, a Gambatesa, come per Tim, dispone di una sua stazione radio-base, cosa non valida per ciò che riguarda la Vodafone, il cui segnale ci arriva da Monte Sambuco, (FG), e per questo, in buona parte del paese la Vodafone stessa ha scarso segnale, sia dati che fonico.

Dovendo fare di necessità virtù, e volendo sempre più emanciparmi dal “dolce ed interessato abbraccio”, proposto dalla piovra che tutti si ostinano a chiamare politica, ho avuto modo di trovare in queste due soluzioni, la democratica possibilità di accedere a qualcosa che diventa via via più necessaria, e che, anche per interessi propri della politica stessa, quest’ultima è costretta a tollerare obtorto collo.