Della Redazione Di Democratica
n. 38 Giovedi 28 settembre 2017
“L’Europa è l’unica grande utopia realistica che abbiamo inventato. Miglioriamola ma teniamocela stretta” (Javier Cercas)
Parte il treno del Partito democratico: un viaggio che toccherà 107 provincie in otto settimane per parlare con gli italiani
PAGINA 2-3
EDITORIALE
“L’ora di un nuovo garantismo
Annalisa Chirico
FFino a qualche anno fa sarebbe stato, in una parola, impensabile. Che a confrontarsi sul rapporto tra giustizia e politica in casa Pd, nei giorni dell’ennesimo cortocircuito mediatico-giudiziario, siano due eretici come Giuliano Ferrara e Luciano Violante, richiama alla mente il ‘Cambia todo cambia’ di Mercedes Sosa.
Tutto cambia, e forse la rottamazione culturale più rivoluzionaria impressa dalla leadership di Matteo Renzi riguarda segnatamente la relazione incestuosa tra sinistra politica e giudiziaria. Per lungo tempo una parte dell’establishment progressista ha pensato di brandire la giustizia come arma contundente contro l’avversario, come prerogativa per sentirsi dalla parte giusta della storia, come patente di un fantomatico primato morale. Così all’anomalia tutta italiana di un premier ultraprocessato si è aggiunta quella di un fronte liberal incapace di emanciparsi da un certo giustizialismo chiodato e di strappare alla destra una battaglia squisitamente di sinistra, quella per una giustizia giusta ed efficiente. Amica dei cittadini, di chi vuole inventare e intraprendere nel rispetto della legge. ‘Fino a prova contraria’ (www.finoaprovacontraria.it) è la risposta all’immobilismo della classe dirigente. Oggi cambiare si può, non è un caso che tra noi vi siano numerosi magistrati: la stragrande maggioranza delle 9mila toghe italiane sono ben consapevoli dei guasti attuali e del danno reputazionale arrecato da pochi, screditati, colleghi.
SEGUE A PAGINA 4-5
SALUTE
CULTURA
VITALIZI
Vaccini, la legge
18App,
L’appello di
funziona. Il caso
Macron si ispira
Esposito ai
Emilia-Romagna
all’Italia
senatori Pd
PAGINA 6
PAGINA 7
PAGINA 10
Focus IN CARROZZA Il treno del Pd GIORNO 1 Lazio Umbria, province di Rieti, Viterbo, Perugia, Terni GIORNO 2 Marche, Arquata, Recanati GIORNO 3 Abruzzo Molise GIORNO 4 Puglia LE TAPPE DELLA PRIMA SETTIMANA
per parlare con il Paese
Beatrice Rutiloni CONDIVIDI SU
SSi parte: Destinazione Italia. Il 17 ottobre alle 10 del mattino il treno del Pd lascerà la stazione di Roma per iniziare il suo giro del Paese e per portare l’intera comunità dei democratici ad ascoltare e incontrare le persone. Una linea rossa che collega idealmente la stagione delle feste, un migliaio in tutta Italia con il decimo compleanno del Pd, il 14 ottobre, e la Conferenza Programmatica di Napoli, dal 27 al 29 ottobre, chiamando a raccolta le esperienze, i volti, le idee, le storie di vita che andranno a comporre le pagine di un diario di viaggio, quelle di un popolo che non si chiude in casa dietro allo schermo di uno smartphone ma che esce e si mescola, alza lo sguardo e lo incrocia, dialoga. In questo senso il treno non è solo un mezzo di trasporto ma un luogo di incontro, è esso stesso una destinazione, una agorà itinerante dove si potrà salire per parlare e confrontarsi con il Pd. Con tutto il partito: in una lettera indirizzata ai dirigenti e ai parlamentari, italiani ed europei, Matteo Renzi chiarisce l’obiettivo del treno e invita l’intera comunità partecipare : “ciascuno di voi è il benvenuto a bordo e proprio per stilare un calendario dettagliato vi chiedo un aiuto: toccando una tappa per ogni provincia ci piacerebbe avere da ciascuno di voi qualche indicazione. Un luogo simbolico, una fabbrica in crisi o un’azienda che cresce molto, una scuola ristrutturata, un centro per anziani, un’associazione da valorizzare, una periferia o un centro storico, un luogo della Resistenza o un centro giovanile, una struttura agricola o una start-up”.
SEGUE A PAGINA 3
Tutti i numeri del treno
5
carrozze
150
metri di lunghezza
100
posti a sedere
107
le province italiane del tour
8
settimane la durata del giro
17
ottobre la partenza
Focus
SEGUE DA PAGINA 2
EEccola l’idea del treno: il partito in viaggio, nelle esperienze dell’Italia che lavora, che studia e che dedica con generosità una parte del proprio tempo libero agli altri, quella che si proietta verso il domani con passione, coraggio e curiosità. Per otto settimane il Pd farà un percorso di ascolto e confronto attraverso le 107 province italiane: le toccherà tutte, passando non sempre e non solo nei capoluoghi, ovunque ci siano binari. Il treno del Pd è arrivato nelle scorse ore nella Capitale e si trova nel deposito del parco Prenestino dove si stanno ultimando gli allestimenti degli interni per trasformare un normale “frecciarossa” nella casa dei democratici per i prossimi due mesi. Cinque vagoni per 150 metri di lunghezza, il treno potrà ospitare fino a cento persone. Una sede itinerante, con molti spazi per gli ospiti che saliranno di volta in volta, tra militanti, rappresentanti delle istituzioni o delle associazioni e amministratori dei territori: c’è anche un vagone per le riunioni e gli incontri che si terranno mentre il treno si sposta da una tappa all’altra. Il treno sarà sempre affollato: tanto per cominciare “il personale di bordo” sarà composto in gran parte da Millenials, una ventina di giovanissimi che saranno il cuore pulsante del treno. Ma l’intera comunità del Pd si muoverà per incontri nei luoghi di tutti i giorni, dalle scuole alle fabbriche, semplicemente immergendosi nella vita reale . Non è un caso che questo giro che si chiami Destinazione Italia, perché è lì che il Pd vuole arrivare, a toccare il cuore vivo del Paese per rilanciarlo nel futuro dopo averlo tirato via dalle secche della crisi. Lo slogan che rappresenta il senso di questo tour è scritto come un tag sui vagoni del treno che raffigurano i paesaggi più differenti del Paese, quelli che scorrono dai finestrini dei pendolari e dei turisti, dalle colline verdi alle montagne innevate, fino alle scogliere sul mare. E l’itinerario della prima settimana toccherà i luoghi del terremoto: Il primo giorno il treno del Pd sarà in provincia di Rieti e Viterbo e poi in Umbria, a Perugia, Norcia e Foligno. Il secondo giorno si arriva nel cuore delle Marche, ad Arquata e Recanati, il terzo in Abruzzo e Molise e il quarto giù in Puglia. Destinazione Sud, è da lì che si riparte. Nei prossimi giorni sarà on line il sito treno.partitodemocratico.it, che lancerà anche una campagna di fundraising per sostenere il viaggio, e dove sarà possibile seguire, praticamente in diretta streaming, le tappe del tour.
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Abbiamo
salvato l’Italia.
Ora la
rilanciamo nel futuro
Focus
Terrazza Pd: giustizia e politica
Ci sono giornalisti che prendono I partiti sono scomparsi, il potere non fogliate di intercettazioni e le è riuscito a ricostruire credibilità nel riportano a manciate: giornalismo rapporto con l’opinione pubblica,
“
da riporto, come fanno i cani. Queste “
sono nate le inchieste contro la cose le ho viste solo in centroamerica.
casta, e il risultato è quello che noi vediamo, quello che Daniel Soulez La politica ha delegato alla giustizia la
Larivière chiamava il circo mediatico
risoluzione dei propri conflitti .
giudiziario. Quelli che fanno politica sono duecento mila. Quanti sono i L’inchiesta sulla corruzione nello condannati? Mille? Perché scaricare stato di New York – che credo si siano sui restanti 199mila le colpe di mille fottuti più soldi che il PSI in tutta la persone? sua storia – è stata fatta col New York
Times che ha pubblicato mezza riga di Sul caso Consip ci sono due ipotesi indizio intercettativo e per il resto solo di falso. Perché mai un carabiniere ricostruzioni di fatti, citazioni di conti.
dovrebbe falsificare un documento di inchiesta? Mi rifiuto di pensare alla Con le inchieste reportage chiunque stupidità dell’agente. – dal capitano dei carabinieri a
Woodcock – sa che di fronte a lui c’è
LUCIANO VIOLANTE
la possibilità di diventare deputato, sindaco, ministro, capo di un partito.
GIULIANO FERRARA
È l’ora di un nuovo garantismo
ropa non chiederebbe all’Italia di regola-
AnnAlisA ChiriCo CONDIVIDI SU
re le ‘porte girevoli’ tra aule giudiziarie e
Presidente di Fino a Prova contraria segue dalla Prima
S
palazzi della politica, né solleciterebbe il paese dei Verri e dei Beccaria ad appro-e la politica non avesse ceduto
Occorre superare il triangolo della Repubblica giudiziaria
vare leggi per ‘rafforzare la presunzione al mito della subalternità, non d’innocenza’, forse non si sarebbe affer-avremmo sprecato vent’anni, mato come genere ad hoc quel ‘giorna-forse Tangentopoli non avreb-lismo da trascrizione’, il copyright è del be spianato la strada alla Garante della privacy, che consiste ‘società giudizia-nella pedissequa riproduzione ria’, forse non leggeremmo di atti investigativi. Forse il mea culpa tardivo di vivremmo in un paese Antonio Di Pietro (‘Ho più civile, più demo-fatto politica sulla cratico, più libero. paura delle manet-Invece ci confron-un ministro dimissionato dallo scempio te’), forse l’affer
tiamo con un sin-mediatico. Consip: verminaio di infedelmazione secondo
golare paradosso: tà e manipolazioni con uomini dello stato la quale non esi-
i processi durano indagati per falso, violazione del segre-stono innocenti
troppo a lungo, to, depistaggio. Un mosaico inquietante, ma colpevoli non
talvolta si estin-un’autentica caccia all’uomo. Possiamo ancora stanati sa-
guono per pre-voltarci dall’altra parte anche questa volrebbe stata ridi-
scrizione, allora è ta, ricorrere ad auliche espressioni come colizzata come un
meglio anticiparli ‘la giustizia faccia il suo corso, l’operato delirio isolato e non sui giornali, nei talk dei magistrati non si commenta’. Raccon-la dichiarazione del show, nelle sedi poli-tiamoci pure che va tutto bene, madama numero uno dell’Anm. tiche. Il Triangolo del-la marchesa. Purché sappiate che nessu-Forse non avremmo as-la Repubblica giudizia-no è immune, non esistono intoccabili. sistito alla parabola di ma-ria funziona su tre punte: C’è un grido d’allarme che oggi, a diffegistrati che fondano partiti, si qualcuno indaga, il solito gior-renza di ieri, si solleva all’interno dello candidano disinvoltamente alla pre-nale si guadagna lo scoop, la solita fa-stesso mondo togato. Fino a prova con-miership e pretendono di correre alle lange pentastellata monta la campagna traria, noi siamo schierati e non arretria-primarie tenendo nell’armadio la toga partisan a suon di hashtag e mozioni par-mo. linda e stirata, pronta all’uso. Forse l’Eu-lamentari. Tempa rossa: archiviati, con
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Focus
Graziano: io, vittima della gogna
DemoCrAtiCA CONDIVIDI SU
SStefano Graziano, Presidente del PD Campania, è stato protagonista di una vicenda esemplare sulle storture del circolo vizioso tra giustizia, cattiva informazione
e politica. Nell’aprile 2016 riceve dal
la DDA di Napoli un avviso di garan
zia un’indagine per concorso esterno
in associazione camorristica. La gogna
mediatica parte immediatamente, tra
sformandolo nell’obiettivo di un attac
co all’intero Partito Democratico. Nove
mesi dopo arriva una doppia archi
viazione, quella della DDA di Napoli e
quella della Procura della Repubblica
di Santa Maria Capua a Vetere, dove i
magistrati scrivono che “Graziano rap
presenta l’esempio di ciò che un po
litico deve fare per il proprio territo
rio” sottolineando l’assenza totale di
voto di scambio nella campagna che lo
avrebbe condotto all’elezione in consi
glio regionale e persino gli scarsi risul
tati elettorali raggiunti nei comuni ad
alta densità camorristica.
Onorevole Graziano, quali sono stati i costi umani di questa vicenda?
“Altissimi, soprattutto dal punto di vista familiare. Dall’oggi al domani mi sono trovato al centro di una vicenda da cui sapevo di essere completamente estraneo, con una certa stampa che usava il mio nome come spauracchio solo e soltanto per vendere qualche copia in più. Mio padre era scomparso da poco, mia figlia aveva solo cinque mesi, mia moglie è stata sottoposta ad uno stress talmente pesante da dover interrompere l’allattamento. Non è un caso che persino i Cinque Stelle mi abbiano poi dovuto chiedere scusa, muovendosi preventivamente in vista della causa di risarcimento milionario che ho mosso ad alcuni dei loro esponenti”
La politica dovrebbe apprendere qualcosa da storie come la sua?
“Il principale insegnamento è che il garantismo previsto dalla nostra Costituzione (che all’articolo 27 recita che “l’imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva”) viene spesso stravolto dalla pratica comunicativa che trasforma qualsiasi avviso di garanzia in una condanna definitiva. Un meccanismo
perverso anche perché le indagini funzionano bene, anche se talvolta vanno troppo a rilento per troppi cittadini. Nel mio caso hanno appurato la totale estraneità ai fatti. Per citare Enzo Tortora: “Io non sono innocente. Sono estraneo”. E’ ormai tempo che la politica adotti gli strumenti più efficaci per evitare che un qualunque cittadini si ritrovi nell’incubo che ha colpito me e moltissimi altri prima di me”.
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Del Turco, non era associazione a delinquere
Ottaviano Del Turco è stato assolto in appello dall’accusa di associazione a delinquere nell’ambito del processo “Sanitopoli”. Un processo lunghissimo: Del Turco fu arrestato nel luglio 2008, si dimise da presidente della Regione Abruzzo, scontò carcere a arresti domiciliari. Adesso è stato assolto.
Terrazza Pd uno strumento di approfondimento e di dialogo del Partito democratico
Salute
Vaccini, la ricetta Pd funziona
In Emilia-Romagna copertura al 96,6% dopo l’obbligo introdotto dalla Regione. Bonaccini: “Si inverte il trend negativo degli ultimi anni”
DemoCrAtiCA CONDIVIDI SU
UUna copertura complessiva del 96,6%, che oltrepassa abbondantemente la soglia di sicurezza del 95% indicata dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), e in alcune province tocca addirittura punte del 99%. È quella raggiunta in Emilia-Romagna, al 30 giugno 2017, tra i bambini nati nel 2015, per la vaccinazione contro difterite, tetano, poliomielite ed epatite B, a poco più di sei mesi dall’approvazione (novembre 2016) della legge regionale che ne ha introdotto l’obbligatorietà per l’iscrizione al nido. Una situazione molto diversa rispetto al 2015, quando si toccò il minimo storico del 93,4% di bimbi vaccinati, e il 2014, quando per la prima volta si scese sotto il 95%, facendo registrare il 94,7%, con un minimo poco al di sopra dell’87% in alcuni territori.
Supera la copertura del 95% anche il vaccino contro pertosse ed emofilo di tipo B (per cui è prevista l’obbligatorietà dalla legge nazionale), e pneumococco (tra quelli fortemente raccomandati). Percentuali in ripresa, ma leggermente più basse, per i bimbi nati nel 2014: un aumento molto significativo riguarda l’MPR (il vaccino contro morbillo, parotite e rosolia), passato dall’87,2% di dicembre 2016 al 90,7% di giugno 2017, e l’antimeningococco C: dall’87,7% al 91,7%.
“Sono dati di cui siamo orgogliosi, perché confermano che la nostra era ed è una battaglia sa
crosanta, fatta per la collettività, per la tutela della salute di tutti, a partire dai bambini più fragili e indifesi- sottolinea il presidente della Regione, Stefano Bonaccini-. Esserci mossi con largo anticipo ci ha sicuramente avvantaggiato: siamo stati i primi in Italia a varare un provvedimento sui vaccini obbligatori, che ha fatto da apripista alla legge nazionale. E proprio la nostra legge è stata determinante per alzare il livello dell’attenzione e della sensibilità su questo tema, e quindi per aumentare la copertura vaccinale. Ma ora non abbassiamo la guardia, perché questi numeri vanno mantenuti e consolidati nel tempo”.
“In Emilia-Romagna-ricorda l’assessore alle Politiche per la salute, Sergio Venturi-abbiamo sempre avuto buone coperture, fino a quando, in tempi relativamente recenti, hanno iniziato a calare, arrivando al minimo del 2015. Noi non siamo rimasti a guardare, ci siamo messi subito all’opera. E tutte le forze messe in campo per informare e sensibilizzare le nostre comunità su un tema così importante per la salvaguardia della salute pubblica sono servite”.
Sulla base dei dati inviati dalle singole Ausl, il Servizio Prevenzione collettiva e Sanità pubblica dell’assessorato regionale alle Politiche per la salute ha messo a confronto, sia per i nati nel 2015 che per quelli del 2014, i numeri dei vaccinati al 24esimo mese di vita al 31 dicembre 2016 e al 30 giugno 2017, a distanza appunto di poco più di sei mesi dall’approvazione della legge regionale.
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I NUMERI (difterite-tetano- poliomielite-epatiteB) al 24° mese (%)
96,596,296,5 96,195,796,1 94,593,494,5 96,696,2 95,7 93,4 96,6
2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016
Cultura
Bonus Cultura L’Italia fa scuola Il presidente francese Macron: “Mi sono ispirato al Bonus Cultura italiano”
alle culture di tutti i paesi.
Sandro Gozi CONDIVIDI SU
Italia e Francia hanno deciso di fare un passo avanti: è stato raggiunto
AAl vertice bilaterale italo-francese di Lione, il presidente Em-
l’accordo per promuovere manuel Macron ha ricordato di essersi ispirato al bonus
insieme un bonus cultura cultura per i diciottenni per la sua campagna elettorale. La
europeo. Era semplice-norma francese che ricalca 18app ora è in via di introduzio-
mente un’idea quando ne ne in Francia. Le parole di Macron andrebbero
parlammo a Macron: se ricordate a tutti coloro che definivano il bonus oggi è diventata una pro-
RENZI ALLA SORBONA
come una “mancia”: non solo è stata una batta-posta congiunta significa che i nostri paesi glia giusta, ma è stata anche introdotta fuori dai Dopo il Bataclan: sono legati da un sentimento comune verso la nostri confini. È una misura che ha coinvolto più “Investiamo sui nostri valori” cultura e i valori europei. di 350mila ragazzi che hanno comprato libri, ac-La cultura, come l’arte e la bellezza, non ha quistato biglietti di spettacoli, visitato musei e
passaporto: se vogliamo rafforzare il senso mostre.
di appartenenza alla comunità europea, dob-L’idea del bonus cultura nacque in risposta
biamo continuare a investire sulla cultura agli attentati terroristici, e rivendichiamo il
europea. Su questo – e su molte altre propo-principio fondamentale ribadito da Matteo Ren
ste come l’Erasmus della Cultura o l’univerzi: per ogni euro speso in sicurezza, un euro va
sità europea – il governo italiano è pronto a speso in cultura. Investire sulla cultura euro-
lavorare da subito insieme a Parigi. L’Europa pea rafforza l’identità comune. L’Europa di cui
della cultura e della bellezza non potrà mai abbiamo bisogno è un’Europa in cui i popoli si
essere il problema, ma deve sempre essere la conoscono meglio, in cui le persone parlano me-
soluzione.glio le lingue europee e i cittadini hanno accesso
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I numeri di 18APP nei primi 7 giorni
2017 50.642 i 18enni registrati
2016
35.057
i 18enni registrati
+46% differenza 2017 su 2016
Sicilia
Una partita più che mai aperta
Francesco Gerace CONDIVIDI SU
La sfida in Sicilia è più aperta di quanto alcuni commentatori pensino: la proposta gentile di Fabrizio Micari infatti sta riscuotendo sempre più successo. Certo sarà una sfida molto difficile da vincere; la destra unita – cinque anni fa Rosario Crocetta approfittò della frammentazione con Nello Musumeci e Gainfranco Micciché che si affrontarono da avversari – è un avversario molto temibile, l’isola negli ultimi anni ha sempre concesso grande credito ai conservatori. Ricordiamo che nelle scorse elezioni regionali le destre conquistarono più del 40% dei consensi (25,73% Musumeci, 15,41% Micciché) contro il 30,47% di Crocetta.
Il progetto Micari tuttavia sta facendo grossi passi avanti fra i siciliani. Il rettore dell’Università di Palermo è una figura nuova nel panorama politico dell’isola e punta a garantire “i principi e i valori del centrosinistra, come i diritti e il lavoro“. Il candidato del centrosinistra ha ribadito ieri in conferenza stampa le vie maestre del suo programma che dovrebbe essere presentato già nel corso della prossima settimana: “ Lavoro, diritti e territorio, in una cornice di trasparenza e legalità”.
La candidatura del rettore dell’Università di Palermo ricalca, con modalità diverse visti i profili, quella di Leoluca Orlando a Palermo. E’ proprio il sindaco del capoluogo siciliano uno dei principali sponsor di Micari, che sta presentando la sua proposta ai siciliani senza attaccare a muso duro gli avversari. Una sfida gentile fatta di impegno e programma, una sfida che nonostante i pronostici iniziali inizia a prendere sempre più quota tra gli elettori.
Il rettore dell’Università palermitana ha ancora poco più di un mese per convincere i siciliani a votarlo, una sfida che fin poco tempo fa sembrava impossibile. Ma che impossibile non è affatto.
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Economia
Il Pd esige chiarezza sulle banche
stituzione della Commissione. L’ha voluta fortemente. E soprattut-
Stefano Minnucci CONDIVIDI SU
to ha contrastato le speculazioni fatte dalle opposizioni, che hanno
intervista a Mauro Maria Marino
PPmescolato cose completamente diverse tra loro come il tema della vigilanza che non ha funzionato e il tema dei rimborsi. Il lavoro del-rende il via la Commissione parlamentare d’inchiesta la bicamerale sarà dunque un’occasione per rimettere ordine a tutti sul sistema bancario, una bicamerale formata da 40 questi aspetti e allo stesso tempo sarà utile a sottolineare l’azione componenti (20 deputati e 20 senatori), utile a fornire dei governi a guida Pd che ha permesso di salvare posti di lavoro, una risposta concreta a favore dei risparmiatori, che in-tessuti imprenditoriali e soprattutto salvare i risparmiatori. Se indagherà sulla gestione degli istituti bancari rimasti coin-fatti avessimo applicato in maniera passiva le norme europee, di volti in situazioni di crisi o dissesto. Uno strumento isti-sicuro non avremmo potuto fare tutti quegli interventi a favore dei tuzionale chiesto a gran voce dal Pd (“Non vediamo l’ora di iniziare risparmio, che invece sono stati fondamentali. per fare chiarezza fino in fondo”, esortava qualche settima fa Matteo Renzi sulla sua Enews). Se è vero però che i poteri in mano ai Qualcuno critica l’elezione di Casini a Presidente mettendo in
parlamentari sono molto ampi, è altrettanto vero che i tempi a disposizione sono piuttosto stretti, dal momento che la Commissione dovrà concludere i suoi lavori entro un anno e che, in ogni caso, l’organismo decadrà con lo scioglimento delle Camere. Per capire meglio su quali fronti si concentrerà il lavoro della Commissione e cosa dovranno attendersi i risparmiatori, ne abbiamo parlato con il vice presidente Mauro Maria Marino, senatore dem, che ha seguito tutti i lavori preliminari, compresa la stesura della legge istitutiva.
Quali saranno i temi dell’indagine della Commissione appena costituita?
Il lavoro della bicamerale si concentrerà su quattro pilastri. In primo luogo verificherà la gestione degli istituti bancari rimasti coinvolti in situazioni di crisi o dissesto, un punto che viene poi declinato in molti modi, come l’ indagine sulle modalità di raccolta dei soldi e i criteri di remunerazione dei manager. Un altro tema sarà l’analisi degli effetti della crisi finanziaria globale sul nostro sistema bancario. Ci sarà poi un esame sull’efficacia dell’attività di vigilanza sul sistema bancario e sui mercati finanziari, ovvero il ruolo di Consob e Bankitalia. Infine un’analisi su quanto sia adeguata o meno l’attuale disciplina normativa. Insomma, dovremmo far emergere i vizi di sistema dando modo al prossimo Parlamento d’intervenire agevolmente e con rapidità. Solo così svolgeremo bene il nostro mestiere.
Il Pd ha insistito per questa legge, nonostante
alcuni sostengano che l’abbia subita…
Il Partito democratico ha seguito con attenzione l’i-
Il lavoro della Commissione d’inchiesta si concentrerà su quattro pilastri.
Gestione
degli istituti bancari rimasti coinvolti in situazioni di crisi o dissesto,
Analisi
degli effetti della crisi finanziaria globale sul nostro sistema bancario.
Esame sull’efficacia
dell’attività di vigilanza sul sistema bancario e sui mercati finanziari, ovvero il ruolo di Consob e Bankitalia.
Analisi sulla validità
dell’attuale disciplina normativa.
“Dovremmo far emergere i vizi di sistema dando modo al prossimo Parlamento d’intervenire agevolmente e con rapidità. Solo così svolgeremo bene il nostro mestiere”.
dubbio le sue competenze in fatto di banche.
Può non essere un esperto, è vero. Ma io credo che ci sia la necessità di una gestione politica nella Commissione, per questo l’ho votato in maniera convinta. È una persona che ha fatto il presidente della Camera e ha le carte in regola per evitare che si generino tensioni politiche.
Uno dei nodi principali riguarda i tempi a disposizione. La legge specifica che la fine dei lavori della commissione deve avvenire “entro un anno dalla costituzione e comunque entro la fine della Legislatura”.
Il lavoro che ci apprestiamo a fare è molto importante: sarà intenso e arriverà a stravolgere la normale vita parlamentare. Ci sarà bisogno infatti di lavorare anche in quelle giornate in cui i parlamentari sono a contatto con il loro territorio. Lavorare in fretta e bene, con gli adeguati approfondimenti. Insomma, smentiremo nei fatti chi sostiene che i tempi a disposizione non sono sufficienti.
Dopo il salvataggio dei due istituti veneti e la graduale riduzione delle sofferenze bancarie, i nostri istituti bancari sembrano navigare in
acque meno torbide…
Finalmente sta emergendo l’opera positiva svolta dai governi a guida Pd sul sistema bancario: una serie di interventi strutturali, non spot. È stato fatto un salto di qualità nell’arco degli ultimi 18 mesi e adesso si stanno raccogliendo i frutti. Lo stanno riconoscendo tutti, lo testimoniano i numeri, che vedono lo stock delle sofferenze bancarie in continuo calo.
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Parlamento
Colleghi, approviamo questa riforma dei vitalizi
del Gruppo Pd al Senato, ma conoscendo e ap-
Stefano Esposito CONDIVIDI SU
prezzando la serietà e il rigore del Capogruppo immagino che ci sia la volontà di approvare, nel più breve tempo possibile, il Ddl Richetti così
C
arissimi, prima della pausa estiva la
Spero che i senatori del Pd non modifichino il Ddl Richetti passato alla Camera
come l’abbiamo ricevuto dalla Camera. Camera dei Deputati ha approvato il Rispetto le critiche che ho ascoltato nei conci-Ddl Richetti che introduce il ricalcolo liaboli tra colleghi, ma riterrei una follia politi-contributivo per i vitalizi ma-ca riscrivere o anche solo modificare la turati prima del 1° genna-norma uscita dalla Camera. Sarebbe io 2012. Ma questo ov
viamente lo sapete. Ora tocca al Senato dare il via libero definitivo alla legge. La commissione di merito ha avviato le audizioni che dovrebbero terminare la prossima settimana. Fino ad ora la voce del PD emersa con chiarezza su questo provvedimento è quella del collega Sposetti che, legittimamente, si è fermamente opposto al Ddl in questione.
Nel pessimo circo mediatico sta consolidandosi l’idea, strumentale quanto volete, che il PD stia affossando la legge sui vitalizi. Per quanto mi riguarda, non sono a conoscenza in modo formale di quali siano gli intendimenti
un errore politico enorme, nonché la drammatica dimostrazione di una mancanza di polso rispetto ai sentimenti, non sempre no
bili per carità, del Paese.
Per chi ha votato, con grande sofferenza e fatica, la legge Fornero ascoltare l’argomento dei diritti acquisiti dei parla
mentari è un fastidio insopportabile. Vi scrivo questa lettera per chiedervi che il Partito e il grup
po parlamentare, su questo delicato
tema, diano al più presto un segnale univoco e non interpretabile della volontà fattiva di approvate il Ddl Richetti.
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