Di Mario Ricca
La Festa Degli Ipocriti
Premesso che nelle mie farneticazioni prevale una sana invidia nei confronti di chi ha la possibilità di speculare sull’ipocrisia, non potendo almeno per adesso io trarre profitto da questo fenomeno patetico e volgare, provo disgusto verso chi fa arricchire gli speculatori di cui sopra.
Il quattordici febbraio, ricorre secondo me, la giornata di chi viene distratto dalle scorribande carnali extra coniugali e magari per alleviare qualche senso di colpa, si presta a festeggiare San Valentino con il coniuge o il paraconiuge, o fidanzato, (che dir si voglia), ufficiale.
Questa parte di umanità, si unisce a quelli che in maniera patetica, delegano al calendario le proprie emozioni.
Da sostenitore del profitto, ritengo dal momento che sono confortato dai numeri, che potrebbe essere assai utile istituire un’altra festa, molto più vicina alla realtà di questa epoca:
la festa dei divorziati!
Il numero dei tradimenti, naturale viatico per il successivo divorzio, è sempre in aumento, ma nella maggior parte dei casi questo viene incrementato in clandestinità, quindi non è fattibile istituire una giornata dedicata, anche se l’undici novembre colma in parte questa lacuna festeggiando le vittime dei tradimenti stessi.
Ma poi, perché agire clandestinamente?
Forse, per servire ancora una volta l’ipocrisia dettata dal comportamento che viene imposto agli uomini di ambo i sessi dalla società civile?
Perché non considerare queste, (diciamo così), “unioni non di routine”, semplicemente il normale richiamo della natura proposto alla specie affinché questa compia meglio e di più il naturale ciclo del perpetuarsi della vita?
Per tornare al tema, si accettano proposte sulla giornata da istituire.
Così, sarò io a presentare la prima opzione:
Il venticinque aprile.
Divorziare infatti, non è una Liberazione?