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Scuola Italica: Riaprono I Portoni

Di Vittorio Venditti
(Collaborazione), Di Mario Ricca
(Foto), Presa Da Internet Da Stefano Venditti

Fra Paura Di Crolli E Cattedre Vuote, Siamo Fra I Più Ciucci D’Europa

Gruppo Di Asini

“Settembre, andiamo. E’ tempo di migrare. Non è l’incipit de “I Pastori” di Gabriele D’Annunzio, ma ciò che un bambino italiano dovrebbe fare, magari per copiare i migranti che qui nessuno vuole e che sono i primi a non voler restare. Oggi farnetico sulla buona scuola, il sogno degli italiani che hanno una visione del proprio futuro e non sono a traino delle volontà genitoriali, spesso deleterie per chi verrà dopo, posto che ancora vi sia qualcuno che non ricattato, abbia voglia di generare figli.

Da quando andavo io a scuola, si diceva che questo “diritto” era ed è riservato a chi, figlio di potenti o ritenuti tali, per casta o Mafia, (stavo scrivendo Magia che comunque non sarebbe sbagliato), doveva e dovrebbe seguire le orme genitoriali, in modo che tutto cambi senza che niente venga modificato.

Cos’è cambiato da quarant’anni a questa parte?
(Anche qui mi stava scappando di scrivere “ani”, ma è una quisquilia).

Provare a sovvertire l’ordine costituito era e resta un reato che secondo i “potenti” di cui sopra, dovrebbe portare alla morte dei rei e di chi, (soprattutto di chi), mette in testa agli speranzosi certe idee che se ben applicate diventano inevitabilmente esiziali per potenti e loro stirpi, ovviamente nati incapaci di far fronte ad una crisi così importante perché sicuri del loro potere.

Tornare sugli strafalcioni derivanti dall’arroganza di questa gente o su quanto ho scritto generando più di una battaglia sul tema, (attirandomi gli strali della classe “docente” e politica di Gambatesa), sarebbe un lavoro immane, ma se ti va, puoi razzolare nell’archivio di quest’inutile sito, avendo davvero tanto, ma tanto tempo da perdere, pescando però a man bassa ogni genere d’obbrobrio e d’offesa alla lingua italiana e non solo, lingua che se pur ovviamente cangiante, per fortuna non permette licenze “poietiche” del tipo imposto da gente che, UTILIZZANDO LA LINGUA, QUELLA FISICA, PER LECCARE E NON PER PARLARE, e di conseguenza arrogandosi il diritto di voler ricevere ottimi insegnamenti per censo e pretendendo di conseguenza di obbligare i meno abbienti a non imparare, alla fine ha ridotta la nostra terra al rango di contenitore di asini che proprio per la loro asinità, si permettono anche il lusso di criticare chi, per le più svariate ragioni, è costretto a transitare per l’Italia, (per altro dando sostentamento agli asini di cui sopra), ma, maltrattato, non vede l’ora di lasciarla al suo destino, orizzonte che se non cambia, ci vedrà, (come morti di fame), lottare sempre più egoisticamente per un tozzo di pane, caduto dalla teutonica tavola, così come da deschi stranieri che oggi si vuol far considerare della medesima risma alla quale buona parte d’Europa dovrebbe appartenere, (tralascio per vergogna quanto, in termini di gestione dell’istruzione, accadeva nei paesi dai quali, lo ripeto fino alla nausea, chi oggi viene maltrattato da noi è dovuto scappare, magari per colpe anche nostre), parti del pianeta dove il problema che spiega alla generazione del futuro come deve raggiungere la meta, è stato risolto da tempi immemorabili, cosa che da noi, fra “squole” che cadono, cattedre vuote per buona parte dell’anno e famiglie che per comprare libri spesso del tutto inutili vengono “squoiate” peggio di San Bartolomeo, non solo il problema non viene adeguatamente risolto, ma con ministri che dicono di avere titoli mai nemmeno acquistati, viene tenuto a bada con tutte le forze di chi, per colpa di quella soluzione, perderebbe l’atavico privilegio di comandare su chi magari sarebbe più capace di farlo, incubo che porterebbe gli attuali privilegiati a ridursi al rango di morti di fame, quali già sono, quali dicono di non essere.

Dunque: I “ministri”: Alle elementari e alle medie tutti promossi per legge, in modo che il problema “insegnare solo ai figli di chi può”, viene meglio nascosto sotto il “decreto”. Ecco il primo risultato che forse mi costringerà a tornare sui banchi di una scuola seria però, ad imparare il progresso in campo matematico. Figli se ne fanno sempre meno; gli immigrati che vengono trattenuti con la forza in Italia, probabilmente saranno sempre più costretti a stare attenti anche ai rapporti sessuali per evitare ogni genere di ricatto politico, ma di contro, accade quanto di seguito riportato, con il commento di chi ha trasmessa la notizia: I 5 anni in classe che servono solo ad assumere prof.
Commento di Mario:
“Obblighiamoli anche a frequentare l’università fino a ventitré anni, in modo da incrementare i parassitifici che mantengono la baracca rossa”.

Per Mario: La baracca è Arlecchino e non dico Arcobaleno perché fra i vari commensali che popolano la carnascialesca università italiana troviamo gente di ogni estrazione politica e sessuale. Per il resto: Non so se dare addosso alla ministra attuale della pubblica distruzione che non è laureata ed è stata sgamata, ma in questo caso dovrei rivolgere le mie attenzioni anche al passato, quando è stata fatta ministra della famiglia tal Rosi Bindi che non mi pare sia stata e sia tutt’ora in condizioni di crearne una, o all’articolista che evidentemente la scuola deve averla frequentata utilizzando un metodo tutto suo, vedi il periodo estratto dall’articolo: “… un’esame che, fatto come si fa oggi, è ridicolo.”: Un esame con l’apostrofo?

E… Per la scuola locale?

Per quella, è tutto normale. Ha infatti confermato anche per l’anno scolastico che inizierà domani, quanto non voluto da buona parte dei genitori gambatesani con la [download id=”1289″ format=”2″], alla faccia del sottotitolo di questa farneticazione.

Avrà dimenticato quanto detto all’inizio del suo mandato?
Sarà anche per questa ragione che sta “suggerendo” ai miei concittadini, non credo solo anziani, quanto ha disposto con la [download id=”1290″ format=”2″]?

“BUONNNA SQUOLA”!!!