Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Ancora Una Volta Ho Preferito Il Bar
Forse ti starai chiedendo se io lo stia facendo a posta, ma ti assicuro dell’esatto contrario. Non è certo colpa mia se mi vedo costretto a registrare ciò che accade ed il risultato è quanto ad esempio puoi trovare di seguito:
Ieri sera, venti minuti prima della solita ora, stesso gruppo, usciamo per andare presso il Castello, atteso che il circo contenesse in sé i pagliacci che già giornalmente, sia pur in modo meno professionale di quelli che si sono esibiti presso l’edificio scolastico, siamo costretti a subire dalla vita politica e non solo. Giunti sul luogo constatiamo che lo spettacolo ancora non aveva avuto inizio. Eravamo arrivati un quarto d’ora prima delle dieci e tutto sarebbe dovuto incominciare alle nove e mezza. E’ stato per noi un vantaggio, visto che di lì a poco avremmo saputo di che si sarebbe trattato.
Poco dopo infatti, ecco che si presenta al nostro cospetto il regista dello spettacolo che avremmo dovuto recensire, unitamente al presidente della Pro Loco che come al solito attacca con una delle sue omelie,
rischiando di mandare in catalessi una platea che si componeva di poco meno di un centinaio di spettatori, per altro intenti a mangiucchiare qualcosa. Il regista invece ci illustra lo spettacolo, chiamando il tutto “Teatro Sperimentale”, definizione che già di per sé faceva paura.
Come Dio ha voluto, verso le dieci e cinque la predica è finita e finalmente la scena si è aperta. La storia della rivoluzione napoletana del millesettecentonovantanove per fortuna è ben nota; diversamente ieri sarebbe stato davvero difficile impararla. io che ho avuta la fortuna di non vedere gente che si rotolava per terra et similia, ho potuto “apprezzare” fischi e rutti che venivano prodotti da un altoparlante, prima usato per amplificare le importanti parole di preambolo alla manifestazione. Mentre Totore scattava le foto che ti ho mostrate, Marco resisteva, così come ho fatto io.
Quant’è durato il supplizio?
Sembrava che al posto dei condannati per la rivoluzione napoletana, ad andare sul patibolo dovesse essere il pubblico astante, noi in particolare, atteso che il resto della platea continuasse a smangiucchiare e sbevazzare per far passare il tempo. A noi non stava bene diventare le vittime di quello spettacolo, per cui, superate le dieci e mezza decidevamo di abbandonare il campo per ripiegare strategicamente verso i più sicuri tavolini del bar Pallons, dove veniamo accolti da un’arietta fresca e dalla solita Forst ristoratrice.
Passa il tempo e la papagna si fa sentire, soprattutto se consideriamo il comportamento di Totore. Noto innanzitutto che paradossalmente c’era più gente in piazza e davanti al locale che noi ormai abitualmente frequentiamo rispetto a quanto mostrato in foto per ciò che si riferisce al largo Castello. Nulla posso dire del circo presso l’edificio scolastico perché non abbiamo azzardata l’incursione, ma il gruppo di persone che verso la mezzanotte si vede passare sulla Nazionale, mi suggerisce che anche lì, l’atmosfera non è stata di grande successo. Arrivano fra noi anche due componenti del “Segreto di pulcinella che ci dicono che lo spettacolo dal quale eravamo scappati si era appena concluso. Dunque: noi siamo andati via poco dopo le dieci e mezza ed a seguito della piesse teatrale, gli astanti sarebbero stati allietati da due ragazze che si occupano di pianobar. Era mezzanotte e fra il resto della sceneggiata e quanto avrebbero suonato coloro che seguivano, c’è stata un’ora e mezza da condividere. Gli agenti di cui sopra, fra l’altro hanno riferito che tutto è terminato con l’esecuzione per ben tre volte di “Finché la barca va”, nota canzone di Orietta Berti: Quanti altri pezzi saranno stati ascoltati da coloro che mangiucchiando e sbevazzando erano rimasti arditamente al loro posto in largo Castello?
Come detto, noi siamo scappati considerando anche ieri una serata persa.
E… Stasera?
“20 agosto – ore 21,30 – p.zza Municipio. Sfilata di moda: “Il Carisma da 25 anni””
E chi ci capisce niente!