Di Vittorio Venditti
Meglio Della Sera Precedente?
Forse sì, ma davvero per un pelo. Dopo aver detto per sommi capi della passerella dell’amministrazione municipale che si è tenuta ieri pomeriggio, (c’erano quattro gatti e se non fosse stato per la banda, non ci sarebbe stato numero), aggiunto che spero vivamente che quei dispensari di libri posti sulla villa non facciano la fine del distributore di giornali, a suo tempo posto nel medesimo ambiente ed inesorabilmente vandalizzato dai soliti noti, passo a descriverti com’è andata la serata di ieri, almeno per noi, zero virgola uno per cento dei gambatesani.
L’ora d’uscita di ogni dopo cena la conosci e noi anche ieri abbiamo rispettato questo primo punto. Ci siamo acquartierati come al solito presso un tavolino del bar Pallons, avendo cura di tenere sotto stretto controllo la spia del Chupa, seduta a debita distanza, in attesa di chissà quali informazioni esclusive da girare a chi pensa di sorvegliare gli altri, non volendo capire che il sorvegliato è lui. A tal proposito, va detto che la spia in questione ritiene di trattare con Donato che ieri non era fra noi, ma non sa che se la C G Pelle decide di ubriacarsi, per sua natura non parla di ciò che non va pubblicato; mi fanno pena certi poveretti, compreso chi ora non sa più come tenersi amico un guappo di cartone che tale è e tale dimostrerà di essere, ma al momento opportuno.
Tornando a ciò che è stato il tema di discussione, va detto che l’atmosfera ormai si avvia sempre più a diventare spettrale perché Gambatesa, ricordiamocelo, al di là di inutili proclami di resurrezione, resta un paese morto che non può resuscitare, scordato anche da Dio. Noi abbiamo deciso di parlare di prototipi di automobili antiche, (come ad esempio la Tatra V570, argomento sicuramente più interessante di ciò che si stava tenendo presso l’edificio scolastico.
Verso mezzanotte però, volendo verificare se effettivamente avevamo avuta ragione noi la sera prima, quando a bocce ferme abbiamo saputo che per la festa dell’emigrante c’era gente, fino a che si è mangiato, siamo tornati sul luogo del delitto, verificando che ieri sera, sempre verso la mezzanotte, di gente ce n’era parecchia di più e soprattutto sulla pista ballavano più giovani. Noi non abbiamo scattata alcuna foto, tant’era la pallosità che ci accompagnava; è bastata la constatazione dei fatti a convincerci che la sera prima avevamo avuta piena ragione e che al di là del numero più alto di avventori, ieri sera non c’è stato nulla di particolarmente eclatante da mostrare o solo ricordare, cosa già vista gli anni precedenti.
Siamo tornati indietro per bere l’ultima birra; personalmente mi stavo addormentando, tanto era il brio e la freschezza di giovanile entusiasmo che si respirava per il paese.
E… Stasera?
“18 agosto – ore 18,30- Largo castello: Borgo in jazz festival jazz & Enogastronomia (Ass. Borgo in Jazz)”
Pescando sempre dal calendario diffuso a suo tempo dal municipio di Gambatesa, troviamo una proposta “diversa” che spero ravvivi queste feste, fino ad ora normali in tutti i sensi.