Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Qui, Trovi Il Peggio!
Il vecchio autocompattatore di proprietà del municipio di gambatesa è sempre fuori posto e l’ennesima disinfestazione è passata senza ammazzare una mosca, ma noi oggi, mentre facciamo la consueta passeggiata che fa vedere il borgo in tutto il suo splendore senza riproporre nuovamente il calendario “Gambaestate 2017” per intero, torniamo a mostrarti anche un’altra valida ragione per scegliere se soggiornare, se pur per poco, a Gambatesa o evitare ciò, come la peste.
La raccolta differenziata dei rifiuti dunque, croce e delizia, ma soprattutto vanto di chi attualmente ci governa, è un altro vero problema, non solo per Gambatesa. Già nell’aprile duemilaquindici, quando questa “forma di civiltà” aveva preso piede nella vicina Riccia, noi denunciammo ciò che ora si fa passare per attualità, (qui per ricordare): il trasferimento forzato dei sacchetti da conferire, da dove non era più possibile farlo secondo i vecchi metodi, a luoghi nei quali l’antico ancora imperava.
A Gambatesa, all’epoca, era ancora così ed il municipio doveva sobbarcarsi anche l’immondizia riccese, con l’aggiunta dei relativi costi accessori; il problema si è spostato verso Tufara e Campobasso da due anni abbondanti, ma chi gestisce la raccolta dei rifiuti nel capoluogo regionale se ne sta accorgendo solo ora, ovvero mamma RAI ne sta parlando solo in questi giorni, probabilmente perché a corto di notizie.
Al di là dell’interesse che possa suscitare una “novità” del genere in chi da tempo ha trovati ben altri e più risolutivi rimedi per disfarsi dei rifiuti, soprattutto quando questi emanano cattivo odore, dovuto in buona sostanza al troppo caldo di questi giorni, mi preme rimarcare il tentativo d’azione poliziesca e di violazione della privacy che amministrazione comunale gambatesana e polizia municipale del borgo, (posto che tutto sia possibile assoggettare alle definizioni appena espettorate), tentano d’infliggere a residenti e non, avendo ormai chiaro che la gente stia perdendo la pazienza in merito e si arrangi come ogni buon italiano sa fare in caso d’emergenza.
Nella fattispecie, per quanto concerne chi viene saltuariamente in paese, questa persona deve segnalare la sua presenza, soprattutto se ha casa di proprietà, alla stessa stregua di un vigilato speciale, pena il mancato ritiro dei rifiuti prodotti l’ultimo giorno di permanenza, con le conseguenze già fotografate da noi in diverse occasioni.
Azzardando un pronostico alla fine di questo triduo, personalmente ritengo che a Gambatesa verranno le stesse persone che ci hanno visitati lo scorso anno ed in precedenza, vale a dire parenti di chi risiede in loco o possessori di seconde case, acquistate con la promessa di una vita tranquilla, oggi in procinto di maledire il giorno nel quale fu presa quella decisione nefasta, ciò, se la maledizione non è già stata nel frattempo proferita in ogni modo. A quanti nominati, ovviamente vanno tolti coloro che nel frattempo, per dirla con gli alpini, “sono andati avanti”; se non consideriamo infatti i cosiddetti turisti “mordi e fuggi” che dovrebbero venire in paese a seguito di iniziative come ad esempio quella proposta da Me.MO Cantieri Culturali A. P. S., dubito fortemente che quanto proposto dal calendario-feste, unitamente agli atavici problemi che assillano un paesello quasi morto che non riesce ad alzarsi in piedi per crescere alla stregua di altri borghi d’Italia, presentati in tutte le salse da quest’inutile sito, in particolare dalle scorribande motociclistiche di Marco Frosali, (qui l’ultimo ennesimo esempio), riesca a convincere chi dovrà spendere tempo e soldi per le proprie vacanze a farlo presso di noi.
In definitiva, se in questo periodo a Gambatesa dovesse arrivare una marea di gente, per noi sarebbe il massimo della goduria nel veder schiumare sudore e sangue dalle fronti della leccheria al completo; tutto ciò però, a discapito della pazienza di chi, (è già capitato a proposito della mancanza d’acqua nei giorni scorsi), vistosi preso per i fondelli, scappa letteralmente da Gambatesa in quanto ritiene che se per vivere un momento di tranquillità si debba sottoporre ad uno stress sovrumano, il gioco, non valendo la candela, può venir tranquillamente sostituito da qualcosa di più redditizio, in termini di tranquillità per l’appunto, ma soprattutto di resa in divertimento e svago tout court, magari anche con una minore spesa in termini di danaro da dedicare ad una vacanza, a Gambatesa non si sa fino a che punto tale.
Per dovere di cronaca, a proposito della mancanza d’acqua, va detto che ieri pomeriggio alle tre, nel rientrare a casa non ne ho trovata traccia se non per merito dell’autoclave; da ieri l’acqua manca ininterrottamente e mentre scrivo, (sono circa le sette antimeridiane del tre agosto, in via San Nicola, ancora non ci viene concesso l’onore di poter “bagnare il becco”.
E… domani?
Domani ti divertirai per davvero!