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In Giro Con Sara 31_8

Di Marco Frosali

Guzzeide 2017

Eccomi qua con la classica guzzeide in cui concentro in forma poetica le varie tappe del viaggio di quest’anno, cercando di collegarle tra loro con un filo logico che svaria tra epico cavalleresco, fantasia e personaggi realmente esistiti. Anche stavolta la formula è quella del sonetto minore a rime alternate. Quest’anno il leit motiv è stato il ripercorrere alcune tappe dei viaggi passati, in modo particolare quello in Provenza del 2013 quando io e Sara affrontammo Castruccio Castracani e San Galgano, per cui mi sono immaginato…leggete:

LO SFREGIO

Con Sara al suo riposo,
Durante la nottata,
Un gesto indecoroso:
Un vile l’ha sfregiata!

E la grossa ferita,
Sul rosso cupolino,
Ai nostri eroi invita a
Punir questo aguzzino!

Sarà una bella impresa:
Quest’anno in molte zone,
Si bruciano le erbacce!

Per lor non è sorpresa:
A cancellar le tracce,
Ci ha pensato Nerone!

L’ALLEATO

E all’inseguimento,
Iniziano ad andare.
I nostri eroi in fermento,
Neron volean fermare!

Passando a San Casciano e
da Città della Pieve,
Il focoso romano,
Fermare lo si deve!

Continua a cancellare,
le tracce con il fuoco.
Le erbacce da incendiare,
Per lui son solo un gioco!

Ma giunto a Castiglione,
L’evento inaspettato,
Che blocca il fellone,
Che si trova accerchiato!

Insieme ai nostri eroi,
Si allea nientedimeno,
Un lor vecchio nemico!

Che col senno di poi,
Diventa loro amico:
Li aiuta il Trasimeno!

L’INTERROGATORIO

I nostri eroi e il lago,
Accerchiano Nerone.
Non gli lasciaron spago, e
Catturano il fellone!

Gli spiriti bollenti,
Dall’acqua, una secchiata,
Spenti in pochi momenti,
Da quella rinfrescata!

E senza più bruciare,
Nemmeno una stoppia,
Nerone a confessare è
Costretto dalla coppia!

“Son stato io a sfregiare,
a Sara l’armatura.
E l’ho dovuto fare,
‘chè mi han messo paura!

Ma non vi farò mai,
Per esser più sereno,
I nomi di mandanti.

Non voglio altri guai!”
E si tuffò nei tanti,
flutti del Trasimeno!

LA RICERCA

Nessuna informazione,
Riuscirono a carpire,
Dallo spento Nerone,
Che ha smesso di arrostire!

Ancora il Trasimeno,
Gli venne in loro aiuto,
“Cercate in Toscana,
In un luogo sperduto!”

Nel Casentin sognante,
Paese per paese,
Cercarono il mandante,
Fin dentro delle chiese!

Fu alla Verna, al santuario
Sotto di un masso al fresco, a
Risolver il calvario,
Li aiutò Francesco!

Rimasero spiazzati,
Francesco in un momento,
Gli diede la sua dritta!

E vennero mandati,
In una valle zitta, in
Cui tira sempre il vento!

SORPRESA!

Per chiuder questo cerchio,
Con tutta la lor lena,
Oltrepassando il Serchio,
Giungendo in Valle amena.

Seguendo una condotta,
Da un pertugio aerato,
Del vento, la sua grotta,
Avean localizzato!

Nell’angusto cunicolo,
Calcaree concrezioni, e
Sembrò udir del Diavolo
Le sue maledizioni!

Ma i nostri eroi spavento,
Non hanno per fardello,
Il loro accanimento,
Li spinse nel budello!

Nascoste in un cantuccio,
Due vecchie conoscenze,
Svelarono l’arcano!

Rispunta fuor Castruccio,
E con le escandescenze,
Si mostra anche Galgano!

LA RITIRATA STRATEGICA

Dagli inferi tornati,
Per fargliela pagare,
Ai nostri eroi scovati,
Li vollero sfidare.

Ma colti alla sprovvista,
Giocarono in difesa.
Lasciarono la pista in
Maniera inattesa!

Galgano or si arrabbia e
Riprende a sbraitare!
I nostri eroi in gabbia,
Li vuole imprigionare!

E c’è anche Castruccio a
Volersi vendicare.
Da quattro anni il cruccio,
Lo vuol dimenticare!

Ma anche questa volta,
Sul filo del rasoio,
Son salvi in modo astuto.

Da dietro una porta,
I Medici in aiuto:
Si apre il corridoio!

LA SFIDA FINALE

Così in agro Toscano,
I nostri eroi apparirono.
Castruccio e Galgano,
Furiosi li inseguirono!

Giungendo a Montalcino,
Il Principe Brunello,
Gli diede l’aiutino,
Per batterli a duello!

Passando a Santa Fiora,
e quindi ad Arcidosso,
Pe’ i due è giunta l’ora,
Di andare nella fossa!

I nostri eroi a Sorano,
Gli diedero il trapasso,
A Castruccio e Galgano,
Gettandoli dal Masso!

Così a Pitigliano,
Accolti dai Feston,
Dinanzi all’acquedotto.

I nostri eroi esultano,
E intonando il motto,
Al grido di C’ncion!