Di Matteo Renzi
1. Avanti. Il libro fa discutere su tutto. Era il suo obiettivo: almeno litighiamo su cose serie, discutiamo di cose vere. Chi di voi lo ha letto mi sta scrivendo critiche, recensioni, suggerimenti: matteo@matteorenzi.it Grazie, per me leggervi è stimolo prezioso. Continuo ancora questa settimana con una decina di incontri di presentazione, poi ci rivediamo a settembre. Intanto grazie alle migliaia di persone incontrate in questi giorni. È sempre bello stare in mezzo alla gente, alla tua gente. Dopo tanto palazzo, che bello incontrare le persone. Il popolo è la sola alternativa al populismo, sempre.
2. Il JobsAct funziona. E finalmente non lo mette in dubbio più nessuno. I risultati sono certificati anche oggi dai dati Istat di giugno: cala la disoccupazione, crescono i posti di lavoro anche al femminile. La strada è lunga, ma la direzione è giusta. E adesso non la mette in discussione più nessuno, non male no?
3. Polemiche su Macron. Il Presidente della Repubblica francese fa l’interesse del suo Paese, del suo governo. Per questo trovo assurdo fare polemiche contro di lui: in Europa si va a testa alta. E se necessario ci si fa sentire, in nome dell’interesse nazionale. Noi lo abbiamo fatto e nel libro spiego perché dovremo farlo in particolar modo sul bilancio europeo (no denaro a chi non accoglie migranti) e sul fiscal compact. Ne parliamo? matteo@matteorenzi.it
4. Già, l’Europa. Oggi a Palazzo Chigi Maria Elena Boschi e Sandro Gozi hanno presentato il lavoro di questi tre anni con l’Europa. Dimezzate le infrazioni, risparmiati due miliardi di euro, dimostrato che ci si può fare rispettare in Europa “alzando la voce” ma al contempo togliere all’Italia la maglia nera delle infrazioni: questo in sintesi il succo del nostro lavoro. Rispettare le regole è il primo modo per chiedere rispetto, ovunque.
5. Il Venezuela. Nel frattempo, mentre guardiamo ai nostri confini il mondo assiste impotente al disastro venezuelano. Proteste, scontri, morti, mentre la democrazia viene sospesa da un potere contemporaneamente arrogante e vile. E pensare che i dirigenti del Movimento Cinque Stelle volevano prendere il Venezuela come modello. Che dicono oggi quando assistono agli scontri in piazza? Ancora dalla parte di Maduro?
6. A proposito di grillini. A Roma si è dimesso il DG dell’azienda di trasporto, l’ATAC. Se ne va Bruno Rota, come se ne era andato Marco Rettighieri qualche mese fa. Entrambi, lasciando, hanno messo a verbale le segnalazioni (non raccomandazioni, loro le chiamano segnalazioni) che alcuni dirigenti territoriali del Movimento Cinque Stelle hanno fatto. Si tratti di organizzare una piazza a Torino o di far viaggiare gli autobus a Roma ogni giorno è più chiara l’incompetenza grillina, ma il nodo non è qui. Il nodo è che segnalano aziende come fornitori, fanno pressioni sui manager. Io dico: mi trovate una sola volta in cui abbia segnalato un’azienda o un nome ai capi di Eni, Enel, Finmeccanica, Poste, Ferrovie, Rai? Ho come l’impressione che quelli realmente diversi siamo noi, mentre grillini sono come tutti, peggio di tutti. E mi dispiace per chi ha creduto nel sogno del cambiamento a cinque stelle.
7. Invasati. Non mi riferisco ai grillini, ma ai militanti contro i vaccini che hanno aggredito verbalmente Elisa, Salvatore, Ludovico, tre nostri deputati “colpevoli” di aver votato la nuova legge sui vaccini.
Questo è quanto ho scritto su facebook al momento dell’approvazione:
Il provvedimento sui vaccini è legge, bene.
Da padre ringrazio tutti quelli che hanno reso possibile questo risultato. Questa legge nasce da una bellissima pagina di impegno civile. Tra i tanti che si sono distinti lasciatemi ringraziare due persone.
Alice, una giovane mamma romagnola. Dal suo blog è partita la richiesta di impegno prontamente raccolta dalla Regione e dal Presidente Bonaccini. Mentre altri blog più famosi lottano contro la scienza, insultano premi nobel e medici, rilanciano battaglie contro le mammografie, Alice con una petizione online ha contribuito a imporre il tema all’opinione pubblica. Brava!
E poi Roberto Burioni, il professore che ci ha messo la faccia, la passione, la dignità del suo essere medico combattendo una battaglia per i nostri figli. Lo abbiamo avuto con noi a Milano qualche settimana fa: competenza, passione, energia al servizio di una comunità.
Non è finita qui. Anzi, siamo solo agli inizi. Ma da padre, prima che da politico, oggi sento il bisogno di dire grazie.
Non lasciamo il Paese a chi vive di fanatismo e di paure.
Andiamo avanti, insieme.
8. Che spettacolo, l’Italia. La Ferrari che fa la doppietta a Budapest; il nuoto che regala emozioni con la Divina Pellegrini, Detti e Greg Paltrinieri sugli scudi; Fognini che si ricorda di essere uno dei più talentuosi tennisti in circolazione e finalmente torna alla vittoria; il fioretto che regala trionfi al grande mondo della scherma. Mi prendono in giro perché parlo di sport. Ma una comunità nazionale ha bisogno delle emozioni dello sport. Anche quello non professionistico. Anche quello di Valerio, di cui trovate la premiazione in questo video.
Un sorriso,
Matteo
Pensierino della sera. Ancora polemiche sul caso Consip. Ancora intercettazioni penalmente irrilevanti sbattute in prima pagina, come sempre, più di sempre. Ma io continuo a dire, con calma e sangue freddo, che il problema non è quello. So quanto faccia male vedere persone care soffrire in modo ingiusto. Ma qui in ballo non c’è una questione personale. Non c’è una questione di famiglia. Qui è in ballo una questione istituzionale, enorme. Se davvero qualche rappresentante delle istituzioni ha fabbricato prove false contro l’allora presidente del consiglio dei ministri, non si può far finta di nulla. E siccome su questa vicenda le tracce di qualcosa che non va appaiono fin troppo evidenti, a vari livelli, arriverà la verità e non farà sconti per nessuno. A noi adesso non resta che aspettare con rinnovata fiducia nelle istituzioni e nella giustizia.
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