Di Vittorio Venditti
Camera/Mortuaria
Tornando a spaziare nelle beghe nazionali, non per questo meno importanti, sparliamo oggi dei recenti avvenimenti in cui si sono prodotti i cosiddetti “Tre Poteri Dello Stato”, unitamente ad un quarto, (non per questo meno influente), quello recentemente venuto alla ribalta in Roma:
La Triade, o più comunemente detta, “mafia cinese”.
Andando per ordine, ma per ordine inverso ai tempi d’esecuzione, (e qui, il termine appena proposto è padrone in tutti i sensi), Proviamo ad esaminare lo squotimento dato dalla Camera dei deputati, ad un problema che sarebbe già nel dimenticatoio fin dal millenovecent’ottantasette, contro la volontà popolare:
La difformità di trattamento, riservata ai giudici nostrani, quando costoro, in buona o in mala fede, sbagliano.
La tegola in questione, sapientemente nascosta da chi, per interessi personali, la saputa ben nascondere, sta facendo tremare il deretano a tanti “Sinistri” politicanti, che finora hanno usata la giustizia come arma contro i propri avversari politici, facendosi passare per salvatori della patria, e risultando poi, più ladri di coloro che con il tempo, hanno fatto o vorrebbero far condannare.
E si parla di ciò a tutti i livelli!
Ricordi, quando nel giugno scorso, anche chi ti tedia fu minacciato di querela, per il solo fatto di scrivere su quest’inutile sito, dei fatti di cronaca e politica di Gambatesa, cosa che “fa incazzare” chi, proprio con quegli argomenti, pensa di abbindolare il prossimo?
Per inciso:
Sto ancora aspettando quella querela.
D’altra parte, penso che dovrò aspettare molto, un po’ perché la stupidità di chi si propone con tali progetti la dice lunga sul risultato da ottenere, un po’ perché, stando alla giustizia del “solerte magistrato”, ed all’articolo tre della Costituzione, (tanto sbandierata, altrettanto vituperata), se tutto va bene, dovrei ricevere una tale notifica, forse, dopo trent’anni dalla mia morte.
Considerato che camperò parecchio, (non mi vuole nemmeno il diavolo), la nostra querelante di fiducia dovrà attendere.
Ma questo era solo un piccolo, stupido ed inutile esempio.
Tornando a bomba.
Volendo presentare quelli che possono essere gli effetti prodotti dall’amministrazione di una simile giustizia, potere controllore e controllato nello stesso tempo, eccoci ad esaminare una delle “cassate” di questi ultimi giorni, insano gesto prodotto, lo dice la parola stessa, dalla Cassazione.
In sostanza, secondo questa sentenza, risulterebbe di effetto differente uno stupro perpetrato su una donna, se portato a termine da uno o più maiali.
Fermo restando il fatto che i giudici in questione, sicuramente, non hanno mai patito neanche la decima parte di un’azione spregevole come quella in tema, a questo punto, non resta altro da fare che chiedere l’aiuto concreto della Triade, che ha così ben operato nel caso dell’assassinio di quel papà e di quella bambina, cinesi sì, ma esseri umani come gli altri.
Perciò, visto che ci è imposto di pagare una tassa per la televisione pubblica, sarebbe il caso di imporre la costituzione di un canale digitale, in cui proporre le sequenze in diretta dell’applicazione della giustizia, ovviamente di quell’applicazione, proposta secondo i canoni dei seguaci del Dragone.
Se poi non si volessero disturbare i nostri amici orientali, volendo e dovendo comunque applicare le sentenze, (si dice che una sentenza, proprio perché tale, va applicata e rispettata, mai discussa), considerando che la generale depenalizzazione, (auspicata e propugnata dall’attuale ministro della giustizia, per alleviare il problema del sovraffollamento delle carceri italiane), prevederebbe, (anche nei casi di stupro), la cosiddetta “messa in prova”, sarà il caso di proporre che certe “messe in prova”, venissero poste in essere, coinvolgendo anche le vittime dei reati depenalizzati, meglio se accompagnate dai di loro parenti.
Si potrebbe consegnare gli stupratori in oggetto alle vittime, e porre il nostro nutrito gruppo di fronte alle telecamere del canale di cui sopra.
Visto che è cosa normale, si potrebbero vendere anche spazi pubblicitari da integrare nella trasmissione, considerato l’alto grado di ascolto e visione che la trasmissione stessa avrebbe.
Così, unendo l’utile al dilettevole, si risolverebbero tutta una serie di problemi:
1°: Si accelererebbero in maniera tangibile i tempi d’azione della giustizia;
2°: Si otterrebbero risultati più reali e giusti, che appagherebbero le vittime in maniera assoluta;
3°: si ridurrebbero sensibilmente i costi di quel carrozzone carico di famelici parassiti che, con la scusa della giustizia, ingrassano i loro capaci ventri;
4°: Si otterrebbero non pochi vantaggi in termini economici, dagli spazi pubblicitari venduti dal canale pubblico digitale per la giustizia;
5°: Si otterrebbe una generale diminuzione della microcriminalità, e della criminalità in generale, (nessuno gradirebbe fare la fine dei marocchini che hanno ucciso i cinesi a Roma a inizio gennaio);
6°: Si applicherebbe, senza se e senza ma, il risultato del referendum sulla responsabilità civile dei magistrati, scelta popolare imposta alla “casta” e da questa prontamente respinta al mittente;
7°: Si potrebbe scialare a sbafo, proponendo contratti del tipo di quello in essere fra la RAI e Celentano per il prossimo festival di Sanremo senza che ipocriti ed individui della stessa risma si stracciassero le vesti, facendo finta di scandalizzarsi e, così, partecipare, mangiando di quella torta denominata:
Notorietà Mediatica…
Potrei continuare per un bel pezzo, ma ti annoierei inutilmente, visto che purtroppo tutto ciò è solo un sogno.
Ancora per tanto tempo?