Di Marco Frosali
Tomi tomi, cacchi cacchi…siamo giunti alla quarta tappa di questo viaggetto che finora ci ha riservato solo piacevoli sorprese! La nottata tra martedì 18 e mercoledì 19 è filata liscia come l’olio: la cacacazzi tedesca non c’era più e la sua assenza si è sentita!
Dopo la routine di inizio giornata, io e Sara lasciamo il camping intorno alle 9.30 e imbocchiamo la SR71 in direzione di Arezzo, salvo poi svoltare sulla Provinciale 43 della Libbia nei pressi di Ponte alla Chiassa dove Sara va in riserva. Ma da li ad Anghiari non c’è nemmeno un benzinaio, per cui arriviamo pelo pelo a quello proprio di Anghiari, prima tappa odierna, dove facciamo rifornimento e torniamo indietro di qualche km poiché lungo il tragitto una serie di indicazioni avevano attirato la mia attenzione, potendo così vedere la bella Pieve di S. Maria alla Sovara…
…per poi raggiungere la sperduta frazione di Toppole, in cui sembrava di essere tornati indietro nel tempo come nella Frittole di “non ci resta che piangere”! Qui infatti, tra le poche case e i vicoletti con strade in pietra, il tempo sembra essersi fermato!
Inoltre ho avuto modo di fare la conta dei suoi abitanti: marito e moglie con un cane e 4 gatti, più un agricoltore al lavoro col suo trattore!
Non c’era nulla…però più a valle era presente una piccola trattoria vicina ad una pista da gare per fuoristrada e un paio di agriturismo.
Dopo questa breve visita a Toppole io e Sara ritorniamo ad Anghiari, teatro della battaglia del 1440 tra fiorentini e milanesi…
…affollata di turisti a causa del mercatino in piazza che si stava tenendo.
Posteggiata Sara nei pressi di Via delle Logge e attraversata una piccola galleria situata in un antico palazzo entro nel centro storico…
…dove è presente una statua di Garibaldi che ha la particolarità di essere l’unica in Italia che anziché guardare verso Roma, indica milano!
Anche lui era leghista?
Mi addentro così nel centro storico, ricco di vicoletti ben tenuti e molto caratteristici, alcuni dei quali anche abbastanza ripidi!
Poco prima di ripartire faccio uno spuntino ad un locale forno (Antico Forno Bindi) preso d’assalto dai turisti, gustando così un’ottima pizza bianca croccante e una bella meringa per alzare un po’ la mia glicemia!
Lasciato Anghiari, altro borgo tra i più belli d’Italia che merita di fregiarsi con questa definizione, io e Sara imbocchiamo la SP47 e passiamo accanto ad un’altra chiesetta solitaria in mezzo alla campagna, l’interessante Pieve di S. Maria a Micciano…
…dove c’era un signore seduto all’ombra degli alberi in pieno relax!
Proseguendo sulla SP47, io e Sara torniamo a distanza di 2 anni in quel di Caprese Michelangelo, meta finale della prima tappa del lungo viaggio che nel 2015 ci portò fino in Ungheria!
E qui le foto adesso le faccio alla luce del sole!
Dopo questo piccolo amarcord, imboccando la SP54 io e Sara raggiungiamo la seconda tappa ‘ufficiale’ di giornata: il santuario francescano di Chiusi della Verna, arroccato su uno sperone di roccia ed immerso in una rigogliosa faggeta!
Posteggiata Sara nel locale parcheggio accanto alla sorellona Guzzi California 1100 EV ivi presente, pranzato con una bella piadina al salame e preso un buon caffè più una bottiglietta di acqua, mi addentro nella foresta e raggiungo il lungo viale che costituisce l’ingresso al santuario…
…potendo così iniziare il mio tour direttamente dalla grotta nella quale San Francesco riposava, grazie all’aiuto di un pensionato che forse conosceva il luogo e che mi ha aperto la porticina dell’ingresso che io non sapevo si potesse aprire per entrare!
Una ventata di aria fredda e umida mi ha fatto subito pensare a come diavolo riuscisse a riposare San Francesco in quelle condizioni, soprattutto in inverno!
Visitate le varie cappellette…
…raggiungo il punto più panoramico: lo sperone roccioso su cui poggia il santuario, meglio conosciuto come ‘precipizio’…
…dove il demonio cercò di far precipitare San Francesco, ma il sasso al quale egli si accostò, si cavò secondo la forma del corpo e lo ricevette in sé: qui per approfondire.
Procedendo nella visita, raggiungo il crepaccio del sasso spicco…
…un enorme masso poggiato in bilico tra la crepa di una parete rocciosa sotto il quale San Francesco era solito fermarsi a pregare.
Io mi ci sono messo sotto…fortunatamente non mi è crollato addosso!
Risalendo i gradini, torno al punto di partenza…
…dove riprendo fiato prima di tornare al parcheggio, riprendere Sara e ripartire lungo la Provinciale del Corsalone…
…una strada leggermente dissestata che però passa in un bel contesto paesaggistico fatto di campagne, boschi, curve, calanchi e gole…
…e dove gli unici esseri viventi che incontro in circa mezz’ora sono due pellegrini a piedi diretti sicuramente al santuario, ed un gregge di pecore!
Proseguendo verso Badia Prataglia capito nella piccola frazione di Frassineta dove c’è anche qui una piccola pieve che ovviamente fotografo!
Piccola deviazione verso il Passo dei Mandrioli…
…dopodiché raggiungiamo l’ultima tappa di giornata: l’eremo di Camaldoli. Arrivarci è una piccola impresa, dato che la strada è tortuosa, stretta e passa in una fitta foresta in cui la luce del sole non filtra, rendendola particolarmente buia! Io e Sara arriviamo verso le 16 e la prossima visita è alle 16.30 per cui ne approfitto per fare un giro al negozio di souvenir dell’eremo dove c’è anche un baretto nel quale prendo un bel caffè.
Alle 16.30 esce la guida e mi aggrego ad un gruppo di Cinesi con tanto di interprete al seguito! Ovviamente ero quello che col gruppo non ci azzeccava nulla!
La visita dura poco più di un’ora e non è che ci fanno vedere tantissimo, dato che questi monaci benedettini sono molto riservati e hanno praticato una totale clausura fino alla fine degli anni ’70, per cui molte zone dell’eremo sono vietate ai visitatori!
Se non altro ho imparato il Cinese!
Terminata la visita, io e Sara facciamo rientro al campeggio (distante circa 12 km) dove, essendo le 18, ne approfitto per fare un bel bagnetto rinfrescante e rilassante nella piscina, dopo di che a cena al solito ristorante dove stavolta opto per una semplice ed economica pizza marinara…
…a cui abbino un bel mix di formaggi con miele…
…e una gustosissima tagliata di manzo con rucola e grana!
Oltre alla classica acqua frizzante 0,75 e birra rossa 0,25. Il tutto a soli 26€! E dopocena rientro al campeggio per il meritato riposo!
Anche questa giornata è terminata…i chilometri non sono stati molti, ma ho camminato tantissimo a piedi potendo ammirare più di quanto mi aspettassi. Il Casentino ha veramente una miriade di bellezze da poter visitare, osservare e vivere! Ma ora sono stanco e concludo la giornata con una bella dormita rigenerante!
Buona notte e a domani!