Di Marco Frosali
L’Odissea
7 ore nel traffico di Roma!
Ma chi me lo ha fatto fare?
Va bene che sono masochista, va bene che sono in grado di guidare sulla neve e sul ghiaccio, va bene che la mia macchina monta le gomme termiche…ma oggi mi sono superato, decidendo di sfidare la sorte: mi sono letteralmente avventurato nella giungla…di automobili!
Più propriamente conosciuta come ‘traffico’, e abitata da una strana specie di esseri disUMANI che, se presi alla sprovvista, danno il peggio loro:
Gli Automobilisti!
Alcuni mansueti e attenti ai pericoli della guida, altri invece…peggio dei tori quando vedono rosso: anziché andare adagio, mantenere una distanza di sicurezza da chi li precede, dosare con calma acceleratore e freno…beh, vi lascio immaginare i risultati!
Comunque, ecco nel dettaglio la mia giornata:
esco di casa (Prenestina) per andare al lavoro (Cassia) alle 12 (in genere esco alle 12,15) e la situazione è abbastanza tranquilla: nevica, ma le strade sono pressocché libere.
Alle 13 sono all’uscita della tangenziale Est su Corso Francia e iniziano i guai:
2 auto allo stop si sono leggermente tamponate, così devo deviare sulla Flaminia Vecchia…guarda caso in quell’istante, iniziano a cadere giù fiocchi di neve grossi come palline da ping pong, che in 10 minuti coprono il manto stradale con circa 5 cm di neve!
Io non ho grossi problemi a guidare, ma gli altri…
Impiego un ora per fare circa 1 km ma, giunto a poche centinaia di metri dall’Ospedale S.Pietro…trovo il salitone di Corso Francia letteralmente bloccato da auto ferme al centro della carreggiata, bloccate dal ghiaccio.
Una breve telefonata in segreteria e mi confermano che posso anche tornare indietro…DETTO FATTO, anche perché ormai erano le 14.30 ed ero in ritardo.
Torno indietro su Corso Francia e, attorno alle 15,30, parcheggio a Via della Moschea (scattando una foto per i nostri amici musulmani che, probabilmente, una Moschea sotto la neve non l’avranno mai vista!)
La fame si fa sentire: vado a mangiare un panino al volo in un bar a Viale Parioli, dopodichè riparto (16.30).
Tangenziale bloccata (3 km in 1ora e mezza!), e macchina che inizia a esprimere il suo disappunto per la lunga attesa nel traffico: rumoraccio e vibrazioni provenienti dal cofano ‘Se mi si spegne adesso, sono fo..uto’!
Tra una sbuffata e l’altra del radiatore, ho capito che era il cuscinetto della ventola…’Ma si, può andare lo stesso!’
Freno, frizione, freno, acceleratore, prima, freno, tacco, punta, macchine e camion che slittavano avvicinandosi pericolosamente alla mia, ambulanze bloccate…fino a trovare una strada libera: Via di Casalbertone!
E arrivo a casa dopo esattamente 7 ore!
Che dire?
In 7 ore, oltre a farmi venire le ulcere da decubito e rincoglionirmi a sentire radio Rai (l’unica che non era saltata!)che, oltre a poche canzoni, mi ha fatto venire la nausea ripetendo sempre le stesse notizie (Maltempo, Spread, Monti, Concordia, Schettino e Cemortan…acci loro!), non ho visto passare nessuno spazzaneve o spargisale, ne tantomeno vigili a dirigere il traffico almeno ai grossi incroci, dove il semaforo era un optional, con tutte le conseguenze del caso.
Purtroppo, ancora una volta l’emergenza neve a Roma è stata sottovalutata, almeno per quanto riguarda il traffico.
Però, tornando al discorso di Monti secondo il quale, un lavoro fisso (per adesso) è monotono…l’ho smentito: a volte lavorare, è un’avventura anzi…una DISavventura!