Di Marco Frosali
Dopo una nottata trascorsa abbastanza bene a causa della mancanza di qualcosa che fungesse da cuscino ma durante la quale ho finalmente dormito fresco, lunedì 17 mi alzo alle 8.30 col sole che inizia a picchiare sulla tenda filtrando proprio attraverso l’unico pertugio tra le fronde degli alberi, facendo si che il caldo inizi a sentirsi anche dentro…non senza aver ascoltato verso le 6 un concerto di Cardellini e altri uccelli di bosco! Mica clacson di macchine e camion dell’immondizia (quando passano)! Dopo un cappuccino e le consuete operazioni mattutine, prendo Sara e iniziamo questa seconda tappa.
Imbocchiamo la SR70 e ci dirigiamo verso Arezzo, salvo poi svoltare a destra nei pressi di Rassina e scorgere in lontananza una chiesa interessante, dirigendoci in quella direzione e giungendo al cospetto della graziosa Pieve di Sant’Antonino a Socana (frazione di Castel Focognano), risalente al XII secolo.
La chiesa era chiusa…ma girandole attorno sono finito sul retro in cui sono presenti degli scavi Etruschi che testimoniano l’antichità e l’importanza del luogo!
Non c’è che dire: un piccolo gioiellino scoperto per caso…e non sarà l’unico!
Ripartendo e procedendo verso Talla noto un cartello che indica la presenza del ‘Ponte di Annibale’, così io e Sara iniziamo ad inerpicarci per una strada ripida e piena di curve che passa in mezzo ad una foresta di pini e querce…
…giungendo nel piccolissimo borgo di Faltona (frazione di Talla), facendo una breve visita.
Ma del ponte nessuna traccia. Chiedo informazioni ad una abitante del luogo che mi indica di andare all’inizio del paese, prendere un sentiero accanto al locale convento e di proseguire a piedi nel bosco per qualche centinaio di metri. Così facendo…
…raggiungo una piccola area attrezzata per picnic da cui sono visibili i resti del ponte.
Se Annibale sia realmente passato di qui non lo so, comunque il ponte sembra molto antico. Procedendo a ritroso i sentieri nel bosco (stavolta in salita), posso ammirare i resti di un vecchissimo tronco di albero che doveva essere molto grande…
…e dopo aver ripreso fiato, riparto in sella a Sara alla volta di Talla, prima tappa di giornata. E qui resto abbastanza deluso: il borgo è carino, piccolo…ma non c’è nulla di interessante! Solo la casa natale di Guido Monaco con annesso il museo della musica che però è aperto solo il sabato! Vabbè, un giretto in centro lo faccio lo stesso!
Preso un panino e una bottiglietta di acqua al locale negozio di alimentari, riparto abbastanza deluso alla volta della seconda tappa di giornata, incrociando un piccolo paese chiamato San Giustino Valdarno. Mi fermo anche qui per curiosità, ma anche qui non c’è nulla di interessante anzi: sembra un paesino del sud Italia con le case concentrate attorno alla strada principale e i vicoletti pieni di guano di piccione! Riparto dopo neanche 10 minuti e, nei pressi di Loro Ciuffenna noto dalla strada una Pieve molto bella, per cui mi inerpico per una stradina ripida e tortuosa, lascio Sara in un piccolo parcheggio e, percorsi circa 50 metri di strada di campagna tra grano e ulivi…
…giungo alla Pieve di Gropina, in stile romanico e risalente al XII secolo, ma forse anche molto prima.
La Pieve è aperta e così entro ad ammirare tutto il suo storico splendore…le foto purtroppo non sono nitidissime, la mia fotocamera più di tanto al buio non può fare, ma si vedono abbastanza bene!
Lasciato questo gioiellino sperduto fra le campagne, io e Sara giungiamo nella vicina Loro Ciuffenna, seconda tappa di giornata.
Anche qui, vicoli e Pieve a parte, c’è poco da vedere…
…ma le cose interessanti sono nei dintorni come ad esempio il mulino del 1100 sul torrente Ciuffenna e dalle gole da questo create che io, purtroppo, non ho avuto modo di vedere.
Ma ci tornerò!
Dopo aver rifornito Sara, andata in riserva, iniziamo a salire di quota sulla panoramica del Pratomagno fino a giungere nella strana frazione di Trappola!
Strana in quanto…qualcuno dovrà spiegarmi come diavolo abbia fatto a finire un’àncora a 850 metri di quota!
Lo strano nome deriva dal fatto che nei tempi passati, le persone che si perdevano nei folti boschi di faggi e castagni, venivano salvate e soccorse dagli abitanti del luogo che, a dispetto del nome è molto carino e tranquillo!
E ci sono anche dei cespuglietti di lavanda che mi ricordano tanto il viaggio in Provenza del 2013…una signora del borgo mi assicura che crescono bene anche a queste altitudini!
Continuando sulla Panoramica, trovo 2 signori che stavano prendendo fresco nella foresta ai quali chiedo indicazioni che gentilmente mi forniscono, iniziando a scendere di quota quando, ad un piccolo tornante, un masso sporgente richiama la mia attenzione: posteggio Sara, scavalco il masso e…URCA!
Uno strapiombo impressionante!
La foto è d’obbligo!
Continuando la discesa, faccio ritorno a Talla decidendo di dare al piccolo borgo una seconda chance: mi dirigo verso la casa natale di Guido Monaco, ma alla vista di una strada sterrata molto ripida nella parte iniziale (avremo avuto problemi in discesa, non tanto in salita) io e Sara facciamo dietro front: non me ne vogliano i Tallesi, ma a livello turistico il paese non mi è piaciuto molto…e che offre poco lo testimonia anche il fatto che in circa un’ora non ho incrociato turisti, a differenza di altri paesi. Magari è l’ideale per fare escursioni nei boschi, visti i numerosi sentieri e poco altro.
Procedendo a ritroso verso Poppi, svoltiamo sulla SS64 e ci dirigiamo all’ultima tappa di giornata: il bellissimo borgo di Raggiolo, localizzato in una gola e immerso in un fitto bosco di castagni! Anche qui Sara mostra problemi di carburazione alle marce alte e sotto coppia, tanto che alla penultima curva gli scappa una sonora schioppettata dalla marmitta che fa volare via terrorizzati alcuni piccioni presenti sul tetto di una casa!
Posteggiata Sara al parcheggio posto all’inizio del paese, inizio ad esplorare i vicoli del centro storico, ma che fatica! Sono molto ripidi, tanto che dopo alcuni gradoni in pietra ho già il fiatone!
Mi viene in aiuto una signora, indicandomi un percorso meno ripido che mi conduce al centro, dove trovo un alimentari con annesso un bar dove potermi fare un bel paninazzo con rigatino (salame molto grasso, ma veramente squisito) e formaggio della zona, prendere una bottiglietta di acqua e un caffè!
Mentre gusto il paninazzo, mi fanno compagnia i bestemmioni di un ragazzo leggermente ritardato che impreca in toscano dalle finestre di casa (maremma maiala, tr..a, porco … e via discorrendo!)
Procedendo nel tour, passo dinanzi all’eco museo della castagna e giungo ad una porticina aperta da cui ammirare una stanza contenente attrezzi da lavoro di tanti anni fa: un piccolissimo museo visibile gratuitamente!
Tornando indietro…
…posso notare la presenza di tante targhette, ognuna con una poesia dedicata al borgo, poste sui muri delle case, delle quali una mi ha affascinato particolarmente:
“Un piccolo borgo di pietra,
Un Labirinto dell’anima,
Un luogo in cui perdersi,
Una dimensione in cui ritrovarsi”.
E’ esattamente quello che ho provato io visitando questo piccolo borgo incastonato tra le montagne che mi ha trasmesso una sensazione di pace e serenità che ho trovato in pochissimi altri posti.
Lasciato Raggiolo, faccio rientro a Poppi…
…dove, essendo le 17.30, mi rilasso con un bel bagnetto nella piscina del camping!
Dopo aver fatto la doccia e ammirato lo spettacolo del tramonto sul Casentino…
…mi rendo conto che Sara ha una ammiratrice segreta: la mia vicina di piazzola, una ragazza di circa 40-45 anni che gira in bici in solitaria. Alla mia vista mi dice ‘Posso guardarla?’ riferendosi a Sara. ‘E come no…mica me la consumi!’ gli rispondo io. Dopo aver scambiato 4 chiacchiere ci salutiamo e mi dirigo di nuovo a cena al ristorante ‘La Torricella’ prendendo stavolta prosciutto e melone, fettuccine con funghi porcini, acqua e birra rossa e, come dessert, un bel gelato tartufo nero al cioccolato…
…spendendo 24 €!
E dopo cena, un bel tour serale di Poppi!
Alla fine del giro in una Poppi animata dalla presenza di numerose persone nella piazza antistante il castello e piazza Gramsci, più qualcuno imboscato nei vicoletti silenziosi a pomiciare o a chiacchierare in santa pace, ripresa Sara mi dirigo al campeggio per godere di un meritato riposo.
Questo viaggio si sta rendendo molto interessante, ma anche molto faticoso…più di quanto avessi preventivato!
A domani!