Di Salvatore Tronca
Chi governa la città di Campobasso ha la responsabilità di affrontare i problemi e trovare le soluzioni per risolverli. Sulla questione afferente la Scuola di Mascione, il sindaco Battista si è dimostrato inaffidabile. Dal giorno della chiusura, il 2 novembre 2016, Battista ha sempre sostenuto che occorreva attendere gli esiti dello studio di vulnerabilità sismica dell’Unimol, un modo per prendere tempo e non dare risposte.
Non occorreva certo lo studio dell’Unimol per attestare che la Scuola di Mascione, come la maggior parte degli edifici scolastici di Campobasso, fosse sismicamente vulnerabile. Negli otto mesi trascorsi si poteva intervenire, se ci fosse stata la volontà politica di operare in tal senso, ma non lo si è fatto. Forse perché non c’erano risorse, o quelle che c’erano sono state spostate altrove, oppure perché, più semplicemente, i programmi dell’Amministrazione Battista vanno in altra direzione.
Ad ogni buon conto, ora che i risultati sono stati resi noti, dica Battista per quale delle due soluzioni intende optare: per la prima, quella che lo studio reputa ottimale, che prevede la costruzione di un nuovo edificio scolastico, oppure per la seconda, costituita dalla programmazione di interventi strutturali sull’edificio esistente, che dovranno comunque garantirne l’adeguamento sismico. Qualunque delle due soluzioni l’Amministrazione scelga, si prevedono tempi decisamente lunghi, per cui è improcrastinabile reperire strutture in loco – ribadiamo in loco – dove i nostri ragazzi possano svolgere l’attività didattica. La situazione si è fatta preoccupante. Settembre è alle porte e per i nostri ragazzi si prospetta un nuovo anno di emergenza. La soluzione che ci permettiamo di suggerire è il posizionamento di moduli prefabbricati sul campo sportivo, in un’area adiacente la scuola.
Nel sit in dello scorso 5 luglio, il sindaco si era impegnato a convocare noi genitori nel giro di una settimana. Non lo abbiamo più sentito. Vano si è rivelato anche il coinvolgimento del senatore Roberto Ruta, da noi avvicinato perché potesse rappresentare e perorare al sindaco le nostre istanze. Anche in questo caso, non abbiamo ricevuto risposta.
Spiace constatare che abbiamo dato fiducia elettoralmente a chi poi, nei fatti, delude le aspettative dei cittadini e non dà risposta alle loro richieste. Siamo amareggiati, stanchi, ma determinati a portare avanti le nostre sacrosante rivendicazioni per far valere i nostri diritti, quelli dei nostri figli. Se non ci dovessero essere sviluppi positivi ad horas, restituiremo le tessere elettorali che provvederemo a consegnare nelle mani di Sua Eccellenza il Prefetto di Campobasso.