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A GAMBATESA LA SCUOLA STA MORENDO: QUALCUNO LA SALVI!!!

Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria

Forse Comincia La Riscossa

Da parecchio tempo ormai, non si parlava più del problema a Gambatesa:

LA SCUOLA STA MORENDO: QUALCUNO LA SALVI!!!

Come un Titanic, o un’Andrea Doria, o più moderna Costa Concordia, la nostra scuola, affidata a nocchieri, Schettini in tutti i sensi, è arrivata al punto di non ritorno.

Ieri pomeriggio, una normale riunione, per altro nemmeno convocata ufficialmente, ha visto insieme il corpo insegnante che attualmente opera a Gambatesa, unito ai locali genitori.
La normale riunione, (per altro scarsamente partecipata, almeno dai genitori), nata “stanca”, si è ravvivata quando, per ragioni fortuite, ha visto in sala uno di coloro che, quando vuole, sa dove metter mano:

Pasquale Abiuso

Pasquale Abiuso, (presente in qualità di papà di bambini che ora o nel passato, frequentano o hanno frequentata la locale scuola, non certo in qualità di politico di lungo corso, non essendo eletto in nessun consesso attuale), da Totore ritratto durante la scorsa campagna elettorale per le elezioni provinciali, già da allora, ma anche da prima di allora, aveva espresso il suo pensiero in merito alla salvaguardia del plesso scolastico gambatesano, facendo sue anche proposte partorite da quest’insana mente, in tempi non sospetti, proposte che prevedevano all’esame dell’attenzione politica la possibilità di accentrare sul fondovalle del Fortore tutti gli alunni di tutte le scuole, oggi presenti nei paesi che insistono sull’invaso in questione, paesi facenti o meno parte della provincia di Campobasso, probabilmente l’inizio della costituzione di quella “Moldaunia” che, vista finora, a noi molisani porterebbe solo iatture.

La discussione, certo, non poteva esprimere dei punti fermi, senza la ragionevole progettazione e futura attuazione di un piano politico, da sottoporre al giudizio dei genitori, almeno di quelli gambatesani.

A Pasquale dunque, è venuta un’idea, quella (forse) più facilmente attuabile in questi momenti di crisi:

“Accantonando il plesso unico sul fondovalle, (di difficile attuazione viste le attuali condizioni economiche generali, e confidando sullo sviluppo dei collegamenti virtuali, tenuto conto delle maggiori affinità fra gli usi, i costumi e quanto di similmente valido fra gli abitanti di Gambatesa e Tufara, con i vicini riccesi, raccolte le firme che il caso impone, chiedere, (più o meno vigorosamente), che Gambatesa, (e se vuole anche Tufara), anziché appartenere alla direzione scolastica di Sant’Elia A Pianisi, faccia parte di quella di Riccia”.

PROBABILMENTE (aggiungo io), SI CALPESTERANNO I PIEDI A QUALCUNO…
Sicuramente, (confortato dalla tua intelligenza), si darà una valida mano, (fra altre cose parimenti importanti), alla mobilità del corpo insegnante che dovrà operare nel plesso.
Sicuramente si darà un valido aiuto ai genitori dei pochi bambini presenti in zona, pochi, fors’anche per quanto, (visti i tempi moderni), necessita in termini di danaro, a costoro per permettere un valido e dignitoso studio ai propri figli.

Considerato l’Alto valore civico dell’idea, nel discutere informalmente con Pasquale, tenendo a bada la sua modestia e Ritrosia nell’esporsi, ho proposto di coinvolgere nella raccolta delle firme, oltre ai genitori dei bambini in età di scuola, anche il resto del paese e chiunque, di buona volontà, volesse dare un valido contributo alla soluzione del problema.

Va da sé, che gambatesaweb, nonostante la sua inutilità d’azione, si propone di essere in prima fila anche in questa battaglia, quantomeno in e per onore del nome di cui si fregia.

Il Sindaco

E il Sindaco?
Non potrebbe occuparsene in prima Persona, quale rappresentante dei cittadini?

Quest’inutile sito non può rispondere, visti gl’impegni, (dettati dalle ultime delibere promulgate dall’amministrazione municipale in carica), che “Oberano” attualmente il nostro primo cittadino.

Facendo però a meno di disturbarlo, il popolino, (abbandonato sulla nave che inesorabilmente affonda, dal proprio Capitano che evidentemente in questo caso, pensando d’impartire la “Rotta Giusta” è andato a schiantarsi su uno scoglio, innocuo se non colpito, abbandonando poi la nave con tutto il suo carico), il popolino, dicevo, cerca di far da sé, sperando nella veridicità del noto proverbio.

Poi, come Azione Cattolica insegna:
“Tutti sono utili, nessuno è indispensabile”.

Se vuol dare una mano, ben venga.
Se vuol guadagnarci, ne resti fuori.

Tanto: Quando il Popolo s’”Indigna”…