Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Giuseppina Moffa, Marco Frosali E Salvatore Di Maria
(Collaborazione), Di Giovanni Abiuso E Luca D’Alessandro
Ormai Le Bestie Siamo Noi
Il duemila dodici è iniziato male.
Sai già della “famelica bestia”, ma altre bestie, anche loro malgrado, stanno prendendo il sopravvento sulla razza umana, prima secondo natura,
poi ai sensi delle normali azioni politiche proposte dall’attuale amministrazione municipale, con la complicità dell’interpretazione di leggi nazionali che, se pur giusto segno di civiltà, come al solito in Italia, vengono “interpretate” quasi sempre a discapito dei servizi, mal, o non forniti ai cittadini, quelli di razza umana, quelli che (poi), con il loro pagar le tasse, permettono a queste amministrazioni di funzionare, ma a modo loro.
Una recente delibera che, presa per tempo dal sito istituzionale di Gambatesa, (vale a dire, prima che venisse tolta dal sito stesso, anche questa una particolare “modalità” di rendere accessibili i documenti al pubblico, studiata dalle fervide menti che albergano in coloro che giorno per giorno “lavorano” presso il municipio del nostro paesello), (DELIBERA DI GIUNTA n 1), dicevo: una recente delibera, la prima dell’anno, ha dovuto far fronte ad un soccorso prestato dalla polizia stradale ad un cane, investito e ferito sulla fondovalle, in agro di Gambatesa.
Nulla da dire in merito al salvataggio dell’animale, anche lui ha diritto a vivere.
Tutto, invece, da dire in riferimento al soccorso stesso, partendo proprio dall’interpretazione della legge in merito.
Se l’italiano non è un’opinione, (evidentemente per la polizia stradale lo è), chi fa soccorso, deve provvedere al ricovero del soggetto avente bisogno del soccorso stesso, ciò vuol dire che la polizia stradale, una volta trovato il cane, avrebbe dovuto provvedere direttamente a portarlo dal veterinario o chi che sia.
Se trovassi uno di questi baldi poliziotti, magari ferito dalle mie parole, usate contro costui come armi appuntite, dovrei assicurarmi io, di averlo accompagnato al pronto soccorso, non, come hanno fatto costoro, (nell’esercizio delle proprie funzioni), delegando la cosa al municipio in cui ricade la strada su cui si è trovato il cane ferito.
Va da sé, che persone del genere, se le trovassi io, più che al pronto soccorso, le accompagnerei volentieri presso un centro di recupero per malati di mente, ma questo è il mio pensiero distorto…
Passando oltre, e leggendo la delibera, si può notare tutta l’umanizzazione imposta ad un cane che, se da una parte avrebbe preferito non essere investito, dall’altra, sperando in una sua intelligenza, superiore a quella dei suoi soccorritori, stia pensando che forse un cane come lui, potesse essere curato meglio, secondo le tecniche imposte dalla natura, anziché secondo metodologie che molti, appartenenti alla razza umana, in casi simili, non vedranno mai.
Al di là di tutto:
Perché si sono spesi seicentocinquanta euro da noi versati per i servizi che continuiamo a non ricevere, quando, ammesso e non concesso che per un soccorso simile ci vogliano tanti quattrini, questi sarebbero dovuti esser spesi da chi, secondo la legge, aveva compiuta l’operazione di soccorso?
E poi, volendo allargare il problema:
Quali sono i reali diritti di cittadinanza di questi animali nel nostro borgo?
Oltre ai diritti, questi nuovi concittadini avranno anche dei doveri?
Mi pare di no.
Anzi, mi pare proprio che costoro siano trattati meglio, molto meglio di chi, pur costretto, versa i soldi per pagare queste “forme di civiltà”
Come disse però nel lontano 1993 Oscar Luigi Scalfaro, all’ora Presidente della Repubblica, da ieri entrato nella Storia:
“Non ci sto”.
Non ci sto, perché come in tutte le cose, i nostri amministratori dovrebbero pensare prima al dovere,
(in paese,
e fuori) e poi al piacere,
posto che si possa definire un piacere avere animali per il paese che siano liberi di sporcarlo a loro piacimento.
E gli animalisti, che ne pensano?
Personalmente di quella risma di filosofi io non tengo conto, a meno che gli stessi, volendo per i propri assistiti i diritti proposti dalla cosiddetta civiltà, non si prendano carico in prima persona degli effetti collaterali imposti agli altri cittadini che non la pensano come loro.
Da parte mia, un auspicio:
Visto che la nostra amministrazione municipale ed i politici in genere, hanno una visione della “civiltà” di gran lunga più ampia della mia, spero per loro che siano in grado di far in modo che dei frutti di questo loro “pensare”, sia possibile giovarsi durante le prossime elezioni municipali.
Voglio dire che a fronte dei servizi concessi a questo genere di esseri viventi, ci sia un ritorno in termini di voti
per chi oggi agisce dimenticando i servizi non forniti ai gambatesani di razza umana, voti, ovviamente espressi dai fruitori dei servizi di cui alla delibera sopra proposta.
Come vedi, se pur gestito da un pazzo che abbaia alla luna, gambatesaweb ricorda benissimo quanto accade mostrando una parte del repertorio che, se esposto per intero, (ma lo faremo al momento opportuno), ora servirebbe solo a tediarti.
Girando per Gambatesa ed il suo agro, trovi che nel frattempo qualcosa sia migliorato’
Avrei dovuto rifare le foto, perché nel frattempo ciò che vedi è stato risanato?
Se sì, fammelo sapere.
Andrò a rifare le foto e, come prassi vuole, le pubblicherò, chiedendo scusa per la mia impertinenza.
Se invece tutto è rimasto come espresso nelle foto mostrate…
Chissà che, con la concessione del diritto di voto accordata a cani e piccioni, (così da dare qualche possibilità in più a chi li sta “ben governando”), non aumenti drasticamente il numero dei votanti a Gambatesa!