Di Cesare Scalabrino
Le due stagioni, Soffia il vento, Le due metà: queste le opere di Antonio Corbo che fino al 31 maggio potranno essere ammirate nella galleria Xenia dell’Istituto Italiano di Cultura di Budapest, nell’ambito della mostra “Italiarts – Artisti Italiani Contemporanei”.
Il maestro campobassano, ormai annoverato fra gli artisti contemporanei italiani sempre più apprezzati nel panorama artistico nazionale ed internazionale, ha portato in Ungheria, tre figure d’albero, “un tema – spiega lo stesso Corbo – a me caro. L’albero nella iconografia classica, ma anche nella pittura contemporanea, ha sempre simboleggiato la vita.
Sono stati tantissimi i pittori che nelle loro opere hanno magnificato questa figura, spesso intitolandola “l’Albero della vita”. Ed è proprio alla vita, nella sua dimensione di nascita, di crescita di sviluppo naturale che l’albero, rigoglioso e forte per la magnificenza della sua chioma e per il suo forte radicamento alla terra, è stato, a volte, da me rappresentato in modo scheletrico, spoglio nei suoi nudi monconi, privo cioè dello splendore del fogliame e dei lussureggianti toni cromatici consueti, simboleggiando verosimilmente la condizione umana: un andare incontro al destino dell’uomo”.
Una riflessione che Antonio Corbo si concede a “sipario aperto”, di ritorno dalla capitale ungherese, mentre le sue opere sono ancora esposte in una cornice d’eccezione che è lo splendido palazzo storico che fu la sede del primo Parlamento d’Ungheria.
Una prestigiosa esposizione, questa di Budapest, di cui Corbo sottolinea la levatura, “testimoniata – spiega – dalla presenza di illustri partecipanti, fra artisti contemporanei ormai storicizzati e critici di grande spessore e levatura. Una mostra che – aggiunge ancora il maestro – come molte altre fatte negli ultimi anni sia in Italia che all’estero mi ha consentito di ampliare la mia visione dell’arte intessendo rapporti con artisti, critici e galleristi di chiara fama”.
In un crescendo di impegni che lo ha portato, negli ultimi anni, ad esporre in Italia, Europa, America e Asia, per Antonio Corbo il 2017 si è presentato, sin dall’inizio, denso di impegni.
Dal 6 al 19 gennaio ha preso parte a Roma alla mostra internazionale “ArtExpo Winter Rome” e dal 25 marzo al 22 aprile, sempre nella capitale, ha partecipato alla Triennale d’Arti Visive 2017 “Aeterna”, curata da Gianni Dunil, con la partecipazione di Achille Bonito Oliva, Vittorio Sgarbi e Daniele Radini Tedeschi, presso le sedi espositive del “Vittoriano”, di Palazzo Velli e del Museo Crocetti, esposizione che ha avuto una grande risonanza sia nazionale che internazionale. Dal 5 al 7 maggio ha invece preso parte, a Barcellona, alla seconda Biennale d’Arte Internazionale, presso il MEAM (Museo Europeo d’Arte Moderna), con la partecipazione di Josè Van Roy Dalí, figlio di Salvador Dalí, fino ad arrivare a Budapest alla mostra “ItaliArts”, tuttora aperta.
Impegni nell’immediato futuro porteranno Corbo ancora in prestigiose sedi espositive in Italia e all’estero. Dal 24 giugno al 4 luglio sarà alla mostra di Arte Contemporanea “Universi inVisibili”, che si terrà a Roma nella galleria “La Pigna” del Palazzo Pontificio Maffei Marescotti. Dall’uno al 30 settembre, sarà invece a Stoccolma, nella Alvik Biblioteke dove terrà una piccola personale. In questa occasione gli sarà dedicata la copertina del catalogo della mostra edito dalla “Giorgio Mondadori”, in distribuzione nelle edicole, musei e gallerie, stampato in due lingue: Italiano ed inglese.