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Antonio Mucci: Il “Vigile” “Urbano” Di Gambatesa

Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Giuseppina Moffa E Salvatore Di Maria
E Presa Da Internet Da Marco Frosali Con Modifiche Di Salvatore Di Maria

Per La Serie: Il Bue Chiama Cornuto L’Asino

Vigile Che Lavora, del 14 agosto 2013

Come promesso, oggi, con una lunga Messa Cantata, torno a sparlare di un personaggio che a Gambatesa ogni tanto pretende visibilità: Il vigile urbano Antonio Mucci che tante soddisfazioni ci dà con il suo “Lavoro. L’ultima, l’altra mattina quando ha pensato bene di fermare mio padre in piazza per redarguirlo sul modo di conferire il vetro nella raccolta differenziata. I fatti:

Vigile Che Si Reca In Municipio, del 2 settembre 2015

Erano circa le otto meno un quarto del mattino e quanto ti sto raccontando mi è stato riferito da Donato, (l’ex spazzino), il quale, mentre andava a lavorare, (perché certo quell’uomo non ha bisogno di leccare per campare), ha visto e sentito che il Mucci, diceva a mio padre che se non era stato preso il vetro a casa nostra, ciò andava addebitato al fatto che noi, nel mastello, avevamo messo sì il vetro, contenendo questo materiale però in una busta di plastica.

Leccheria

Sarà pur vero che la leccheria, proprio per leccare, non debba avere un cervello funzionante, ma se avessimo posto il problema ad una scimmia, questa avrebbe comprese due cose; la prima: Che la busta, si mette nel mastello innanzitutto per preservare il recipiente dalla sporcizia che può venir rilasciata dal rifiuto contenuto, poi, che eventualmente, il lecchino che avrebbe dovuto prendere in carico in questo caso il vetro, poteva operare senza prelevare con quanto da buttare il relativo involucro, lasciandolo così correttamente nel mastello, cosa per altro voluta da noi.

Come ho risolto?

Se avessi avuto tempo di stare in casa l’altro ieri, avrei sicuramente portato il mio vetro non preso, al municipio con la busta, magari poi rilasciando il materiale nell’ufficio dei vigili urbani, per loro volere anche senza il contenitore da me provvisoriamente utilizzato per il trasporto del rifiuto del quale dovevo disfarmi. Siccome però la notizia mi è giunta l’altra sera tramite Donato, nel bel mezzo della nostra normale bevuta di birra, compiuta davanti casa di Totore, sotto un paio di sguardi ebeti di “quella” che con il suo consorte è passata per ben due volte a “farci visita”, considerata la remissività di mio padre che non ha risposto al “solerte vigile”, dopo aver avuta conferma di quanto appena raccontato, proprio da papà, ieri mattina, prima di andare a lavoro, ho preso il mio vetro, (contenuto nella busta), e l’ho civilmente depositato nel cassonetto presso il cimitero, (quello del vetro per l’appunto), buttando poi la busta di plastica nel vicino recipiente a questa dedicato. Risultato: ci ho rimessa una busta, atteso che: Innanzitutto non mi sarei potuto portare il mastello a Campobasso, volendo evitare una colossale figura “marrone”, poi, non avrei fatta retromarcia, neanche sotto la minaccia delle armi, per rimettere la busta stessa nel contenitore che ci è stato fornito per conferire i rifiuti perché avrei perso troppo tempo, da dedicare a ciò che è venuto a seguire.

Per inciso: Visitando i cassonetti presso il cimitero, mi sono accorto di quanto già sapevo da tempo, cosa per altro più volte espettorata da questo fastidio: se io ipotizzo la reazione popolare, il popolo la mette in pratica con la vigliaccheria che lo contraddistingue. Voglio dire che in quei recipienti si trova di tutto, in maniera assolutamente indifferenziata, cosa che la dice lunga su come viene tollerata una raccolta, sbagliata nella concezione, se pur giusta a livello civico.

Auto Del Vigile Urbano Di Gambatesa Nel Parcheggio Dei Motorini, del 27 febbraio 2013

Tornando a bomba: Il rimbrotto imposto a mio padre, per il rispetto che si deve ai genitori, me lo sono legato al dito e per questo, in onore del sottotitolo della presente farneticazione, vengo a ricordarti di quale considerazione godeva chi ha rimproverato mio padre e di come questa, nel frattempo si sia evoluta.

BJ150WR

Ricorderai che nel luglio scorso, Donato fu licenziato per la prima volta, senza alcun preavviso. Ciò accadde perché il mio amico ebbe l’ardire di far notare al suo datore di lavoro che si erano superati i limiti della decenza nel non voler considerare l’ipotesi di sostituire il vecchio camioncino adibito alla raccolta porta a porta, con un mezzo più sicuro per chi lo utilizzava, per chi lo incontrava sulla sua strada e soprattutto revisionato. Altro inciso: Prima che aprissi questo fastidio, mi capitò di farmi un sacco di risate, dopo aver saputo che una mattina, Totore, allora alla guida di quel mezzo, dovette inseguirlo a piedi per Corso Roma, visto che il Gasolone aveva perso il freno, già allora poco incline a funzionare come Dio comanda: parliamo del lontano duemiladieci.

Nuovo Camioncino Per La Raccolta Porta A Porta, del 16 luglio 2016

Riprendendo il discorso, quel camioncino, (anche grazie al nostro sbraitare), fu sostituito e fatto sparire dalla nostra osservazione.

Fiancata Del Camioncino, del 16 luglio 2016

In precedenza, la sorte del camioncino era toccata anche al camion principale, vale a dire quello che vedi nelle foto e fu chiesto al Chupa di far sparire anche quello.

Come operò el Chupa in merito a quest’ultimo automezzo? Ovviamente secondo la forma della sua inesistente intelligenza! Prese il camion e lo portò presso l’officina di Enrico Severino, (il meccanico), lasciando lì “provvisoriamente” l’autocarro inservibile.

In questi giorni, sembra che sia sorto un contenzioso fra Sant’Enrico il meccanico, (che a suo tempo ha fatti davvero tanti miracoli per tenere in marcia quel bidone semovente), e Chupa Chups che evidentemente non si è potuto spingere al di là del lecito nei confronti di un professionista come il meccanico in questione, persona che certo non permette a chi che sia di comandare a casa sua. Per questo, l’assistenza ai mezzi di ECOALBA/GREENIA è passata a Vincenzo Corvelli, (almeno finché Questo non si rifiuterà di lavorare per quella ditta), ma il camion obsoleto, è rimasto parcheggiato sull’argine della strada interpoderale che collega la statale diciassette al tratto che dalla rotatoria del Fortore porta a Tufara, via, l’interpoderale, che passa proprio di fronte all’officina che ora per ECOALBA/GREENIA, ovvero per il suo luogotenente in loco, è in odor di disgrazia. Probabilmente l’inezia intellettuale del Chupa avrà elaborato che tanto nessuno si sarebbe accorto di quanto sto trattando.

D’altra parte: Il fesso è lui!

Qual è allora il problema che mi tocca?

Quando denunciai che il camion a suo tempo guidato da Pasquale Mastropietro, colui che lavorava al posto del Chupa, non avrebbe potuto circolare, dissi innanzitutto che quel mezzo non avrebbe potuta passare la revisione, nemmeno sotto la raccomandazione di Dio in persona: Troppa era la vetustà del veicolo nel suo insieme e nulla ci potevano più fare i miracoli di Sant’Enrico il meccanico. Nel frattempo poi, la polizza assicurativa che copriva il veicolo da buttare è scaduta e non è stata rinnovata. Morale: il vecchio camion era scoperto d’assicurazione R. C. auto, ma restava in strada.

Camion Parcheggiato Sull'Argine Della Strada Per Cda Cese, del 18 maggio 2017

Ieri mattina dunque, dopo aver conferito il vetro non acquisito il giorno prima dalla leccheria, con spirito di rivalsa, ho chiesto a mia madre di scattare una foto al camion che è parcheggiato sull’argine della strada di cui sopra e dopo aver recuperata la targa dal mio archivio, ho fatta la relativa inchiesta, chiedendo ad un paio di agenti del nostro valente servizio segreto, (Il Segreto Di Pulcinella), infiltrati nel ramo, di verificare la copertura assicurativa del mezzo in questione, risultata ovviamente inesistente. Non contento, ho scaricata sul mio telefonino Android l’app “Info Targa”, con la quale ho fatta la riprova.

Camion, Parte Anteriore, del 18 maggio 2017

Da aggiungere che siccome la sera prima, durante la bevuta di cui sopra, ho chiesto a Totore di scattare qualche foto, aggiungendo il tutto al giornaliero immortalare il lavoro di chi lo ha sostituito, Il mio amico si è sbizzarrito, scendendo nei particolari:

Camion, Parte Posteriore, del 18 maggio 2017

In poche parole: Se qualcuno prende me con la macchina senza copertura assicurativa, me la sequestra e mi salassa per poi mangiarmi crudo, come Legge impone. Non capisco perché lo stesso trattamento non possa venir riservato al municipio di Gambatesa, (che mantiene marciante un automezzo da rottamare da tempi biblici se considerassimo l’Italia un paese civile, senza alcuna urgenza dovuta a necessità d’uso, municipio legalmente proprietario del vecchio camion abbandonato nei pressi dell’officina di Enrico, con l’aggravante del fatto che l’ente in questione dispone di un corpo di polizia municipale che dovrebbe sapere benissimo di cosa si stia parlando, atteso che Gambatesa non sia Roma e che i pochi veicoli che vi sostano o vi operano siano conosciuti da tutti, in particolar modo da chi, per ragioni professionali, si occupa anche di evidenziare contravvenzioni e quant’altro di simile sia a carico dei proprietari di questi mezzi.

Già: Ma il municipio non ne sa niente…

Che farò?

Per adesso ho posto il problema all’esame della tua intelligenza, ma diffido pubblicamente chi rivolge tanto inutile e stupido zelo verso altri, a provvedere all’immediata rimozione del vecchio camion dalla strada per contrada Cese, perché la prossima settimana, se dovessi constatare lo status quo, segnalerò la cosa ai locali carabinieri, sempre che nel frattempo non sia stato già fatto.

COSI’ IMPARATE!!!