Di Vittorio Venditti
(Foto), Presa Da Internet Da Salvatore Di Maria
Analisi Politica Di Una Vittoria Ampia, Prevista E Scontata
Se spernacchi oggi, o Matteo, ne hai ben donde! Io, come tanti, ci ho creduto fin dall’inizio ed ho considerato quanto accaduto ieri un parziale risarcimento per quanto patito da te per colpa dei poteri forti, enti che da oggi dovranno regolarsi in merito, che che ne dica chi, di quei poteri, loda le gesta. Dopo l’euforia però, dal mio punto di vista, voglio analizzare in breve il risultato, facendolo oggi che in tanti non lavorano, oggi giust’appunto, ultima giornata appartenente alla settimana comunista che grazie a Dio anche quest’anno si sta chiudendo per permetterci di tornare alla realtà.
Partendo da un paese come Gambatesa, borgo che se conta nei discorsi come quello ascoltato stanotte su RAI tre, nella realtà di tutti i giorni esiste come numero, ma vale quanto il due di spade quand’è briscola denari, va detto che l’incasso deve esser stato povero, atteso che oltre a me e due componenti della mia famiglia, (nel duemilatredici ed in precedenza ho votato solo io), difficilmente altri gambatesani non iscritti al PD hanno espressa la loro opinione, soprattutto perché bisognava lasciare minimo due euro. Per quanto riguarda poi gli iscritti al partito che da oggi si fregia di cotanto Segretario riconfermato, va detto che come nelle altre squadre, anche lì si fa il gioco di chi comanda, per cui è fin troppo ovvio che la fazione “renziana” ha avuta la meglio!
Tutto regolare?
Ne tratterò poco più avanti, atteso che sia davvero difficile proporre un’analisi sui risultati derivati da uno sparuto gruppo di votanti; sarebbe come se per analizzare quanto ci propone il calcio italiano di serie “A”, dovessi tener conto delle opinioni di Mariano Diasio e Giuseppe Tosches, che tanto stanno dando alle compagini delle quali fanno parte, con i risultati noti a quei pochi che ne seguono le gesta.
Passando dunque a considerare quanto accaduto in Molise, la migliore sintesi di un risultato anche qui piuttosto scontato, la possiamo leggere consultando l’articolo seguente: Pd, il Molise sceglie Renzi: a lui il 63% dei voti. E Frattura e Fanelli superano il test. Qui, ritorno alla domanda che mi sono posto sopra: Tutto regolare? Se guardiamo il lavoro dei volontari che ieri hanno data l’anima per permettere la riuscita di questa manifestazione di democrazia diretta, non solo devo dire di sì, ma mi corre l’obbligo di ringraziare queste persone che evidentemente hanno creduto nel lavoro che stavano portando avanti.
E’ proprio così?
Il Molise, con i suoi poco meno di dodicimila voti espressi, fa ridere se paragonato ad un seggio di Milano o Roma. Si torna ad esser seri però se si tiene conto della portata storica di tal manifestazione di democrazia. Sopra, ho parlato di fazione renziana, mettendo l’ultimo dei due termini identificativi fra virgolette, per via del fatto che tutta questa storia mi ricorda quant’è accaduto in questa terra durante il fascismo, (del quale la nostra “regione” si è liberata solo perché il fronte vi è rapidamente e quasi in modo insignificante passato nell’anno della defenestrazione di Benito Mussolini e di buona parte di ciò che il duce aveva fino a quel momento rappresentato, con tanto di cornice di acclamazioni, spesso da vera leccheria o solo magari interessate, lasciando pochi segni necessari, anzi, oserei dire fondamentali per mamma RAI, in modo che questa possa riproporre sempre gli stessi servizi giornalistici in merito, (vedi il bombardamento di Isernia o la morte su una mina, di Gaime Pintor, fatti che non mi pare siano una pietra angolare per quanto accaduto a seguire e che oggi viene ricordato senza voler tener conto di tanti altri fattori che hanno diretta la storia di poco più di settant’anni fa).
Settant’anni fa: E’ comparsa la democrazia Cristiana, partito che per l’ignoranza popolare e le ingerenze di Santa romana Chiesa, in questo lembo di terra ha cristallizzata per mezzo secolo una situazione politica che non ha lasciato spazio ad una vera discussione ad ogni livello, permettendo di ottenere i risultati storici, politici ed economici che oggi ci confermano l’inutilità degli attori che in tanti anni ed a tutti i livelli, hanno gestita la “cosa pubblica” a loro specifico uso e consumo, a differenza del resto di buona parte d’Italia, evitando di lasciare almeno le briciole di ciò che questi personaggi ingurgitavano, a quella massa che ora viene chiamata ad elezioni più o meno sulla carta, più o meno cliccabili. Con tutto questo sproloquio, voglio solo dire che se oggi Renzi ha stravinto in Molise e ciò non è accaduto nel duemiladodici, è perché forse allora il politico che ancora oggi ritengo in grado di dare una svolta all’italietta che ci ritroviamo a vivere, non aveva per tempo saputo inglobare l’apparato digerente di una regione abusiva che pur sempre per ora esiste.
Se poi passiamo a guardare quanto accaduto a livello nazionale, va detto che il risultato ottenuto non è altro che lo specchio di ciò che già si sapeva e di ciò che io speravo si mettesse una buona volta in chiaro: Finalmente dovremmo aver eliminato ogni ostacolo a che si possa imbastire una politica veramente tale, quella Politica con la P Maiuscola richiamata ieri da papa Francesco, quel qualcosa che spero a breve riporterà un minimo d’interesse per lo Stato e quanto ne deriva, interesse scemato e fatto scemare da Loschi personaggi che se non appartengono al passato è solo perché ancora non sono morti, (fetenzie che già hanno sgambettati altri governi che volevano lavorare, per il solo gusto di apparire al posto di chi era stato defenestrato, personaggi che uscendo dal partito democratico con la presunzione di far paura a chi è rimasto, non si sono resi conto del fatto che facevano sì paura, ma per il loro livello di insignificanza), o da gente che in maniera tragicomica ci sta facendo capire che se non si cambia registro secondo regole buone, lo si può sempre fare a vantaggio di profitti malcelati da chi, giocando sulla vacatio derivante da valori non più nel DNA della maggior parte degli italiani, legittimamente cerca di trarne vantaggio personale, sfruttando i seguaci appartenenti alla propria setta.
Quando io dunque paragono Matteo al Duce, lo faccio perché al di là del modo con il quale si presenta, credo che il Nostro possa essere in grado di raddrizzare una situazione politica che più passa il tempo, più porta l’Italia alla deriva, cosa da me non gradita!
E’ per questo che sono andato a votare ieri come nel duemilatredici e prima ancora nel duemiladodici.
E per questo che ritenendo Matteo Renzi l’unico in grado di rappresentarmi, (al di là di ideologie che lasciano il tempo che trovano), gioisco per aver raggiunto un facile risultato, in attesa di intraprendere la parte più difficile:
Trasformare ogni proposito dichiarato, in realtà per il bene di tutti.