Da Mario Ricca
Gesù, alunno della scuola di Nazareth, rientra a casa con la sua pagella. Francamente i giudizi riportati non sono un granché. Sua Madre, dopo averli letti, non dice nulla, ma medita tutte queste cose nel suo cuore. Resta però la cosa più difficile: farla vedere a Giuseppe…
SCUOLA SIMEONE DI NAZARETH
Destinatari: Giuseppe e Maria
Oggetto: Pagella scolastica di vostro figlio
SCRITTURA: Non porta mai quaderno e penna ed è costretto a scrivere sulla sabbia.
ESPRESSIONE LINGUISTICA: L’alunno presenta grosse difficoltà a parlare con chiarezza. Si esprime continuamente in parabole.
MATEMATICA: L’alunno non è in grado di sottrarre nulla. Sbaglia le addizioni dicendo che lui più il Padre fanno soltanto UNO. Le uniche cose che sa moltiplicare sono il pane e i pesci.
GEOGRAFIA: Manca di senso di orientamento: è convinto che c’è una sola strada che conduce al Padre.
CHIMICA: Non fa gli esercizi richiesti. Quando l’insegnante è girato trasforma l’acqua in vino e fa stare allegri i suoi compagni.
SCIENZE NATURALI: Crede di poter sovvertire le leggi della natura. Ad esempio, anche se sa come si pesca, lo vuol fare a modo suo.
ECONOMIA: Rendimento altalenante. Sa trovare tesori e farli fruttare, così come sa far fruttare i talenti dopo averli investiti.
Tuttavia l’allievo non possiede senso di giustizia, perché vuole che siano pagati allo stesso modo quelli che hanno lavorato tutto il giorno e quelli che lo hanno fatto per un’ora sola.
EDUCAZIONE FISICA: Invece di imparare a nuotare come fanno tutti, preferisce camminare sull’acqua.
SENSO DELL’ORDINE: Ha perso tutte le sue cose e afferma, senza vergognarsi, che gli è rimasta solo una pietra per cuscino.
CONDOTTA: Ha una forte tendenza a frequentare gli impuri: malati, specialmente lebbrosi. Ama le persone più strane: poveri, galeotti, pubblicani, prostitute… Non osserva il sabato, né il digiuno. Con i suoi artefici fa resuscitare i morti. Ne hanno paura perfino gli indemoniati!
Manda a lavorare chi sta a letto. Scaccia i mercanti dal Tempio rovesciando le loro bancarelle.
Giuseppe, letta con attenzione la pagella, riflette e conclude che così non si può andare avanti e che dovrà prendere seri provvedimenti.
Chiama il figlio e gli dice: “Bene, Gesù, siccome le cose sono a questo punto, puoi fare una croce sulle vacanze di Pasqua!”