Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria E Presa Da Internet Da Marco Frosali Con Modifica Di Salvatore Di Maria
Ma La Querela Non La Ritiro!
Tornando dunque sul tema “Pulizia delle strade di Gambatesa”, pare che qualcuno stia rinsavendo, avendo potuto notare proprio l’altro ieri che Via San Nicola è stata pulita.
“Di che ti lamenti allora?”, dirà il benpensante di turno?
Intanto ti continuo a mostrare gli scatti che un libero Totore mi fornisce, a conferma del fatto che quelli stanno cercando di farci fessi, senza sapere che i fessi sono loro in quanto poveri sciacalli e nient’altro, volendo mantenermi leggero.
E’ bello però poterti raccontare come ho saputo della pulizia di Via San Nicola: L’altro ieri per l’appunto, verso le tre pomeridiane, stavo rientrando a casa dal lavoro e mia madre è rimasta meravigliata per la pulizia della strada in questione.
Io ho esclamato: Forse si stanno svegliando? O gli sta tremando il culo per quanto stiamo facendo?
La sera stessa, rientrando dal bar e trovando in casa anche mio padre, ho detto della pulizia di cui sopra e lui ha esclamato: “All’una e mezza, quando sono rientrato io dalla campagna, la strada era ancora sporca!”, lasciandomi di stucco. Dunque: Se all’una e mezza pomeridiane di martedì ventotto marzo via san Nicola era ancora sporca e circa un’ora e mezza dopo era pulita come il piatto nel quale si mangia, vuol dire che la leccheria è passata nel frattempo, obbligata a stare sotto botta, cosa che mi rallegra non poco, cosa che mi fa pensare che se per un tozzo di pane si ruba l’altrui lavoro, poi quel tozzo bisogna guadagnarselo stando al guinzaglio di chi si crede padrone ed offende la dignità dei propri schiavi, cosa che prima non poteva accadere.
Va detto però alla leccheria che quando s’inizia un lavoro, questo va portato a termine e non lasciato a metà: Via del Cimitero, naturale prosieguo di via San Nicola, è stata trovata da Totore nelle condizioni che ti ho appena mostrate, proprio durante le ore sopra citate …
E … La querela per interruzione di pubblico servizio?
“Potresti ritirarla! – dirà il benpensante di cui sopra; – In fondo, la strada te l’hanno pulita!”.
No. Mi dispiace per quel superficiale, ma io parto dal presupposto che un servizio, se davvero è tale, debba esser serio in onore e per l’onere di chi lo paga: i contribuenti onesti. Quanto visto fino ad oggi non lo è, atteso che sia impossibile che due sciacalli possano lavorare per così tante ore in una giornata, (ricordo a me stesso che anche la leccheria inizia ad operare a modo suo dalle sèi del mattino o giù di lì), ricevendo uno stipendio che non può venir aumentato perché il finto cambio di società cooperativa che opera a gambatesa è stato messo in atto per far fuori Salvatore per “riduzione del personale”, cosa ancora all’esame del nuovo sindacato al quale il mio amico si è nel frattempo rivolto. Non ritiro la querela perché in uno stato di diritto, se pur trattando del furto di un lavoro da parte di chi per questo deve patire, (ed ancora non fa caldo …), a queste merde va garantita una carta con l’ordine di servizio, documento che mostra da che ora a che ora si debba operare, (un barlume di garanzia che il servizio venga svolto con regolarità e non per farci un favore), magari tenendo conto del fatto che dall’una e mezza alle quattro e mezza di ogni pomeriggio, valgono gli stessi principi che sono in vigore di notte, vale a dire che non si può creare schiamazzo o rumore simile, cosa della quale si lamentava chi, col senno di poi, abbiamo capito essere interessato a dar fastidio a Donato e Totore quando lavoravano al posto di chi ora fa finta di farlo. Non ritiro la querela perché se è vero che esiste una giustizia anche in questo mondo, qualcuno dovrà spiegare in che modo vengano forniti servizi migliori, da parte di chi, questi servizi, li sospende per mancanza di voglia di lavorare di chi ha rubato il mestiere altrui.
Quindi: Andiamo avanti per la nostra strada!