Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria E Presa Da Internet Da Stefano Venditti
Come Volevasi Dimostrare
Qualcosa l’avevo già accennata qui, sperando che nel frattempo le cose cambiassero per il meglio per quanto concerne la sorte di Totore, l’unico dei due veri spazzini che fino a ieri risultava ancora in servizio a Gambatesa. Le cose non sono andate così, perciò, a dispetto di chi verrà da me maltrattato domani, torno a scriverne, raccontandoti una delle pagine più vergognose della storia di Gambatesa, almeno da quando c’è chi le mette in risalto a futura memoria. I fatti:
Come da [download id=”1162″ format=”2″], ieri Totore ha consegnato ciò che gli era rimasto delle attrezzature fornite da ECOALBA, in ottemperanza a ciò che si deve fare in questi casi, non sapendo come operare da stamattina, ma con il preciso proposito di farlo comunque.
Tutto normale?
Sono le ore sette e cinquantaquattro antimeridiane di un giorno che si prospetta tutto sommato normale, quando mi arriva la prima telefonata di Totore che allarmato mi dice: “Stamattina ne è successa una nuova: sono andato regolarmente a lavorare ed ho preso il solito cassonetto in magazzino;
poco fa, sono tornato in magazzino per scaricare ciò che fino ad ora ho raccolto e non ho potuto aprirne la porta perché nel frattempo il lucchetto che la tiene chiusa è stato sostituito. Visto che lì operiamo solo io e gli altri due, è facile presumere chi abbia cambiato il lucchetto.
Poco dopo, ho incontrati Vittorio e Giovanni, intenti a raccogliere i mastelli e chiedendo loro chi avesse cambiato il lucchetto, mi sono sentito dire che se volevo informazioni avrei dovuto chiederle a Nicola Colella. Io ho risposto che Colella non è più nostro responsabile e su questo non ho avute altre informazioni…”.
A questo punto, ho consigliato a Totore di recarsi al municipio per chiedere delucidazioni in merito e lui lo ha fatto, portando con sé il cassonetto con i rifiuti. La prima persona che il mio amico ha incontrata, è stata la vigilessa Maria Antonietta Regina che dopo aver sentita la domanda di un esterrefatto spazzino in disgrazia, lo ha rimandato all’ufficio tecnico, dove Totore ha fatta una scoperta che risulta strabiliante solo per chi, oltre ad essere garantista, è anche dormiente: In poche parole, la Soc. Coop-Greenia, non è altro che la vecchia ECOALBA che per l’occasione ha cambiato nome. La cosa si evince dal numero di telefono che dall’ufficio tecnico è stato fornito a Salvatore, identico a quello che il Nostro aveva già memorizzato sul suo cellulare. Dunque: Pensavamo che fosse cambiata qualcosa anche se nessuno si è presentato alla gara d’appalto che è stata indetta per il servizio d’igiene urbana a Gambatesa da espletare per quest’anno ed il prossimo, ma io credevo che a calci e mozzichi, almeno una ditta avrebbe sostituito chi, a detta di tanti, si lamentava per il trattamento economico imposto dal locale municipio.
Come abbiamo finalmente visto, la cooperativa è rimasta la stessa ed ora è chiaro anche il motivo della calma apparente della leccheria che per questi ultimi quindici giorni ha lasciato lavorare in relativa pace chi dovrebbe venir cacciato.
Ma la cosa più sconcertante deve ancora succedere.
Mentre il buon Totore cerca di venire a capo della situazione, io mi attivo per mettere al corrente di quanto sta accadendo la “politica Gambatesana”; chiamo insistentemente Marco Abiuso, (prima chiamata alle otto e undici minuti), che da sempre è stato a disposizione di chiunque, (lo è stato anche in questo caso e vedrai come e perché), e Pasquale Abiuso, (disturbato una prima volta alle otto e ventisei), in quanto capogruppo d’opposizione; quest’ultimo, sentito ciò che sta succedendo, mi rassicura sul suo impegno in merito.
Alle otto e cinquantuno, decido di chiamare anche il segretario della funzione pubblica della CGIL di Campobasso, quel Giuseppe Di Biase che sarà argomento di domani, non ricevendo risposta. In quei momenti, Totore, continuando a lavorare, interpella via WhatsApp Nicola Colella come segue. Ore 8.53: “Buon giorno, ho appena saputo che la cooperativa nuova siete sempre voi e vorrei sapere, dopo che per fortuna sono riuscito a fare mezzo giro, perché avete fatto cambiare lucchetto, perché non mi avete avvisato del nuovo contratto, visto che non ho avuto nessuna lettera di licenziamento – NDR: La lettera di licenziamento è esposta sopra, ma lo scopo sarebbe diverso. – E perché loro hanno la divisa nuova e io no. Si prega di rispondere il più presto possibile. Grazie. Il mio amico incontra anche la Sindaca e le espone la questione, a detta di Totore, pare che quella abbia risposto che avrebbe interpellato a sua volta il Colella per vedere cosa stesse succedendo. Alle nove e cinque, ecco che mi richiama lo spazzino cattivo per raccontarmi gli ultimi sviluppi, ma soprattutto per dirmi che nel frattempo, a sua volta, aveva telefonato a Giuseppe Di Biase per sapere come doveva comportarsi. La risposta che poi è la stessa che avrei dovuto sentire io, l’ha ricevuta Totore e te la racconto in anteprima, visto che i dettagli e le conclusioni li trarrò come già detto domani. Stando alle parole che mi ha riferite il mio amico, pare che il Di Biase abbia imputato al comportamento, prima di Totore stesso e poi di chi ti tedia, quanto sta accadendo: Pare che il Di Biase, con tono alterato, abbia detto a Salvatore: “La colpa di tutto ciò è tua e del tuo amico che vuole fare il giornalista; io non ti posso fare più niente perché la situazione è diventata ingestibile e non mi rompere più il cazzo!”, risposta da vero sindacalista!
Dopo aver tratte le conclusioni di cui alla farneticazione di domani, invito Totore a riferire al Colella della mancanza di possibilità di disfarsi dei rifiuti che comunque Totore continua a raccogliere e lui lo fa come segue. Ore 9.22: “Io comunque il giro lo sto continuando a fare. Le attrezzature me le porto a casa dopo aver svuotato il cassonetto davanti al magazzino perché ovviamente non mi porto pure l’immondizia.”, cosa puntualmente avvenuta, cosa così riportata:
Ore 10.52: “Come detto prima, ecco l’immondizia scaricata davanti al magazzino e l’Attrezzatura, visto che ho usato la mia me la sono portato a casa. Se mi fate sapere come devo fare per buttarla è meglio.”, (scrivere bene in italiano, in questi casi è un po’ difficile…), cosa della quale io sono stato immediatamente informato via telefono, immondizia che alle undici e quarantaquattro antimeridiane era ancora davanti al magazzino, sempre a detta di Totore. Dalle undici e mezza a mezzogiorno e cinque poi, si è saputo anche della presenza del Colella presso il municipio di Gambatesa, cosa riscontrata e riferita da Donato.
E… Marco Abiuso?
Alle dieci e venti antimeridiane, ecco che mi squilla il telefonino; dall’altra parte c’è Marco che mi chiede lumi sulle mie precedenti chiamate senza risposta ed io, senza perdere altro tempo, riferisco dell’accaduto; Marco come al solito si mette a disposizione, assicurandomi anche la sua opera per la soluzione del problema ed alle undici e quaranta circa, nel bar Trasce e Jsce, dove Totore e Donato si erano recati per l’aperitivo, Marco incontra Totore e discute con lui della situazione. Fuori dal bar, vale a dire davanti al municipio, il camioncino per la raccolta dei rifiuti in paese, (Quello di ECOALBA e non può essere altrimenti), staziona perché El Chupa è in comune, forse per capire come operare al meglio contro Totore, ma questa è una mia congettura.
Mentre scrivo sono le sèi e mezza pomeridiane e la situazione resta in stallo. Domani Totore probabilmente dovrà prendere contatto con il suo per ora ex datore di lavoro e regolarsi come riterrà più opportuno. Nel frattempo io sto traendo le conseguenze di tutto ciò che è accaduto, restando del parere che quanto fino ad ora portato a termine sia stata la soluzione migliore, almeno per arginare una situazione già chiara dal duemilaquattordici, alla faccia di chi, “battagliero”, ora invita i lavoratori a non combattere, credendo che oggi ciò sia il servizio che i sindacati possano e debbano offrire.
Ma di questo, tratterò domani.