Di Stefano Venditti
“Rappresenta un messaggio di pace universale, cosmica, di amore fraterno, dove sono stati banditi tutti gli egoismi dell’umanità, gli inutili egocentrismi che soprattutto in questi ultimi tempi affollano le nostre menti. E’ un appello teso a salvaguardare il nostro bel pianeta, la Terra, ad evitare catastrofi immani, raccapriccianti atrocità; è una mano tesa verso i nostri simili, che molte volte non consideriamo tali forse solo perché considerati diversi da noi, dalla nostra cultura, dalla nostra pelle, dal nostro modo di intendere le religioni di tutto il mondo. E’ una mano tesa contro tutti gli egoismi dell’uomo che lo portano a compiere nefandezze inenarrabili, come lo sterminio di intere etnie, il femminicidio, la barbara uccisione di bambini, di anziani e di donne indifesi.
Scrivo al contrario per contestare, seppure con educazione, un mondo che va alla rovescia. E’ quindi una metafora con la quale ho voluto ribadire con grande forza, ancora una volta, il mio modo di intendere e di vedere la vita, scevro da condizionamenti altrui, da violenze, barbarie, nefandezze, discriminazioni sociali e razziali fondate su stupidi pregiudizi ed atteggiamenti perversi dell’uomo. Ho dedicato In Company of the Ufo’s Backwards al giovane eroe italiano Giulio Regeni, sequestrato in Egitto il 25 gennaio 2016, torturato e poi barbaramente e vigliaccamente trucidato da stupidi, viscidi aguzzini e probabilmente da assurdi poteri senza scrupoli e in glaciale, imminente agonia. A tutt’oggi, a distanza di quasi un anno, non ancora nulla si sa di tale ignobile crimine, ma cosa più raccapricciante è che non se ne conoscono neppure lontanamente, i mandanti, mentre il nostro Paese, nulla ha fatto o quasi per mettere di fronte al muro le autorità egiziane e dirci chi è che ha assassinato Giulio Regeni”. Queste le dichiarazioni rilasciate da Michele Santelia, noto ai più come Michele da Campobasso, dopo l’assegnazione, da parte del Guinnes Word Records, del suo undicesimo certificato che va nuovamente ad attestare il suo grande talento nell’apprendere sempre nuove lingue e linguaggi e poi, successivamente, nel ritrascriverle al contrario andando così a creare opere letterarie e culturali di assoluto valore ed interesse.
Un interesse che negli anni è sempre maggiormente cresciuto attorno a Michele Santelia che con orgoglio e grande determinazione ha portato in auge il nome del Molise, della sua Campobasso e della sua grande dote naturale in lungo e in largo per il mondo.
“Proprio in questi giorni il Guinness World Records mondiale ha omologato il mio ultimo primato ossia la ritrascrizione al contrario dell’opera “In Company of the UFOs Backwards” e mi ha inviato l’11° Certificato Guinness World Records.
L’opera ha la forma di un’insolita astronave aliena, al cui interno ho incastonato il libro che è formato da 662 pagine trasparenti formato A3; l’astronave misura cm 75 di diametro ed è alta cm. 95; pesa 35 chilogrammi.
Ho tratto questo ultimo mio lavoro da un libro che ho scritto nel 1999 dal titolo “In compagnia degli Ufo, a spasso nel tempo e nello spazio” che ho tradotto anche in inglese; ebbene, da tale libro, in inglese, ho ritrascritto In company of the UFOs Backwards al contrario usando un linguaggio e una scrittura aliena tipo quelli che si vedono nelle più famose saghe televisive sugli Ufo.
Sull’undicesimo Certificato Guinness World Records, ho fatto inserire la mia volontà con la quale ho dedicato In Company of the UFOs a Giulio Regeni; una copia l’ho appena inviata ai suoi sfortunati genitori.
Tra l’altro ho avuto un colloquio telefonico molto commovente col papà di Giulio al quale ho espresso, seppure con tanto disagio, tutta la mia prostrazione ed indignazione, ma al contempo anche grande speranza per la sua famiglia, in riferimento a quanto è accaduto a Giulio: una persona sensibilissima che ha ben intuito i miei pensieri, per la quale nutro grande stima e tantissimo affetto.
Un pensiero universale per tutti coloro che ogni giorno, ogni ora, ogni minuto, vengono ancora oggi trucidati e massacrati, martiri e vittime della bieca stupidità, della follia dirompente e della strafottente, ignobile arroganza umana.
Spero quindi che il suo sacrificio trovi qualcuno abbastanza forte in Italia, tra le istituzioni italiane che si muova, al fine di non renderlo vano, per portare alla sbarra i suoi assassini, per far sì che in futuro non si verifichino di tali ignobili vergogne, ma soprattutto spero, di vero cuore che l’Italia, che amo tanto, fino all’inverosimile, trovi la forza di imporre la sua volontà all’Egitto e non solo l’Egitto e pretendere, senza omissioni inutili, la vera verità sulla morte di colui che considero uno speciale amico fraterno Giulio Regeni”.
Michele Santelia un figlio illustre della terra molisana che nelle sue opere non è stato mai banale e che, nel contempo, è sempre riuscito ad abbinare alla letteratura un profondo messaggio di solidarietà e di amore verso quei valori fondanti che dovrebbero far parte della vita quotidiana di ogni essere umano che si voglia definire tale. A questo punto siamo curiosi di conoscere quale sarà il suo prossimo progetto che ambirà all’assegnazione del dodicesimo certificato del Guinnes World Records entrando così definitivamente nella storia mondiale non solo per il suo indubbio talento ma anche per il maggior numero di certificati assegnati ad una sola persona.
In bocca al lupo Michele da Campobasso!