Di Vittorio Venditti
(Foto), Presa Da Internet Da Stefano Venditti
Chi Ha Paura Dei Fantasmi?
Eccoci anche quest’anno a ricordare ciò che vogliono farci ricordare cercando di nascondere quanto non vogliono farci ricordare. Questa riga appena espettorata è il senso della farneticazione odierna ed è stata sputata in questo modo con il preciso proposito di voler sottolineare che spesso la “memoria” è pilotata, con l’ovvio risultato di ottenere l’effetto contrario a quello desiderato. Ma perché ne sparlo?
Un museo del fascismo a Predappio, scoppia il caso. La pezza che ti ho proposta risale allo scorso anno, quando di questi tempi ci si affrettò a condannare un progetto che ancora oggi non vede la luce, nonostante il fatto che proprio dei politici di sinistra, ma romagnoli, quindi con in testa il guadagno prima che le chiacchiere, da sempre ritengono che al danno non vada aggiunta la beffa che alleggerirebbe non poco le casse del paese natale di Mussolini.
Oggi si ricorda ciò che si vuole ricordare, non tanto in nome di chi ha persa la vita in quegli eventi, quanto a favore di interessi odierni che come quelli di altre religioni, ma in nome del Dio Danaro, rischierebbero di venir incrinati in mancanza della periodica lubrificazione. Ho detto in tante occasioni che alla memoria secondo quanto viene celebrato oggi, andrebbe affiancato il ricordo nemmeno troppo passato, anzi, piuttosto attuale se consideriamo le ultime sparate di Trump e la conseguente leccata israeliana, reminiscenza di ciò che gli eredi dei morti dei campi di concentramento degli anni trenta/quaranta del secolo scorso fanno ad altri, colpevoli di non volersi far rubare la terra dove sono nati. E’ qualcosa di gigantesco, ma che ricorda in piccolo ciò che accade a Gambatesa a proposito dei furti di posti di lavoro a chi non ne vuol sapere di cedere a tali appetiti…
Ma torniamo al tema. Il museo del fascismo o se vogliamo di una parte importante della storia patria, dà fastidio a chi vorrebbe evitare di fare i conti con la propria coscienza che imporrebbe di ricordare ad esempio da dove provengano tanti enti e modus operandi attualmente presenti e vigenti in Italia, cosa che sminuirebbe e di parecchio il lavoro “non lavoro” imbastito dai “santi” politici della prima e seconda repubblica per far credere alle nuove generazioni che il presente sia frutto della democrazia nata settant’anni fa e che prima erano solo nere tenebre. I comunisti, così come i cattolici che leccano il culo al Vaticano del quale si sentono dipendenti per paura di perdere il posto alle mangiatoie ormai sedimentate in questa povera Italia, dimenticano però che il resto dell’umanità, pur avendo commessi innegabili e gravissimi errori politici e non solo, ha costruite le basi sulle quali ancora oggi si regge l’Italia, con tutti i suoi pregi ed i suoi difetti. Per questo, la giornata della memoria dovrebbe essere aperta ai massimi orizzonti, senza dover necessariamente percepire la presenza di falsi fantasmi, spettri per chi vuole considerarli tali a fronte di un deleterio ridimensionamento di un potere politico che evidentemente, costruito in buona sostanza sull’altrui lavoro, è falso e la cosa non deve in alcun modo venir sbandierata ai quattro venti.