Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Totore Sotto Attacco: Ricominciano Le Azioni Di Mobbing
Ne ho sparlato già in diverse occasioni, ma stamattina Totore ha iniziato a verificare direttamente la cosa: La leccheria sta tornando alla carica per vedere di risolvere prima possibile il problema della cacciata del mio amico dal posto di lavoro che occupa da circa sedici anni, in modo da definire una volta e per tutte il furto in questione, con la protezione di chi dice di non saperne niente, anzi, di aiutare prima donato e poi lo stesso Salvatore, ma di questo tratterò come promesso lunedì
Mentre osservo che i mastelli restano aperti, (tranne il nostro che stamattina è stato chiuso, dopo che mia madre, come promesso, ha parlato del problema con “quella”,
ecco che Totore mi avverte di ciò che io già immaginavo:
Ogni mattina che Dio ci dona, la leccheria, invece di svolgere il proprio lavoro di recupero dei rifiuti, magari richiudendo i mastelli che se si rompono ormai sappiamo di chi è la colpa, a bordo del camioncino adibito a tal raccolta, vanno in via Insorti d’Ungheria e passeggiano per vedere a che ora esce di casa lo spazzino ribelle per prendere servizio. Per altro, un paio di nostri concittadini, a detta del mio amico, pare che gli abbiano chiesto il perché del passaggio del camioncino, senza che questo si fermasse a prendere il contenuto dei mastelli presenti in strada…
Salvatore però, questa volta non si è fatto fregare: Ha deciso di avvertire ECOALBA, essendo garantista e non volendo pensare che dietro a tal mobbing ci sia ancora la stessa cooperativa, per altro nemmeno ufficialmente in servizio a Gambatesa, atteso che non vi siano documenti ufficiali che attestino tal presenza.
Totore ha scritto: “Buon giorno, da diversi giorni sto notando, che i vostri 2 Lecchini, mi seguono a bordo del Camioncino, invece di pensare a fare il loro lavoro. Siccome il Mobbing è un reato, ,la esorto a prendere immediati provvedimenti nei confronti di quelle persone, in mancanza dei quali mi vedrò costretto, già dalla settimana prossima, a porre la questione all’attenzione della Procura della Repubblica, comunicando anche la Sua responsabilità oggettiva, per non aver stroncato sul nascere questo Problema. Saluti.”. Io ho corrette alcune parole scritte male dal mio amico, il quale mi ha girato il messaggio per conoscenza e per renderlo pubblico per sua difesa. Al momento non mi è dato sapere se il messaggio stesso sia stato visualizzato dal destinatario, ma la cosa, almeno per ora, ha poca importanza.
Siccome poi il bue chiama cornuto l’asino, ecco che Totore non si è fatta scappare l’occasione di fotografare il camioncino che i lecchini utilizzano in maniera a dir poco impropria, parcheggiato nei pressi del bar dei cafter, frequentato in quel momento dalla leccheria per un buon quarto d’ora, stando a quanto poi trasmesso da “Radio Fante”.
Ma come: andate a fare le pulci agli altri e poi pensate che nessuno controlli voi?
Non lo sapete che chi semina spine poi non può camminare scalzo?
Questa farneticazione straordinaria è stata necessaria per puntualizzare ancora una volta lo stato di disagio nel quale viene costretto a lavorare Salvatore Di Maria da quelli che gli sono stati imposti come colleghi, uno dei quali provoca, mentre l’altro è assoggettato per evitare di venir licenziato per insubordinazione. Per inciso va aggiunto che al mio amico non vengono fornite più nemmeno le attrezzature per lavorare e Questo deve portarsele da casa. Totore intende difendersi strenuamente anche perché diversamente non può fare; se avrà bisogno di me io ci sarò e questo è il quanto, almeno dal fronte. Resta da dire qualcosa che è accaduta l’altra sera nel bar Trasce e Jsce.
Erano circa le sette pomeridiane; io e Totore eravamo arrivati in ritardo per ragioni che non sto qui a definire. Nel bar c’era Chupa Chups che come al solito abbaiava per mettersi un po’ in mostra. Ad un certo punto il vostro ha deciso di lasciare il locale e, salutati coloro che gli davano retta, uscendo ha detto: “Vado a respirare un po’ d’aria pura!”, non rendendosi conto del fatto che chi puzzava era lui e che di lì a seguire, l’aria pura l’avremmo respirata noi, visto che lui aveva lasciato un vuoto “sicuramente colmabile” per dirla col grande Pietro Garinei.
Come detto, questa è la scena di costume; della parte politica che ci viene offerta da “quella” che non sa niente, tratterò dopodomani.