Di Vittorio Venditti
(Collaborazione), Di Mario Ricca
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Non E’ Tutto Oro Quello Che Riluce
Iniziamo il nuovo anno, facendo qualche maidunata! Venendo attizzato dal buon Mario che mi gira quanto alle dodici e cinquantadue di un primo gennaio per me inguaiato viene proposto al mondo come pagina ufficiale e secondo loro da non contraddire: Un capodanno semplice ma coinvolgente. Successo per le tradizionali Maitunat di Gambatesa. Ma è stato davvero così?
Già sai che nei giorni scorsi è morto il padre di Donato e per questo motivo noi, pochi ed indipendenti nel vero senso della parola, non abbiamo costituita la squadretta nata lo scorso anno, gruppo denominato “Come viè Viè”. Marco Frosali, (parasacc), non è venuto a Gambatesa per solidarietà ed io, con Donato per l’appunto e Totore, ho comunque cercato con loro di passare la nottata, facendo compagnia a chi di noi aveva patita l’ultima disgrazia, senza far pesare il problema, ma soprattutto cercando di vedere da fuori squadra, ancora una volta “l’effetto che fa”.
Alle dieci pomeridiane circa di un giorno di San Silvestro quasi come gli altri, eccoci fuori per raggiungere casa di Totore, dove avevamo deciso di far base per cercare di perseguire l’obbiettivo di trascorrere la Santa Notte. Avevamo accuratamente evitata la prima parte dei “festeggiamenti”, consistenti in quella “benedizione delle squadre” quasi imposta da chi, proprio da quei gruppi deve evitare di ricevere ciò che per tradizione dovrebbe avere: le maidunate, fatte non per augurio, ma per dire ai potenti ciò che si pensa di loro. Già in tante occasioni ho detto che due sono le cose: o Santa romana Chiesa non è proprio la potenza che dice di essere, oppure sta provando ad addomesticare le “pecorelle” per questa notte smarrite, proprio per evitare l’attacco politico che mette in luce le malefatte di questi bastardi. Non mi ripeto perché alla fine della fiera le maidunate di capodanno, ormai si fanno, più che ai potenti, a chi ci sta simpatico e sicuramente quella manica di farabutti non è fra i miei obiettivi.
Tornando alle dieci e qualcosa: c’incamminiamo verso casa di Totore, là dove avremmo atteso l’arrivo di Donato che avrebbe aggiunto il suo contributo al bottino da consumare.
Passando per viale Veneto, ecco che ci sentiamo chiamare da un nostro amico camperista, quel Francesco da San Ferdinando di Puglia, (FG), che già tante soddisfazioni ci aveva date lo scorso anno. Francesco ci chiede il perché della mancanza di strumenti e noi spieghiamo il problema, immediatamente compreso e condiviso dal nostro amico, al quale diamo appuntamento per la notte, visto che comunque ci saremmo nuovamente incontrati; Francesco ci comunica che aveva preparate cinque maidunate da cantarci in faccia ed io, senza perder tempo, gli ho proposto di tenerle buone per l’anno venturo, a Dio piacendo, suggerimento accolto senza se e senza ma.
Arrivati al luogo assunto come base, ecco che ci prepariamo a quella parte dell’accoglienza della squadra in casa, che noi denominiamo “Seconda Fase”. Se la prima fase infatti è la serie di maidunate che si propongono a chi ci accoglie, la seconda consiste nel ricevere dal padrone di casa ogni ben di Dio come omaggio a ciò che Questo ha dovuto subire in termini di sberleffi e quant’altro di simile. Noi, come detto, siamo passati direttamente alla fase successiva e se hai letto sopra comprendi il perché.
Si va all’arrembaggio,
magari per cercar di non pensare alle disgrazie tout court. Si fa così fino a circa la mezzanotte, quando arriva la telefonata di Marco, assente da noi fisicamente, ma presente con il cuore; Io e Marco attacchiamo la solita trafila di maidunate che ho provato a registrare, non rendendomi conto però di aver portato con me il registratore guasto, ragione per la quale anche quest’anno non posso pubblicare ciò che abbiamo combinato.
Va beh, sarà per l’anno a seguire, qualora non dovesse essere fra noi Marco!
Passata l’una antimeridiana del primo giorno del nuovo anno, già ben satolli e quasi ubriachi, decidiamo di abbandonare momentaneamente la base per fare un giro in paese e verificare l’andamento della festa. Per strada era un vero mortorio e le poche squadre, anzi, squadroni, che via via incontravamo, operavano come negli anni precedenti, con pregi e difetti imposti da una nottata non solita. Ritroviamo anche Francesco, vicino al suo camper, il quale ci offre una vaschetta di mandorle caramellate, ottime e di produzione propria del nostro amico; iniziamo a chiacchierare del più e del meno, ma di squadre da sentire non ce n’è stata traccia. Più tardi, lasciato il nostro amico, abbiamo deciso di continuare il giro e finalmente, davanti al bar di salvatore a Ccett, abbiamo incontrata la Stock 84 che si stava allontanando dal locale appena menzionato, posto nel quale siamo entrati proprio mentre la televisione informava che in Turchia avevano “esagerato con i botti”. “Radio Fante” ieri mi ha poi informato che poco prima si era verificata una situazione che definire vergognosa è poco: sembra che una persona gambatesana si sia offesa per aver ricevute le maidunate… NO COMMENT!!!… Lasciato quel locale dopo aver salutato volentieri altri nostri amici forestieri, fedeli alla santa Notte, Ci siamo spostati presso corso Roma, dov’è stata allestita una tensostruttura riscaldata ove si poteva mangiare e bere e lì ci siamo fermati per uno spuntino e per fare una maidunata al volo a Marco D’Antonio (a ciavl) e Michela vezza, (sua moglie), quasi per ripetere quanto accaduto lo scorso anno in assetto da squadra.
Erano abbondantemente passate le quattro del mattino, quando decidiamo di rientrare alla base per mangiare il cotechino che Totore aveva vinto nella lotteria di inizio mese scorso. Tutto bene e tutto alla fine per una notte che comunque è passata piacevolmente.
Nel tardo pomeriggio di ieri poi, tornati fuori dalla tana, ecco una gradita sorpresa da noi più volte richiesta: In viale Veneto, erano presenti i bagni chimici e la cosa più bella è stata quella di poter constatare che questi dispositivi erano puliti e profumati, segno che o la gente è stata civile, oppure che, (come poi detto da Pasquale del bar Trasce e Jsce), la gente medesima non ha utilizzati quei bagni, rivolgendosi principalmente ai bar, atteso che lo stesso Pasquale mi abbia comunicato di aver consumato venti quintali d’acqua, solo nella giornata di ieri.
Il resto è storia: Nel pomeriggio infatti si è tenuta quella parte della tradizione che io non considero tale, alla stessa stregua di quella cosa che definiscono “benedizione delle squadre”, la gara, dove si è verificato il secondo fatto negativo ma prevedibile: le squadre sono state poche per via della consistenza delle stesse e per tirare avanti ed arrivare a sera si è permesso loro di restare sul palco in maniera spesso esagerata; la squadra del cantore che ha vinto, (Giuseppe Conte), ad esempio, è rimasta a suonare per più di mezz’ora, determinando un generale abbottamento, comunque ben mascherato dagli spettatori, per la verità non proprio numerosi, sicuramente non per colpa della giornata che era meteorologicamente più che accettabile per il periodo. La gara di ieri pomeriggio, è stata per la cronaca vinta per quest’anno dalla Stock 84, per capirci da quella squadra dalla quale a suo tempo sono stato cacciato. Per finire, un bello spettacolo di fuochi d’artificio, lungo e potente anche negli scoppi e non solo nei colori.
Quest’anno dunque è andata così e per il prossimo anno speriamo in meglio. Da oggi infatti, noi riprendiamo a fare le nostre, di maidunate, sperando di poter mietere ciò che abbiamo seminato in precedenza, non per ridere e scherzare, ma per avere giustizia, quella giustizia molto spesso mancante in Italia, soprattutto quando a doverne esser ristorati sono i più deboli.
Come disse Adriano Pappalardo dunque: RICOMINCIAMO!!!