Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Giacinta Venditti e Salvatore Di Maria
Almeno Per I Bambini; Ma…….
Come detto già nella farneticazione precedente, è giusto che almeno si salvi l’innocenza dei bambini, quei pochi che riescono ancora a nascere, dalla voracità di Super Mario e dei suoi portaborse, per cui oggi è andato in scena il rito di Babbo Natale, che per l’occasione è stato impersonato dal responsabile del circolo Auser di Gambatesa: Pasquale Guerra, (Muschill).
A dispetto del cognome, un brav’uomo.
Poco prima delle tre pomeridiane quindi, ecco che il Babbo Natale gambatesano, accompagnato da una squadra di Babbi Natale, di cui la maggior parte dei componenti disponeva di organetto e strumenti d’accompagnamento, quasi fosse già Capodanno, comincia a fare il giro delle strade principali del paese, ciò, per avvertire della sua presenza.
Per fortuna, il nostro “Vecchietto” è stato risparmiato dall’ordinanza con la quale il Nostro Sindaco,
dopo quanto combinammo noi della Stock 84 lo scorso capodanno, (ricorderai che in squadra avevamo una componente speciale: la vacca Carolina)
Ha vietato a chiunque di portare in giro animali.
Sarà forse perché a tirare u strascin (la slitta) carica dei doni per i bambini c’era un suo simile?
Sì, la slitta era tirata da un asino, visto che a Gambatesa non ci sono renne.
Ma può essere considerato simile al nostro Sindaco, un Animale che intelligentemente si è prestato alla scena, senza per altro sporcare?
Può avere la medesima considerazione da dedicare al nostro Primo Cittadino, una bestia mansueta che non ha mai proferita parola?
Chi, insomma, è l’asino fra i due?
Tornando alla cronaca gioiosa, verso le tre e un quarto, (ora di Gambatesa), ecco il nostro Babbo “Pasquale” arrivare alla rotonda di piazza Vittorio Emanuele
E prepararsi al momento così atteso dai numerosi bambini.
Comincia la “Chiama”, sempre con il sottofondo di musica, proposta dall’organetto del piccolo Salvatore Di Domenico, (il figlio di Antonio “Pallon”).
Sembrava di essere nel Transatlantico della Camera dei Deputati durante una votazione con richiesta di fiducia al governo.
L’attesa è stata lunga, ma alla fine anche mia nipote Ilenia, (l’unica per cui ho avuta la liberatoria di pubblicazione, ai sensi della “Carta di Treviso”), ha ricevuto il suo dono, felice come non mai.
La Chiama di cui sopra è andata avanti fino alle quattro e un quarto circa, poi, il nostro ormai abituale Babbo Natale ha sgombrato il campo, lasciando tutti, soprattutto i bambini, felici e contenti.
Anche noi grandi però, abbiamo ricevuto il nostro Dono.
Mentre Babbo Natale tornava “nelle sue terre”, io e Totore, dopo aver acquisite le immagini mostrate, ci recavamo al bar d’a Ccett, e lì, di colpo, squilla il telefono fisso del locale.
Chi era?
Sento Salvatore (il barista) parlare e chiamare il suo Interlocutore “Agata”.
Chi poteva essere, se non il nostro corrispondente dall’America: Pietro Abiuso?
Prima Salvatore, poi io, ed infine anche Totore, riusciamo a sentire la Voce ed il calore del cuore del nostro amico che, forse più emozionato di noi, ci faceva gli auguri d’oltre oceano, con una qualità di comunicazione che ricordava le corrispondenze per la RAI, proposte dal compianto Ruggero Orlando.
Per me e gli altri, è stata una gioia indescrivibile.
Noi ci scambiavamo gli auguri di Natale, mentre il protagonista delle scene viste in piazza si allontanava.
Sarà stato, sia pur in senso figurato, l’ultimo Dono da lasciare, non a bimbi, ma ad amici lontani fra loro?
Ora, e non è detto che non accada. Manca solo di trovarci Pietro a Gambatesa per Capodanno.
Io ci ho provato…