Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Marco Frosali
Nella Più Totale Mosceria!
L’avevo annunciato e come al solito mantengo la promessa: Non recensirò la festa di Halloween a Gambatesa anche perché non vi ho partecipato. Con Totore, Donato e Marco infatti, dopo un pomeriggio da dimenticare, abbiamo deciso di onorare la tradizione solo in parte, acquartierandoci a casa dello spazzino cattivo superstite.
Donato infatti, libero dal lavoro almeno per ora, nei giorni scorsi ha fatto incetta di castagne ed una parte di quelle le ha portate a casa di Totore; là, le stesse sono state arrostite su una brace improvvisata.
Come al solito, a Marco è toccato il compito di approvvigionarsi di Est Est Est, (amabile), riducendo a metà la fornitura per scelta insindacabile, compito finanziariamente poi da me condiviso.
Non poteva mancare lo sfottò all’operato di un’amministrazione che ci ha fatto del male e che va trattata di conseguenza. Scrissi qui la forzatura che il locale governo ha fatto per mostrare che è in grado di creare qualcosa di nuovo in paese, un marchio d’origine locale di un prodotto da forno noto in tutto il regno borbonico. Il marchio in questione è stato praticamente imposto a Giovanni Iacovelli, (zngarell), ed al suo forno ma Marco ha invece acquistato un pacco di taralli piccanti presso l’esercizio di Raffaele Giordano e la squadra tutta ha deciso di affibbiare a quella busta di ottimi taralli il marchio “De Che!”, a simboleggiare l’“apprezzamento” che noi, (ma pare, buona parte di Gambatesa), ha voluto dimostrare per l’ennesima inutilità creata da “quella” e compagni, iniziativa che verrà ricordata solo da noi per prenderli in giro e forse da qualche gruppuscolo di forzati dall’amministrazione medesima in occasione di qualche cerimonia dimostrativa.
La serata è andata avanti senza frizzi e lazzi, fra qualche discorso inter nos e l’ascolto a distanza di uno dei gruppi gambatesani che si esibiva presso il parco giochi del Toppo, dove la Cantinella Vagabonda ha organizzata una festa, a detta di chi ci è stato, “piuttosto normale”. I brani eseguiti erano sempre dello stesso repertorio, a dimostrazione del fatto che a differenza di quanto accadeva qualche lustro fa, i nuovi suonatori locali non hanno la giusta voglia di dimostrare le loro capacità musicali con la tenacia e la voglia per l’appunto che nei tempi andati ha permesso ad altri di guadagnare anche qualche soldino dalla musica proposta.
La moscia riunione che avevamo messa su quasi per forza, verso le undici si è sciolta ed ognuno di noi ha conclusa la serata come meglio ha creduto, non tanto pensando a ieri, giorno che qualcuno ancora definisce “di festa”, quanto sperando nel ritorno della normale routine, sinceramente più allegra e produttiva.
Anche questa è Gambatesa!