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SI POSSONO PREVEDERE I TERREMOTI?

Di Raffaele Salvione

Alcuni terremoti, specialmente i più forti, sono anche accompagnati preceduti o seguiti da fenomeni naturali insoliti detti precursori sismici, come lampi o bagliori (luci telluriche); modificazioni del campo magnetico; elettrico o della radioattività locale con emissione di gas Radon; interferenze nelle comunicazioni radio; agitazione degli animali; variazioni del livello delle falde acquifere o delle acque costiere; attività vulcanica. Tutte queste manifestazioni hanno trovato riscontro nelle osservazioni e nelle testimonianze e sono state studiate e , in parte, confermate dalla ricerca scientifica anche se non costituiscono misure effettivamente riconosciute e adottate sul fronte della previsione.

Il terremoto di Haicheng, in Cina, del 4 febbraio 1975 è stato, storicamente, il primo e unico terremoto previsto con tali tecniche. In quel caso i precursori simici furono talmente intensi e regolarmente progressivi da non lasciare alcun dubbio sulla prossimità e imminenza dell’evento.

Già dall’Ottocento sono state studiate le correlazioni tra le variazioni dell’altezza della falda idrica e della gravità locale, oltre che l’ emissione di gas Radon ma, purtroppo, allo stato attuale delle conoscenze non sono stati ancora elaborati modelli che permettano di evidenziare segnali utili alla previsione efficace di un terremoto, delle sue caratteristiche, intensità e localizzazione spazio temporale.

Giampaolo Giuliani: La previsione dei terremoti è stata oggetto in Italia di discussioni e polemiche a seguito del terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009. In occasione di quel tragico evento, la stampa riporto’ con enfasi la notizia secondo la quale Giampaolo Giuliani, un tecnico non laureato dell’INAF, che svolge studi sui terremoti a carattere personale e fuori dall’orario di lavoro, nelle settimane precedenti il sisma aveva sostenuto la possibilità di una scossa disastrosa che si sarebbe verificata a marzo. Egli baso’ la sua analisi sull’aumento improvviso di emissioni di gas Radon utilizzando, pero’, strumentazioni e metodi non ritenuti validi dalla comunità scientifica.

Raffaele Bendandi, l’ uomo che andava incontro ai terremoti: Raffaele Bendandi (Faenza, 17 ottobre 1893 – Faenza, 3 novembre 1979), fu uno scienziato italiano, autodidatta, che indico’ un’altra ipotesi di previsione: secondo lui i terremoti, come le maree, sono dovuti all’influenza della Luna e degli altri pianeti sulla crosta terrestre. Egli previde il terremoto del Friuli del 1976: due sere prima telefono’ al prefetto della regione invitandolo ad evacuare la popolazione ma si becco’ una denuncia per procurato allarme.

Allo stato attuale i risultati più concreti per la previsione dei terremoti si hanno per via statistica, nel lungo periodo, ovvero consultando e aggiornando mappe di pericolosità sismica dei territori che tengono conto dei tempi di ritorno di un sisma in un dato territorio calcolando la probabilità di accadimento. L’ intervallo di tempo, tuttavia, è molto esteso, anche decine di anni, rendendo vano ogni tentativo ragionevole di prevenzione ed evacuazione delle popolazioni.

La ricerca continua…