Di Matteo Renzi
1. Emozioni americane
Mi risulta molto difficile contenere le emozioni della visita di Stato della settimana scorsa negli Stati Uniti. A livello personale, innanzitutto, perché considero quella di Barack Obama una storia incredibile e la sua presidenza un passaggio cruciale nella storia americana. La scelta di dedicare all’Italia e al suo governo l’ultima cerimonia ufficiale della sua presidenza è figlia di una stima verso il nostro Paese di cui dovremmo essere molto orgogliosi. Tutti, nessuno escluso, indipendentemente dal colore politico.
E dovremmo essere molto orgogliosi anche delle persone che hanno composto la nostra delegazione a cominciare dal meraviglioso quartetto al femminile con la più grande scienziata italiana, Fabiola Gianotti, la curatrice del Moma di New York Paola Antonelli, il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini e l’atleta paralimpica Bebe Vio.
Sulla mia pagina facebook trovate alcune immagini di questa missione.
Qui il mio saluto al presidente Obama all’inizio della cerimonia ufficiale al mattino.
2. Giù le tasse, più soldi per i malati
Meno emozioni, forse, arrivano dalla Legge di Bilancio 2017. Ma si tratta di un passaggio importante per il nostro Paese, sottovalutato nella discussione di queste ore. Non a caso ho deciso di dedicare alcune uscite televisive originariamente previste per il referendum all’approfondimento del Bilancio: oggi sarò in diretta al Tg5, domani con i ministri Calenda e Madia a Porta a Porta (dopo la bellissima fiction sui Medici). Perché mi sono accorto che anche i punti principali della Legge di Bilancio non sono stati illustrati a dovere.
• L’eliminazione di Equitalia e la possibilità di pagare le multe senza le supersanzioni e gli interessi di mora.
• I due miliardi di euro in più sulla sanità a cominciare dai farmaci oncologici innovativi.
• I soldi di Industria 4.0 con un pacchetto di misure per la competitività che non ha eguali nel recente passato.
• L’abbassamento delle tasse, ulteriore: dall’Ires al 24% alle partite Iva, all’Iri, al canone RAI che scende da 100€ a 90€, fino alle tasse agricole.
• L’aumento delle pensioni per chi prende meno di mille euro: avranno una quattordicesima. E la possibilità di andare in pensione con qualche anno di anticipo con la formula “Ape”.
• E la possibilità di sbloccare alcune partite ferme da tempo sul pubblico impiego, a cominciare dal comparto sicurezza, dai contratti e da nuove assunzioni nei settori di prima necessità (come infermieri e agenti di pubblica sicurezza).
Potrei continuare a lungo. Ma la sintesi è semplice: in questa stabilità ci sono diverse buone notizie (e non ho citato quelle per gli enti locali, per gli studenti e i ricercatori, per la scuola, per gli abbonamenti ai pendolari: l’elenco potrebbe continuare). Queste buone notizie sono state possibili nonostante un lavoro incredibile di abbassamento del deficit visto che siamo a 2,3%, il livello più basso degli ultimi dieci anni. Passo dopo passo, stiamo restituendo ai cittadini dignità e servizi.
A me piacerebbe che sui temi della legge di stabilità anche chi fa sempre polemica trovasse un minuto di onestà intellettuale per discutere nel merito. Erano tutti a favore di un aumento dei fondi alla sanità, perché fare polemica adesso? Erano tutti per chiudere Equitalia, perché fare polemica adesso? Aspetto le vostre mail: matteo@governo.it
3. Viaggio in Italia
Prosegue il mio viaggio dentro il cuore profondo del Paese (qui il video sintesi della settimana). A Pistoia abbiamo visitato la Hitachi, ex Breda, che ha fatto nuovi investimenti nelle fabbriche e si accinge a produrre per Ferrovie dello Stato 300 nuovi treni pendolari. Non pensiamo solo all’alta velocità insomma. Al Sant’Anna di Pisa ho sfidato gli studenti e i ricercatori a sommergerci di idee, proposte, suggerimenti e critiche in una sorta di gara di idee per il Paese. A Taormina abbiamo presentato il logo del G7. A Messina abbiamo firmato il Patto per la città: nelle prossime ore faremo lo stesso a Napoli. A Palermo abbiamo inaugurato l’anno accademico, cosa che faremo alla fine di questa settimana anche a Padova. E dal profondo sud ovest di Trapani fino al nord est di Vicenza (giovedì prossimo, pomeriggio), passando per Avellino, continuano gli appuntamenti di Basta un Sì. A proposito: mentre Massimo D’Alema non trova di meglio che insultare gli elettori anziani, io continuo a fare confronti – credo civili e pacati – con il mondo del NO. Dopo Travaglio e Zagrebelsky, è la volta di Ciriaco De Mita che sosterrà le ragioni del NO in un confronto da Enrico Mentana su la7 venerdì prossimo alle 22.30 Chi vuole darci una mano per sostenere le ragioni del Sì, smentire le “Bufale del No”, fare un comitato o aiutarci a livello economico (stiamo per raggiungere quota mezzo milione) può digitare l’indirizzo www.bastaunsi.it. Mancano 41 giorni al voto e noi abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti i cittadini che credono che sia arrivato il momento di cambiare. Perché – come ci spiega qui in modo inappuntabile la nonnina – se voti no, non cambia niente.
Ah, ultima considerazione. Ricordate la polemica sulla scheda? Bene. Dopo giorni di discussione il Tar del Lazio ha respinto il ricorso dei professori del NO. Questa è la scheda che troverete in cabina elettorale, dunque.
La domanda è chiara, la risposta adesso è nelle mani del popolo italiano.
Ci sarebbero molti altri argomenti: la legge sul caporalato, il rapporto Green Economy, i dati del lavoro (nonostante il minor aumento siamo a più 588.000), il rapporto Export, ma ci torneremo in una delle prossime enews. Per adesso tutti al lavoro e a quelli che vogliono bene al PD l’invito a partecipare alla manifestazione sabato 29 ottobre a ROMA in PIAZZA DEL POPOLO nel primo pomeriggio. Il weekend successivo, da venerdì 4 a domenica 6 novembre, invece ci sarà la Leopolda.
Un sorriso,
Matteo
www.bastaunsi.it
Pensierino della Sera. Da padre, dico che la frase di oggi del Presidente Mattarella sui vaccini è quantomai importante: “Occorre contrastare con decisione gravi involuzioni, come accade, ad esempio, quando vengono messe in discussione, sulla base di sconsiderate affermazioni, prive di fondamento, vaccinazioni essenziali per estirpare malattie pericolose e per evitare il ritorno di altre, debellate negli anni passati.” Si perdono voti a dirlo? Forse. Ma è giusto e doveroso pensare ai nostri bambini. Voi che dite? matteo@governo.it
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