Di Vittorio Venditti
(Foto), Presa Da Internet Da Stefano Venditti
Oggi La Santificazione
E’ ormai di pubblico dominio e quasi digerita la Notizia del Giorno: Stamattina alle otto e mezza è morto Dario Fo, (chi era al suo capezzale ha detto che il Nostro è stato fino all’ultimo perfettamente lucido), e da quel momento tutti si stanno affrettando a parlarne bene, per la serie “Io c’ero”. A me invece interessa tornare un po’ più indietro e rivedere altro dell’illustre uomo.
Partendo dalla sua adolescenziale partecipazione alla repubblica Sociale Italiana, periodo di vita bollato dal Nostro come la difesa dall’eventuale deportazione in Germania, passando per le convinte adesioni alle proteste di piazza imposte dalla sponda opposta alla forza della prima ora che hanno visto anche quest’italiano in prima linea, magari rincorso dagli agenti della celere che stavano facendo solo il loro lavoro, per arrivare alla sua condivisione dell’operato dei pentastelluti, oggi più chiaro alla maggior parte degli italiani che si stanno accorgendo dell’ennesima fregatura perpetrata nei loro confronti, oso dire che nel comportamento di questo intellettuale vedo un sottile filo d’ipocrisia, legittimo se è servito allo sviluppo del successo di chi oggi ci ha lasciati, un po’ meno se lo si guarda come proposto da un uomo che a detta di tutti, (stamattina ovviamente), ha lasciato al mondo tanto di bene che lo si dovrebbe inserire nell’insegnamento scolastico patrio.
Ciao Dario, che la terra ti sia lieve; ma se è vero che sei nel mondo della verità, per favore, agisci per l’ultima volta da contestatore, questa volta senza scheletri nell’armadio, dicendo a gran voce a questi tuoi santificatori che sarebbe bene se si girassero e, guardando l’ombra che lasciano, la smettessero di sfracanarci gli zebedèi con l’enfasi di chi, a tua sepoltura compiuta, ti consegnerà alla storia evitando di parlare di te e di ciò che tu hai lasciato, accampando la scusa che “lo spettacolo deve continuare”.