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Un Numero O Un Amico?

Di Vittorio Venditti
(Foto), Presa Da Internet Da Stefano Venditti

Ma Gli Italiani Pensano A Mangiarci Sopra!

sbarco

Se pur con due giorni di ritardo, torno a farneticare di quanto già espettorato Qui e poi qui; riprendo l’argomento, non tanto per ricordare e magari riportare i colloqui ributtanti che via radio giunsero alle mie orecchie tre anni fa da zone limitrofe alla lontana Lampedusa, (non è tutto oro quello che riluce), quanto perché oggi stiamo toccando il fondo, a livello nazionale e quel che più mi fa schifo, nel disquisire paesano.

Lo spunto mi viene offerto da un articolo che recita: Migranti, mancano fondi per accoglienza: “Rischio 20mila profughi in strada”. Piero Fassino commissario a piano del Viminale. Già vedo i migranti pregare ognuno il proprio Dio affinché la notizia sia vera: Liberi dagli sprar! Sarà un desiderio atavico di chi è stato costretto in collegio, (con tutti gli annessi e connessi), per le colpevoli e pregiudiziali mancanze legali di uno Stato che ancora si definisce “civile”, ne più ne meno che come faceva ai tempi della Democrazia Cristiana, non si sa quanto democratica, non si sa fino a che punto cristiana? Nel frattempo però, si è trovato un posto di lavoro per il disoccupato Fassino: Verrà pagato con quei danari che mancano o è solo uno Scambio “Referendario”?

Questo è quanto ho da dire in merito a ciò che accade ed allarma gli italiani; se pure in parte potrebbe toccare il borgo, (anche qui abbiamo uno SPRAR dove vivono persone che per loro sfortuna sono incappate nelle maglie “amorevoli” di gente al limite della legalità, giovani immigrati ed immigrate che sono loro a salutare per primi quando incontrano chi vive a Gambatesa, “rifugio” un giorno osteggiato, l’altro desiderato, dipende dal cambio del vento), a me interessa relativamente, atteso che io preferisca raccontarti i momenti di vita quotidiana, sempre più intrisi di becero lamentarsi, magari proprio da parte di chi, a suo tempo, è stato emigrante o peggio è nato all’estero o comunque lontano da Gambatesa. Fare i nomi, oltre ad essere superfluo visto che servirebbe solo a dare importanza a questa feccia, è lungo e mi costringerebbe a scrivere troppo per i miei gusti; mi basta raccontarti che in diverse occasioni ho ancora sentito dire: “Ma che ci fanno questi neri a Gambatesa?”, ovvero, com’è capitato l’altra sera: “Ma questi, prima di mettersi in viaggio per mare, vogliono informarsi che il mare è pericoloso?”, come se quella gente dovesse e volesse per forza traversare volontariamente il mare, come se quella moltitudine di persone che viene da terre abbondantemente derubate da europei ed americani nei secoli passati, non preferirebbe restare a casa propria e vivere lì, magari guardando noi dall’alto in basso.

Discorsi provenienti dalla becera ignoranza?

Soprassiedo alle ragioni di guerra, non certo d’origine locale, ma penso che ad esempio i siriani che avevano in termini di ricchezza molto più di noi italiani, nonostante il loro paese sia distrutto, preferirebbero tornare a casa loro e lavorare per tornare ad essere ancora una volta meglio di noi che ci lamentiamo della loro presenza. A ciò, come già detto, aggiungi che a battersi il petto a Gambatesa è chi lo fa per professione: In genere si tratta di titolari di attività commerciali che invece dovrebbero gradire la presenza di chi, forse poco, ma contribuisce ad incrementare i loro introiti, magari consumando una bevanda o comprando un pezzo di pizza. Questi purtroppo nostri concittadini, fanno parte di chi si lamenta e dimentica di girarsi per vedere l’ombra che proietta e, (perdonami), a me questa gente fa schifo di cuore, forse più dei politici che vengono retti e foraggiati proprio da queste idee che definire malsane è il minimo sindacale. Per non tornare ancora su quanto più volte scritto in merito alle schermaglie sul locale SPRAR, ricordiamoci di Massimo Carminati e compari, (Mafia Capitale), esseri che si dichiaravano fascisti e contro zingari ed immigrati e poi erano fra coloro che fruivano dei vantaggi derivanti dalla presenza di campi e strutture lager per gente che per altro non viene in Italia per restare qui a rubare lavoro agli italiani, (dire di chi pensa che il lavoro corrisponda esclusivamente alla giornata dedicata alla corresponsione di uno stipendio, troppo spesso basato su diritti sindacalizzati che nulla hanno a che spartire con il compenso ricevuto per il reale servizio offerto), ma cerca di passare la frontiera per trovare occupazione in luoghi che hanno già dato da mangiare e molto, proprio ai morti di fame che oggi si lamentano della presenza dei rifugiati.

Per chiudere: Io tifo perché finiscano i fiumi di danaro che mantengono SPRAR e similari, dando pane e companatico anche a politici e loro adepti, diversamente sul marciapiede a chiedere un tozzo di pane per l’appunto, magari evitando di presentarsi con quella protervia e quell’arroganza che spesso mi inducono a considerare che lo sterminio di massa sia un bene per l’umanità, soprattutto se serve a sfoltire la classe politica italiana, senza spendere soldi per referenda che ormai, a livello mondiale, più che venir visti come forma di democrazia diretta, vengono considerati una colossale rottura di zebedèi; tifo in maniera sfegatata perché ciò accada quanto prima.

Chissà come aumenterà il “Grido Di Dolore” di quei pezzenti che già oggi si “disperano”…