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I Non Educati Che Vogliono Rieducare

Di Mario Ricca
(Postilla), Di Vittorio Venditti

E Chi Crede In Questi Mentecatti E’ Loro Complice

Ennesimo modo di tenere la sabbia sotto il tappeto da parte del leviatano stato, i cui tentacoli mortificano sempre più l’individuo, il mercato e in generale la nostra libertà. Mi riferisco in quest’occasione alla ridicola sentenza di un giudice che ha condannato il fruitore di un servizio consumato e pagato a chi consapevolmente lo ha messo a disposizione del compratore a una pena che ha come obiettivo secondo chi ha partorita questa follia, di rieducare chi ha venduto legittimamente un bene:

Baby squillo Parioli: il giudice condanna a risarcire una 15enne con… trenta libri sull’identità femminile.

(NDR: Così quella li smercia ed ottiene ciò che voleva senza vendere il resto: COMPLIMENTI!)

Me ne sbatto dell’etica, me ne strafotto della moralità, (sono concetti che la mia mente rifiuta), io ne faccio una questione di mercato. Abbiamo da una parte uomini che sono alla ricerca di un bene/servizio, (in questo caso sesso), e ne vanno alla legittima ricerca potendolo e volendolo pagare, dall’altra ragazze desiderose di possedere vestiti griffati e cellulari d’ultima generazione che volontariamente, in un reciproco e consapevole scambio di generosità, mettono a disposizione i loro beni/servizi. Non stiamo parlando di ragazze sequestrate e sfruttate dai protettori, ma di giovincelle legittimamente desiderose di fare la bella vita che consapevolmente usano il loro corpo come moneta di scambio.

Chi è lo stato, (uno stato privo di autorevolezza), per decidere che una ragazza deve essere rieducata?

Rispondo all’ipocrita bigotto ingenuo benpensante catto-socialista collettivista che ritiene lo stato, la soluzione non il problema, che se avessi una figlia che potendo beneficiare dei favori della natura e del mercato volesse trarre profitto dall’uso del suo corpo, non avrei nulla da obiettare, perché considero la possibilità di scegliere di usare volontariamente e consapevolmente il proprio corpo per l’appunto, come moneta di scambio, l’espressione massima di libertà che determina la superiorità razziale occidentale.

Mario ha detta la sua, io aggiungo la mia. La mina vagante evidentemente ignora che altre culture operano con il sesso in maniera ancor più libertina, (utilizzando termini occidentali che per esempio in Polinesia non conoscevano prima dell’arrivo dei francesi), rispetto a quanto prospettato dal mio collaboratore. Io invece, prendendo a prestito lo spazio di Mario che preventivamente mi ha dato il consenso, voglio dire qualcosa a proposito dell’utilità della pena.

Se la pena per l’appunto serve a rieducare, al posto del reo la vittima,mi viene da sorridere per quanto accadrà lunedì prossimo, visto che se le cose stanno in questi termini, io sarò in una botte di ferro!