Di Marco Frosali
1921-2016: 95° Anniversario Moto Guzzi
Sabato 10 Settembre.
Dopo una nottata piuttosto insonne e non solo per il concerto di Sgam-One partito a spron battuto e passato dall’allegro con brio iniziale all’andante moderato del resto della nottata, ma anche grazie all’arsura dovuta alle seppie mangiate a cena, il risveglio è abbastanza brusco!
“Le 8.30? Porca pu…na! Me so’ scordato de mette a sveja! Marcolì, arzate!”
L’urlo di Sgam-One mi getta subito nel panico!
In men che non si dica siamo subito nella sala colazioni dell’albergo dove erano già presenti gli altri. Fatta una colazione abbondante ci organizziamo per dirigerci verso Mandello!
Nel parcheggio notiamo che la truppa di guzzisti è aumentata…
…e tra questi è presente un tedesco con le gambe paralizzate che ha modificato la sua California III trasformandola in sidecar e modificando i comandi in modo tale da poterla guidare!
La passione a volte va oltre ogni limite!
Dopo esserci preparati, mentre il lago inizia a popolarsi…
…imbocchiamo la statale e, dopo circa 10 km giungiamo a Mandello del Lario.
Qui le strade a ridosso della fabbrica sono tutte chiuse alle auto: possono passare solo le moto, ma già è presente una marea di gente in fila per entrare e che rende difficoltoso anche il nostro passaggio!
Dopo aver trovato posto nel piazzale del cimitero di Mandello nei pressi della fabbrica…
…ci incamminiamo verso l’area predisposta per le visite distante alcune centinaia di metri, avendo modo di poter osservare la grande quantità e varietà di moto presenti, provenienti da diverse parti dell’Europa! Alcune ben tenute e senza personalizzazioni estreme…
…altre personalizzate in modo particolare, come una Moto Guzzi V65 Lario targata Isernia e ribattezzata ‘ILARIO’, con tanto di scritta a pennarello sul serbatoio!
Alcune moto provenienti dai paesi nordici invece, avevano la sella coperta da pellicce!
Durante il tragitto riesco a scorgere anche la presenza di 2 Moto Guzzi V50, lo stesso modello di Sara: una con targa Francese…
…l’altra addirittura con targa Polacca!
Ce ne sono poi di diverse che hanno ancora il fascino di un tempo molto lontano…
…e altre che, pur essendo dei veri gioielli sono capitate purtroppo in mano a proprietari scellerati che ne hanno deturpato l’aspetto!
Giungiamo così davanti all’ingresso principale della fabbrica aperto ai visitatori, ma la vista di tutte quelle persone in attesa per un attimo ci fa titubare!
Il Barone non perde l’occasione di attaccare il pippone anche ad un militare degli anni ’40 che sembra uscito da una cartolina d’epoca insieme alla sua moto!
Ma noi non ci abbattiamo e passiamo accanto alla lunga fila di visitatori che dovevano entrare al museo dato che già lo abbiamo visitato in altre occasioni (io nel 2012) in modo che possiamo iniziare a vedere alcune realizzazioni create sulla base del modello V9.
Fernando intanto è in cerca di gadget da portare ai suoi nipotini e così decide di fare la lunga fila al negozio della fabbrica…
…ma io e il Barone, andati sul retro notiamo la presenza di uno stand che vendeva magliette e altri gadget presso il quale c’era poca gente, così avvisiamo Fernando e lo facciamo venire verso di noi dove di li a poco ci raggiungono anche Sgam-One e Renzo, il quale si mette anche lui in coda per comprare delle patch commemorative dell’evento!
Allo stand adiacente possiamo ammirare l’ultimo modello di casa Guzzi: la MGX-21…
…una grossa moto ispirata alle bagger americane e realizzata su base California 1400. Non è un granché a vederla da vicino: sembra la moto di Batman! Anche Sgam-One la liquida come ‘Moto-Culona’ per via delle grosse e brutte borse laterali!
Per noi il giudizio è unanime: una cagata pazzesca!
Intanto la presenza di un murales con la scritta MOTO GUZZI ci invita a fare una foto!
Proseguendo il giro attraverso i vecchi capannoni…
…posso osservare il reparto assemblaggio motori, dove il cuore delle nostre amate moto prende forma e sostanza!
E’ ormai mezzogiorno e, vista la miriade di persone presenti, dato che avevamo visto quello che volevamo decidiamo sul da farsi: l’Avvochèto e Rosario, giunti sul posto di primo mattino decidono di fare un giro nella vicina Lugano, il Barone e Fernando invece restano a Mandello in cerca di gadgets e ricambi mentre io, Renzo e Sgam-One optiamo per un giro a Bellagio via lago per poi salire al santuario del Ghisallo! Il gruppo così si divide e fa ritorno verso il cimitero per riprendere le moto, ma prima passiamo allo stand all’esterno della fabbrica per dissetarci un po’ e dove a servire c’erano delle belle ragazze giocatrici della locale squadra di pallavolo. Io prendo una birra ricevendo il loro consenso: “Dai, che non possiamo perdere il confronto con i Tedeschi!” Io la butto lì: “Però adesso facciamo una foto insieme!”…proposta accettata!
Nei pressi dello stand non passa inosservata la presenza di un signore abbastanza grosso su un motorino minuscolo che subito suscita la nostra curiosità: “Ma che si è ristretta la moto, o si è allargato il pilota?” “L’ho lavata con l’acqua troppo calda…!” risponde divertito.
Non passa inosservata nemmeno la presenza di un gruppo di burloni a bordo di un motocarro Ercole che attiravano l’attenzione con i suoni di una vecchia sirena!
Ma la moto più assurda del raduno è stata indubbiamente una Guzzi Quota 1000 proveniente dalla Francia…completamente muccata! Il suo proprietario deve amare particolarmente le mucche…oppure sognava una BMW (notoriamente ribattezzata ‘Mucca’) visto che trasformato la sella simile a quelle per cavalcare i cavalli, foderandola con una pelliccia col pelo delle mucche, barilotto porta latte dietro la sella, corna sul cupolino e pupazzetti a forma di mucca sul bauletto!
Non oso immaginare il suono del clacson!
Ma c’è anche un adesivo particolare apposto sul parabrezza di una 850 GT poco distante che attira la mia attenzione!
Che sia un partito gemello della nostra CGPelle!?
La giornata è ancora lunga e ci sono ancora molte cose da fare e così io, Renzo e Sgam-One ci dirigiamo in moto nella vicina Varenna, un piccolo paese molto carino sempre sulle sponde del lago, dove pranziamo ad un locale bar in attesa del traghettino che, al prezzo di 8,60 euro a capoccia e cardano ci avrebbe condotto a Bellagio!
Parcheggiate le moto nei pressi del molo, i 3 impavidi guzzisti ingannano il tempo con la collaudata tecnica dell’osservamento chiappe…
…che qui sono internazionali, vista la numerosa presenza di turiste straniere!
Nell’attesa del traghetto, un signore a bordo di un’Alfa Romeo nel fare manovra per poco non butta a terra un motociclista: non riusciva a mettere la retromarcia e la macchina andava avanti fino ad urtare la moto dello sfortunato che ha tirato giù tutti i santi del calendario. Ma è stato solo quando Sgam-One ha alzato la voce che è riuscito a ingranare la retromarcia! “Ahò…a’ voi mette a retromarcia? Che o’ voi buttà pe’ tera?” Non siamo nemmeno sicuri che fosse italiano, ma di sicuro Sgam-One si è fatto capire!
Passato lo spavento, arriva il traghetto e ci imbarchiamo…
…e il panorama delle sponde dal centro del lago è davvero spettacolare!
In pochi minuti siamo già di fronte a Bellagio…
…dove attracchiamo dopo circa 15 minuti di navigazione e da li procediamo verso il Ghisallo percorrendo delle strade ripide e tortuose che salgono in montagna e che offrono una panoramica del lago vista da un’altra prospettiva!
E qui giungiamo al piccolo santuario ivi presente, meta di molti ciclisti in quanto la Madonna del Ghisallo è la protettrice dei ciclisti!
Ma c’è anche una targa commemorativa a Nello Pagani, pilota motociclistico e vincitore dell’ultima edizione del circuito del Lario nel 1939 alla guida di una Guzzi Condor 500!
Il tempo inizia a peggiorare e così decidiamo di ridiscendere dal Ghisallo e di tornare in albergo dove possiamo riposare un paio di ore prima di tornare nel marasma di Mandello per la parte finale della serata. Ed ecco i miei trofei di guerra di quest’anno: maglietta e patch celebrative del 95° anniversario e adesivo del Lago di Como!
Un breve riposino e alle 18.30 ci riuniamo davanti all’albergo per ripartire di nuovo alla volta di Mandello in modo tale da cenare e poi assistere al concerto e ai fuochi d’artificio.
Parcheggiate di nuovo le moto davanti al cimitero nonostante ci fossero più posti liberi in giro, ci dirigiamo davanti alla fabbrica dove avevamo appuntamento con l’Avvochèto, Rosario e Luigi che ci aveva raggiunti nel pomeriggio partendo in mattinata da Roma. Durante il tragitto noto che ogni negozio aveva in vetrina una Guzzi d’epoca…il perché l’ho capito leggendo il sito web dedicato al raduno: la pro-loco aveva indetto un concorso relativo alla vetrina più bella dedicata alla festeggiata del giorno, la Moto Guzzi!
Un po’ come il concorso dei balconi fioriti indetto questa estate a Gambatesa.
Anche uno dei ricambisti più gettonati di Mandello aveva una vetrina a tema addobbata con vari pezzi di ricambio!
Giunto al luogo dell’appuntamento insieme a Renzo, faccio una telefonata a Giovanni, uno dei 2 ‘pirati comaschi’ conosciuti a Gambatesa 2 anni fa che poi ci hanno onorato della loro presenza a Roma!
Stavolta la visita la ricambiamo noi!
Dopo pochi minuti si presenta Giovanni (Michele era rimasto con la compagna nel caos in piazza) e così, scambiati i saluti, scattiamo alcune foto…
…in una delle quali, per rompere la monotonia delle solite inquadrature degli altri, salgo sulla punta dei piedi e metto il mio avambraccio di traverso sotto le zampe dell’aquila ‘guzzista’, in modo tale da renderla addomesticata!
Qualcuno ci aveva pensato? Mi sa di no…!
Nel frattempo, sempre a scattare foto davanti al cancello, una moto attira la nostra attenzione: una Moto Guzzi Griso molto particolare. Il proprietario infatti non deve aver badato a spese visto che ha cromato tutto il forcellone, i cerchioni e parte del telaio!
L’effetto è davvero notevole…quanto abbia speso non lo so probabilmente tanto, ma sono stati soldi spesi bene!
Imboccato il sottopassaggio della ferrovia notiamo il cartello ‘Rancio degli Alpini’. “Si, qui alla stazione c’è la mensa degli alpini…vediamo se non c’è gente, vi conviene cenare qui perché giù è strapieno!” ci consiglia Giovanni. Consiglio che noi accettiamo di buon grado e così, senza attendere troppo (circa 10 minuti) ordiniamo quello che più ci aggrada, troviamo un posto nelle grandi tavolate e mangiamo senza perdere tempo!
Qui era presente anche un bel esemplare di Mulo Meccanico completamente restaurato: un motocarro a tre ruote che aveva la trazione sia sulle ruote posteriori che su quella anteriore tramite un complesso sistema di giunti!
Erano presenti anche diversi bagni chimici che, nonostante la numerosa gente presente erano puliti e non emanavano odori sgradevoli per cui me ne sono servito senza problemi!
Giunti nella piazza centrale possiamo ammirare altre moto e, come al solito, c’è sempre lo scellerato di turno che ha ben pensato di trasformare in sidecar una moto sportiva!
Meno male che di simili obbrobri ce ne sono pochissimi per cui possiamo rifarci gli occhi con moto più classiche…
…o con versioni particolari di moto di serie ben personalizzate dai vari preparatori presenti nei piccoli stand a loro riservati!
Attraversando un grosso prato nei pressi del lungo lago di Mandello il quale è stato adibito a piazzola per posizionare le tende dei numerosi bikers giunti fin qui…
…giungiamo finalmente nei pressi del grosso stand dove una marea di persone stava ancora cenando…
…a pochi metri dal palco dove un gruppo stava eseguendo dei brani rock molto graditi ai presenti!
Io e il Barone ne approfittiamo per passare allo stand e farci una birra assieme in attesa dei fuochi artificiali, quando ritroviamo Giovanni in compagnia di un signore di Como: a 74 anni ancora gira con la sua California Jackal modificata (non ho capito cosa intendessero per ‘modificata’ se solo esteticamente o a livello meccanico!) E dopo i fuochi artificiali…
…vista la lunga e impegnativa giornata e considerato che l’indomani ci aspetta il ben più lungo viaggio di ritorno, salutato Giovanni e il suo amico con la promessa di prendere una birra insieme a Roma e perché no? A Gambatesa, decidiamo di tornare al cimitero a riprendere le moto passando però davanti al monumento dedicato a Carlo Guzzi, dove Sgam-One pretende l’ultima foto della serata!
Ma le nostre uscite devono sempre riservare un attimo di suspence: nella confusione della serata, Fernando si è perso la chiave del lucchetto della catena con cui lui e il Barone avevano legato i caschi. Io avevo degli utensili dietro così iniziamo a forzare il lucchetto, riuscendolo a rompere non senza fatica dopo alcuni minuti…se eravamo del ladri ci avrebbero arrestato dopo pochi secondi!
Rientrati finalmente in albergo io, Rosario e l’Avvochèto ne approfittiamo per andare a prendere una birra insieme nel vicino pub in maniera tale da concludere questa lunga giornata nel migliore dei modi!
E così verso mezzanotte ognuno va a godersi il meritato riposo…ma come andrà stanotte al sottoscritto dato che Sgam-One sta dormendo in tenuta da toga party con un piccolo lenzuolo che copre le sue (chiamiamole così!) ‘grazie’ ?
Quale opera lirica mi farà ascoltare?
Ma soprattutto…quale strumento accompagnerà la sua esibizione?
Sono certo che sarà uno strumento ‘a fiato’!
A domani mattina…se tutto va bene!