Di Vittorio Venditti
(Documenti), Forniti Da Chi E’ Danneggiato
(Foto), Di Salvatore Di Maria
ECOALBA Ancora Insiste: Ma…
Iniziamo la quinta puntata della Lecchiade con una breve considerazione. E’ legittimo che un imprenditore stringa rapporti d’amicizia con chi fa a questo regalie e similari; non è legittimo che la cosa sia a detrimento degli altri lavoratori, soprattutto se si ha in mente il progetto di allontanare questi ultimi in favore di altri che si prostituiscono per cercar di sostituire chi fa il proprio lavoro onestamente, rivendicando i propri sacrosanti diritti. Accade tutto questo a Gambatesa, borgo che si definisce “civile e all’avanguardia” per mero ritorno politico, mostrando poi tutto il suo medievale agire e soprattutto tutta la sua pochezza, magari pensando di farla franca. I fatti:
Eravamo rimasti al nove luglio scorso, data nella quale il sole picchiava talmente forte da far male al responsabile di ECOALBA, quel Nicola Colella che da più di un anno a questa parte tante soddisfazioni ci ha date. L’azione di difesa dei miei amici, sospesa lo scorso settembre è ripresa con pieno vigore e per qualche tempo, forse proprio per l’intervento dei responsabili della cooperativa che si occupa della gestione dei rifiuti a Gambatesa, Vittorio Iacovelli, ovvero Chupa Chups, per un certo periodo si è placato. A fine mese poi, sono successe due cose che ti racconto, atteso che per almeno una di queste siano in atto ulteriori azioni che stanno prendendo la via legale.
Lo scorso ventinove luglio, Donato Codianni, decideva di non andare a lavorare per poter andare a dare l’ultimo saluto ad un suo amico. La segnalazione dell’assenza veniva concretizzata via fax il giorno successivo e Donato, (per via di quella sottocultura che vede in chi ti fa del male, comunque un essere a cui confidarsi), scrive che era stato assente per un funerale. Il nove di agosto, la responsabile di ECOALBA Giovanna Santacroce, (che si firma anche avvocata), invia una raccomandata a Donato, intimandogli di consegnare copia del certificato di morte di chi era stato sepolto a fine luglio: non ti ricorda niente? Donato mi racconta il fatto e mi mostra [download id=”1079″ format=”2″], chiedendomi di [download id=”1080″ format=”2″], cosa che faccio, così come mostrato. Da dire che la settimana dopo il funerale, Donato, avendone necessità, ricompra una lavatrice per casa e mentre con l’aiuto di un’altra persona la porta nel suo appartamento, la lavatrice gli scappa di mano e gli cade su un piede, procurandogli un bel danno che viene prontamente curato dal servizio medico. Donato, nonostante tutto, in considerazione dell’aumento della popolazione locale per le vacanze d’agosto, decide di non mettersi sotto infortunio e nonostante il fatto che non potesse guidare, va ugualmente a lavoro, lasciando però la guida del camioncino al Chupa che prendendo la palla al balzo, inizia a dire per il paese che Donato ha l’acido urico perché si ubriaca. Tornando alla raccomandata agostana espettorata da cotanta avvocata di ECOALBA, va aggiunto che Donato, per via della perentoria intimazione contenuta nello scritto della Santacroce, anticipa la risposta via fax e di conseguenza, senza che arrivasse a destinazione la sua raccomandata di risposta, Questo si vede recapitare un’altra missiva che riportando parte di quanto scritto da me e firmato da Donato, aggiunge ulteriori minacce, tanto da convincere Donato stesso ad adire alle vie legali per difendersi, questa volta seriamente. Nella seconda lettera, la santacroce farfuglia di “insinuazioni”: Le chiedo dunque pubblicamente se è un’insinuazione reclamare il diritto alle ferie che per altro non sono nemmeno ben delineate per Donato Codianni e salvatore Di Maria? Chiedo inoltre di sapere se considera un’insinuazione quanto divulgato dal suo lecchino di fiducia, ovvero se si tratti di diffamazione nei confronti di un lavoratore il cui errore è stato quello di ritenere il lavoro più importante delle cure cui Donato si è dovuto sottoporre a seguito dell’incidente sopra descritto?
Ma andiamo avanti. Nel frattempo, è capitato che durante le operazioni di sfalcio, necessarie per ripulire dalle erbacce la zona immediatamente vicina al castello di Gambatesa per permettere che si realizzasse l’ultima serata delle feste locali lo scorso diciotto agosto, Salvatore Di Maria, non certo per sua volontà ha danneggiata almeno una macchina in sosta presso quei luoghi. Visto quanto accaduto anche a lui lo scorso anno, Totore ha pensato bene di cautelarsi e mi ha chiesto di informare ECOALBA con [download id=”1081″ format=”2″] per evitare di venir raggiunto da provvedimenti disciplinari per colpe non sue, lettera che ad oggi non ha avuto seguito.
E… le operazioni di lecchinaggio? Andavano avanti con tutte le critiche e gli sberleffi che el Chupa si è potuto permettere, non tenendo conto che comunque il sorvegliato veniva a sua volta tenuto sotto controllo. Il Nostro, in tante occasioni si era lamentato del fatto che durante l’orario di lavoro, Totore andasse a casa per ragioni “corporali”, spesso andando a guardare dove Totore stesse, orologio alla mano. Se è vero che il proverbio dice che “La moglie del ladro ride sèi volte ed alla settima piange”, questa volta ci ha azzeccato. Totore infatti, sempre armato di macchinetta fotografica, ha colto il camioncino per la raccolta porta a porta, incustodito in largo castello, proprio in prossimità della casa ove viene rimessa giornalmente la lingua da stalla, fiduciaria di ECOALBA. Chiedo dunque a Giovanna Santacroce aspettandomi una risposta dalla sua alta cultura giurisprudenziale: Ma se voi avete affidato il camioncino a Donato facendogli firmare il documento di consegna, a che titolo quel mezzo era nelle disposizioni di Vittorio Iacovelli che per altro lo ha lasciato incustodito alla mercè di chiunque?
Ma il clou deve ancora venire. Ricorderai che lo scorso diciassette marzo, segnalai un grosso errore commesso dal Chupa che si crede el Chapo: Dissi che aveva sbagliato a tirarmi in ballo. L’uomo che ora abbiamo capito che ha l’acido urico al posto del cervello, sabato scorso, nel bar Trasce e Jsce, dopo aver atteso che io e Marco Frosali ci allontanassimo per andare a pranzare, si è lasciato scappare di fronte ai suoi amici il fatto che “tanto adesso quelli prendono anche di meno”, probabilmente per giustificare il mio dire secondo cui ora il posto degli spazzini è ambito perché ben remunerato. Il cretinetto però aveva dimenticato che Donato e Salvatore sono due e possono testimoniare l’uno in favore dell’altro e che comunque mi avrebbero riferito quanto ti ho appena raccontato. Chiedo dunque all’esimia avvocata dei miei stivali, se quest’ultima insinuazione, in realtà non sia la violazione della privacy di Donato Codianni e Salvatore Di Maria, reato commesso da chi ha informato Vittorio Iacovelli di cose che non lo riguardano e che possono essere solo a conoscenza della parte lesa, (che ovviamente non aveva fino ad oggi parlato), e della controparte, quella ECOALBA che comunque renderà conto a chi di dovere di quanto sta commettendo in termini di appropriazione indebita di danaro, completata dalla mancata corresponsione della riduzione dell’irpef, (quella che noi chiamiamo gli ottanta euro di Renzi), messa in atto dal primo gennaio duemilaquindici nei confronti dei miei amici, cifra che fino ad ora è arrivata a milleseicento euro procapite.
Come detto, il controllore è abilmente controllato, prova ne sia che sappiamo che periodicamente el Chupa va a mangiare insieme alla dirigenza cui lecca tutto il leccabile. E’ cosa perfettamente legittima coltivare delle amicizie anche se per ragioni così abiette; non è per niente legittimo che poi questa combriccola, una volta che si è strafogata a dovere, per digerire applichi il mobbing nei confronti di chi fa solo il proprio lavoro, rivendicando i propri diritti e sbattendoli in faccia a chi crede di poter gestire i lavoratori in base alle proprie “idee” e non secondo le Leggi vigenti.
L’avrà capita l’antifona anche quella stupida che starnazza alla stregua di quella?