Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Ma E’ Davvero Festa?
E’ davvero difficile scrivere oggi di una festa che ha rasentata la normalità per non dire di peggio. Oggi, per chi ha vissute vicende simili da radio-amatore sul campo, a tutto si può pensare, tranne che a far festa o a ricordarne la scarna cronaca; così però deve essere e quindi ti racconto in breve cos’è successo ieri sera a Gambatesa.
Già dal pomeriggio, in viale veneto, si approntava il palcoscenico per l’esibizione di un gruppo che si rifà alle canzoni di Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti. Si approntava anche lo stand ed i relativi tavoli che avrebbero poi accolti coloro che gradivano passare la serata in compagnia dei cantanti e della sagra della pasta e fagioli, una costante, anzi, l’unica costante di ciò che si definisce a Gambatesa “Vigilia di San Bartolomeo” protettore del paese.
Noi, in considerazione del fatto che eravamo poco interessati a ciò che consideriamo ripetitivo fino alla noia, abbiamo passato il tardo pomeriggio al Trasce e Jsce, ripetendoci dopo cena per assistere alla partita della Roma, altra disgrazia di ieri sera.
Terminato l’incontro che ha vista la squadra italiana soccombere ai portoghesi, abbiamo deciso di uscire dal locale che stava chiudendo e dopo qualche tentennamento siamo andati in viale Veneto, dove il complesso stava completando la sua esibizione e dove lo stand, (unica vera attrattiva della serata), andava avanti a gonfie vele.
Decidevamo così di associarci alla folla almeno nel bere qualche spina di birra e di concludere una scialba serata, in attesa di riprendere oggi a lavorare, (almeno io che vengo a Campobasso e che quindi faccio festa il giorno dedicato a San Giorgio che cade ogni ventitré di aprile), ovviamente non immaginando ciò che di lì a poco sarebbe successo, per fortuna senza coinvolgere Gambatesa ed il Molise in generale.
Venendo a lavoro ed ascoltando come al solito le notizie da Mamma Rai, ne ho potuto apprezzare la scarsa qualità, data dal fatto che nel GR Molise delle sette e venti, come notizia di prima pagina, si è parlato del terremoto che ha colpite le regioni limitrofe, con quella mania di voler per forza essere nella notizia, anche stando lontani chilometri e chilometri dagli accadimenti.
Mentre scrivo, penso a chi sta patendo quella tragedia e sinceramente mi sento lontanissimo da ciò che a livello religioso oggi accade a Gambatesa, religione in nome della quale, se da noi si dice che è festa e che tutto finirà nel tardo pomeriggio con giochi per chi ha voglia di giocare, da altre parti si piange e magari ci si raccomanda l’anima ad un Dio che probabilmente, dimenticando i molti innocenti che magari lo hanno raggiunto o lo stanno per raggiungere a causa del terremoto, ci punisce per la nostra superficialità nel considerare feste, normali giorni di normale disgrazia, dimentichi che in altri luoghi si vive in un clima…
Non certo festaiolo.