Sui Politici Italiani
10 Dicembre 2011
Cena Al Buio
11 Dicembre 2011
Mostra tutto

Abborto Sì, Abborto No

Di Vittorio Venditti

Meglio Essere Animali

Premesso che sul tema io sono agnostico, che sono maschio e che proprio per quest’ultimo motivo dovrei tacere sull’argomento, inquanto di sesso non indicato, atteso però che sono un pazzo e che i pazzi possono impunemente farneticare su tutti e su tutto, espongo brevemente il mio pensiero su quanto in questi giorni è accaduto a Trento.

Si è parlato in tutte le salse di una ragazza minorenne che, incinta di un ragazzo appena poco più grande di lei, sia stata costretta ad abbortire dai suoi genitori, nonostante la ragazza stessa avesse manifestato il desiderio di far nascere regolarmente il frutto del proprio grembo.

Stando sempre alla stampa informata, addirittura sembra che sia stata richiesta la consulenza di un tribunale, risultata superflua perché nel frattempo, la ragazza stessa avrebbe cambiata la propria idea sul destino di chi doveva nascere.

A questo punto, innanzitutto mi viene da chiedere ai cattolicissimi Movimenti Per La Vita, (per capirci, quei movimenti, i cui rappresentanti, in nome di chissà quale mandante, rompono le scatole nei pressi dei reparti maternità, a chi, magari a seguito di una violenza carnale, decide di liberarsi di un essere forzatamente concepito e che nascerebbe già non voluto), dove si fossero imboscati per evitare di portare a termine una sacrosanta battaglia che, oltre a determinare il diritto a vivere per chi avrebbe in futuro abitata questa terra, sarebbe stata giustamente arbiter super partes della libertà materna di trionfare sui calcoli, magari basati solo sul tenore di vita di chi avrebbe vista la Luce e della madre-coraggio.

Mi chiedo ancora, se non sia ascrivibile ai genitori ed ai loro complici il reato di omicidio, posto che sia tale, considerare un abborto praticato forzatamente, che elimina un bambino voluto dalla propria madre.

Al di là di tutto, ripeto sono agnostico in merito, ritengo violata la libertà di una ragazza che, se fosse stata ad esempio una gatta, o una cagna, o una scimmia, non sarebbe dovuta sottostare a delimitazioni, imposte dalla deficienza umana, non certo dalla natura.