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La Paura Fa Novanta! E La Vergogna?

Di Vittorio Venditti

Com’E’ Finita Con L’INPS?

Ricorderai che mi sono permesso il lusso di costringere il deretano di qualche dirigente a fare giacomo-giacomo, sotto la spinta di un paio di “pazzie”, la prima, Costituzione Della Repubblica Italiana E Sua Applicazione Nei Tempi, farneticata lo scorso 29 novembre, la seconda, L’ASREM Come L’INPS?, espettorata l’altro ieri nel solito “momento di mancata connessione”.

L’altro ieri, per l’appunto, rientrando a casa, istintivamente vado a guardare se, magari per errore, nella cassetta postale fossero per incanto comparse le bollette Enel, di cui ho già ampiamente blatterato ieri.
Con somma incredulità invece, trovo una cartolina imbrattata d’olio che mi avvertiva della giacenza presso il locale ufficio postale, di una raccomandata inviata dall’INPS.

Domani mattina, (sabato), con tutta calma andrò a ritirarla, anche perché desidero personalmente chiedere chiarimenti in merito alla cartolina ed all’origine delle macchie su essa trovate:
Così, per deridere un po’ i portalettere!

Non avendo altre pendenze o contenziosi con l’INPS però, posso già trarre le conclusioni che vado qui a rivelare.
Lo faccio, ripercorrendo in breve la storia:

Lunedì 28 novembre: I fatti;
Martedì 29 novembre: Prima farneticazione su quest’inutile sito;
Giovedì 30 novembre: Articolo serio, pubblicato sulla carta stampata con la complicità di Stefano Venditti, lui sì, vero giornalista.

Visto che la cartolina oleosa mi è stata recapitata l’altro ieri, mercoledì 7 dicembre, andando a ritroso, e considerando una certa puntualità svizzera nel lavorare le raccomandate, proposta da Poste Italiane, la mia mente malata ne deduce che la lettera in questione sia partita lo scorso lunedì 5 dicembre.

Andando ancora a ritroso, se è vero che certi uffici sono aperti cinque giorni alla settimana, vista la reazione “nervosa” dei dirigenti romani dell’INPS, la richiesta da me proposta allo sportello in data 28 novembre, ha avuta via preferenziale, per essere stata esaudita in così breve tempo; la considerazione appena sputata, ha gli stessi effetti anche se si considerasse il sabato, regolare giorno lavorativo.

A questo punto, bypassato a piè pari il mio pensare di aver impaurita questa categoria d’impiegati, resta una serie di domande da porre a costoro, e da lasciare all’esame della tua intelligenza:

Ma se un’operazione del genere fosse stata possibile on line, visto che l’INPS si vanta di aver inviato a tutti gli italiani, (esclusa la mia famiglia), dei pin e che di conseguenza ognuno di noi dovrebbe avere i propri dati direttamente accessibili, e quindi direttamente modificabili, non avremmo risolto il problema in tempo reale?
Se fosse stato possibile agire da pc, non avremmo bypassato senza spese tutta una serie inutile di barriere architettoniche, anche quelle da me denunciate nei precedenti articoli?

Per inciso:

leggendo il modulo INPS estratto dal sito ufficiale dell’ente in questione, già posto alla tua attenzione in precedenza, si deduce che la domanda di modifica dei benefici proposti dalla legge 104/92, va presentata almeno un mese prima dell’attuazione di quanto richiesto.
Anche un mentecatto come chi ti sta disturbando, capirebbe che operando in tempo reale e considerata la posizione del pazzo in questione NON RIVEDIBILE, (sarei contento se fosse possibile l’esatto contrario), vista la possibilità, (tutt’altro che reale), di modificare i propri dati sensibili e non, utilizzando il pc da remoto, non eliminerebbe anche tale assurda proposizione?

Insomma:

Quando la finiremo con queste inutili e stupide forme di burocrazia, destinando i soldi risparmiati… magari alle pensioni più basse?

E NON ACCUSARMI DI POPULISMO!!!