Di Fulvio Fusco
Si è concluso domenica il corso di Clownterapia a Campobasso. Un corso per apprendere l’importanza di un sorriso e capire che accogliere la persona prima ancora di approcciare la sua patologia è un primo passo per risolvere il problema. Prendersi cura di coloro che si trovano in situazioni in cui la sofferenza domina su tutto è uno degli obiettivi dei “nasi rossi”. Entrare in una stanza d’ospedale e far dimenticare tutte le paure, trasformare in positivi i sentimenti e le emozioni negative, far sorridere visi tristi e sofferenti, portare colore, musica e gioia lì dove c’è serietà e silenzio è un’emozione incredibile e indescrivibile.
Giochi e tecniche per far sorridere “nonnetti” e nipotini sono stati i compiti base dei corsisti. Dieci sono stati gli allievi del “clown-dottore” Fulvio Fusco, presidente dell’Associazione Clownterapia “Paciok onlus”. I ragazzi, provenienti da diversi paesi della provincia di Campobasso e da regioni limitrofe, si sono incontrati in una delle sale del Csfo di Campobasso, un incontro al buio senza nessuna conoscenza. All’interno dell’aula hanno condiviso sorrisi e pianti, sentimenti che hanno accompagnato la nascita di un gruppo e di nuove amicizie. La clownterapia è stato un corso non solo per apprendere in che modo far stare bene l’altro, ma anche per conoscersi e stare bene con se stessi. Finite le lezioni teoriche, si proseguirà con lo stage fissato per la fine del mese.
La Clownterapia ti prende l’anima, ti stritola il cuore. Il mestiere del clown terapeuta non è quello di andare in un ospedale per poter infilare un camice, per sfidare la malattia o limitarsi a generare una risata. Essere un clown è tirar fuori la gioia del donare, far riflettere l’arcobaleno dall’anima per strappare un sorriso e vivere in allegria, ricordando che il buonumore equivale a un elisir di lunga vita.