Di Vittorio Venditti
(Foto), Di Salvatore Di Maria
Per Dirla Con Eduardo De Filippo: “E’ Finita La Superbia?”
Il sottotitolo di oggi, richiama la battuta che nella commedia “Natale in casa Cupiello”, Lucariello rivolge al figlio Tommasino, vedendolo rientrare in casa ed abbandonare il proposito di andarsene dopo aver litigato con il padre per via del presepio. A Gambatesa, (con “Lucariello” presente in consiglio comunale), una cosa simile sta accadendo se ci riferiamo ai “buoni propositi” espressi da chi ci governa durante la campagna elettorale che ha visto il gruppo vincere: E NON C’ENTRANO I POSTUMI DELLA BREXIT!!!
Nella fattispecie, lo scorso anno, come se avessimo politici realmente diversi dai predecessori, ci siamo ritrovati di fronte chi ci voleva render conto di quanto fatto per noi: Qui il resoconto di quel venti giugno; E quest’anno? La data è trascorsa senza che nulla accadesse!
Dobbiamo pensare che tutto questo cambiamento, come al solito sia una farsa?
Lo scorso anno, un po’ celiando espettorai come sottotitolo: “Il Catechismo NOOO!!!”: Alla luce dei fatti odierni, forse la voglia di stupirci e di farci capire che l’amministrazione lavora per il paesello non è poi così reale?
Per la verità un piccolo segnale è stato lanciato a seguito della querelle nata a proposito della costruzione dell’isola ecologica, (qui lo scritto proposto dall’amministrazione municipale per mano di Luca D’Alessandro, il “Lucariello” di cui sopra), documento che per com’è stato redatto a mio avviso è peggio dell’autorete di Bonucci che ha contribuito a cacciare la nazionale italiana di calcio dagli europei. Quanto sto affermando, lo puoi verificare direttamente cliccando il link appena proposto e leggendo i punti uno e due dello scritto; a me interessa invece dire qualcosa a proposito del punto tre e lo faccio come segue: “3) Isola ecologica a Gambatesa: il progetto di costruzione dell’isola ecologica in questione è stato ideato e approvato dalla precedente amministrazione nell’aprile 2013…”.
Potrei infierire ricordando che è prassi dei comunisti impossessarsi dell’altrui lavoro facendo passare ciò per farina del proprio sacco ed in parte lo faccio perché, interpellato in merito martedì pomeriggio l’ex Sindaco di Gambatesa Emilio Venditti, ho saputo e sono stato autorizzato da quest’ultimo a dichiarare che il progetto in questione, prima di venir presentato alla regione per poter attingere al finanziamento, oltre ad aver subito il cambio del direttore dei lavori, (ora ne è responsabile l’architetto Sonia D’Amico, che ricordo a me stesso è cugina di primo grado del marito della vostra sindaca), ha viste delle variazioni nel progetto stesso, a dire dell’attuale amministrazione, “migliorative”, prova ne sia la [download id=”1058″ format=”2″], (questa storia di cambio in corsa mi ricorda qualcosa… ma sono io il malpensante…); ma più che questo risvolto della questione, mi preme toccarne un altro che sicuramente mette meglio in chiaro cosa penso io di certo operare: Se io mi candidassi alle elezioni, lo farei per via del fatto che non condivido le azioni di chi mi ha governato fino al momento nel quale ho deciso di fare tal passo. Vinte le elezioni, la prima cosa che farei, sarebbe di risolvere ciò che non mi piace, secondo le mie convinzioni. Qui ci troviamo di fronte all’aver avallato l’operato dell’amministrazione che nella passata legislatura è stata criticata anche in modo aspro, prendendo però per buono ciò che i precedenti amministratori hanno portato a termine, difendendo il quanto a spada tratta come se ora tutto fosse valido, ma denunciando al mondo che il progetto non è di questa amministrazione. Una contraddizione in termini nata per incapacità di proporre una migliore giustificazione o l’appalesarsi della vera ragione che continua a spingere chi ci governa oggi, vale a dire il pensare che il resto della cittadinanza di Gambatesa sia demente e che di ciò è possibile approfittare perché tanto nessuno ne chiederà conto?
Va bene che (sempre a detta di Emilio), quando il progetto in questione ha vista la luce, era assessore ai lavori pubblici il “saggio” dell’attuale amministrazione, quel Salvatore Concettini, (totorino), che guarda tu alle volte il caso, oggi ricopre lo stesso ruolo, (clicca qui per verificare il presente), Da qui però a dire che il progetto non è vostro e poi rivendicarne la paternità ce ne passa!
Fra noi e voi: Chi è scemo?
Tratto sempre dall’articolo che ho preso in esame, non poteva mancare la botta di autoreferenza che solo chi agisce nel modo che sto descrivendo può presentarci, per la serie, “Se non mi vanta mamma lo faccio io”: “Si coglie anche l’occasione per ricordare come l’Amministrazione scrivente, in soli due anni, ha dato una svolta in chiave green al paese senza precedenti nel passato. E’ stata infatti avviata la differenziata porta a porta con contestuale eliminazione dei cassonetti dal paese, …”, aggiungo io, riportando il borgo a sessant’anni fa, quando si teneva l’immondizia in casa con i relativi miasmi che ne venivano e ne vengono sprigionati e con l’aggiunta di un altro ritorno al passato, vale a dire che se prima era possibile pulire davanti casa, (soprattutto nei vicoli), e buttare ciò che ne derivava nei cassonetti, ora siamo costretti sì a pulirci da soli i vicoli, per buttare però l’immondizia non solo generata da umani, nelle strade adiacenti che hanno il periodico onore di venir nettate, non certo come da sempre si fa nella parte prelibata del paese, ovviamente a parità di spesa a carico di tutti i cittadini che pagano regolarmente le tasse, ma di questo ho già farneticato più volte.
Andando dunque a chiudere e criticando come voglio chi voglio e quando voglio ai sensi di quella libertà che secondo alcuni sarebbe tale solo a loro uso e consumo, aggiungo che i recenti trascorsi hanno messi in luce i reali propositi di chi ci governa, intenti che da garantista mi sono ostinatamente permesso di non considerare effettivi; oggi, a carte scoperte e senz’alcuna voglia di scherzare, posso finalmente asserire che gli effetti della campagna elettorale stanno volgendo al termine e che non ci resta altro da fare che aspettare che passino i prossimi tre anni per cercare di attenderci una politica migliore, almeno dal punto di vista locale.