Di Vittorio Venditti
(Foto), Presa Da Internet Da Marco Frosali
Con L’Intervento Del Mago Merlino!
Se sparlassi subito della “stronzata storica” in cronaca, lo farò dopodomani senza ritegno, sarebbe un’offesa alla tua intelligenza e tu potresti incupirti e non continuare a leggere questa mia farneticazione; per evitare questa conclusione, oggi ti racconto come ho descritto il brexit a mia nipote che, forse stufa di sentire le stesse chiacchiere da politica proferite dalla TV, ha chiesto di spiegarle il perché ci si accapigliasse in questo modo surreale.
Ecco la favola:
C’era una volta una casa chiamata Europa, nella quale ventotto bambini giocavano e qualche volta litigavano fra loro per questioni di merende o similari, cosa che solo ai piccoli può accadere.
Un giorno, dall’allegro gruppo S’impone all’attenzione di tutti chi decideva di allontanarsi dalla casa comune, nonostante l’invito del resto della combriccola a desistere da tal proposito. Il disappunto e la sorpresa generale, non cambiavano i propositi di chi voleva andar via, perciò, raccattati i suoi giocattoli, Albione usciva dall’abitazione che comunque aveva visto il guadagno dei ventotto nello stare insieme. Gli altri bambini non si perdevano d’animo e continuavano a divertirsi nonostante fosse visibile il vuoto lasciato da chi aveva decisa l’uscita; anzi, quasi per dispetto verso la teorizzazione di quella falsa autarchia, i compagni ancora uniti, decidevano di far merenda con un buon gelato, visto anche il caldo del periodo.
Chi era fuori, forse per la solitudine non calcolata, sicuramente per via del fatto che in autonomia non potesse permettersi il fresco e gustoso alimento che gli altri, ricchi o poveri senza distinzione di sorta o quasi si stavano allegramente spartendo, iniziava a pentirsi dell’alzata di testa che aveva offesa la squadra che restava nel luogo comune nel quale ci si svagava. Per questo, come fosse “figliol prodigo”, chi aveva votata la propria estromissione dall’edificio costruito nel tempo da tutti i bambini che ora lo popolavano, iniziava a ripensarci, cercando fra sé e sé di trovare le giuste argomentazioni per rientrare dal cattivo proposito messo a segno in precedenza, magari riuscendo a tornare sui propri passi, avendo il minor danno possibile.
Come finirà?
Per la verità, va detto che Völva, di origini non molto diverse da Albione, sta cercando di mediare fra questa ed il resto dei bambini indignati, sperando che tutto si risolva con un morbido e sostanziale rientro nei ranghi di chi ha avuto fino ad oggi un sentimento egoista ed antipatico, riconosciuto dalla storia. E’ un dato di fatto che per ora non sappiamo come si concluderà la favola, visto che chi è dentro sta ancora mangiando il gelato, questione che ha dato da ripensare a chi ha deciso improvvidamente di uscire da tal consesso; sicuramente si troverà una soluzione al problema e probabilmente chi ha fatto il passo sbagliato vedrà riaperta la porta della casa comune per un rientro abbastanza ovvio visti i tempi che non contemplano più discriminazioni di sorta. Di certo però sarà necessario l’intervento del Mago Merlino, atteso che l’offesa arrecata da chi è per ora fuori dalla comunità, sia davvero grave e lesiva della dignità del resto dei bambini che giocavano felici, (qualche volta litigando per le più disparate ragioni), non pensando che ci potesse essere chi, per stupidità conclamata, decidesse di riprendere i suoi pochi balocchi ed andar via dalla porta di un condominio che con la varietà e la quantità di trastulli che conteneva al suo interno sicuramente non si poteva preoccupare dell’uscita di chi, a missione appena compiuta, già si pente di ciò che ha fatto.