Di Marco Frosali
Con le temperature torride di questi giorni è naturale che una persona ‘normale’ vada in cerca di refrigerio dove possa trovarlo. Dato che al mare mi annoio a morte a fare il bagno e stare fermo sotto l’ombrellone, anche se un bel bagnetto è molto gratificante, declinato l’invito di alcuni amici ad andare a Capalbio decido di cercare fresco nell’entroterra.
E quale posto migliore delle vicine montagne Abruzzesi?
Studiato a puntino il percorso, ieri mattina mi sono svegliato alle otto e mezza e alle nove, dopo aver fatto il pieno a Sara imbocco la A24 Roma–l’Aquila e mi metto in viaggio. Dopo circa trenta km di autostrada esco al casello di Vicovaro-Mandela e mi immetto sulla Tiburtina, percorso ormai a me famigliare, dato che in diverse uscite con la ‘Zoccola Dura’ del Guzzi Club Roma abbiamo fatto lo stesso percorso. Alle dieci giungo ad Arsoli, ma mi accorgo che Sara mostra piccole magagne: al minimo da l’impressione di spegnersi e, in marcia, avverto fastidiose vibrazioni al manubrio. ‘Cavolo…si sarà sfasata l’accensione!’ mi viene da pensare e così, trovata una piazzola prendo i miei ‘ferri’ (cacciavite, brugola e spessimetro) e mi accingo a controllare le puntine. Sembra tutto a posto, ma Sara inizia a singhiozzare, come se fosse ingolfata! Decido allora di tirare un po’ le marce fino a far asciugare la candela e, per alcuni km, si procede a strappi! Alla fine però la situazione migliora, fino a risolvere il problema…meno male, un pensiero in meno! Probabilmente era un po’ di benzina sporca che ha intasato i carburatori!
Raggiunta Tagliacozzo imbocchiamo una strada che porta sull’altopiano, in modo tale da passare i piccoli centri di Cappadocia e Castellafiume…
…e discendere a Capistrello, dove imbocchiamo la superstrada in direzione Avezzano, lasciandola all’altezza della zona industriale. Qui chiedo informazioni a due ciclisti di passaggio che subito capiscono che sono ‘quasi’ conterraneo: “Ah, sì d’ Campuasc’? Te la dico io la strada!” e mi indica la strada da seguire, che poi era la stessa che avevo individuato da google maps, solo che li non c’erano indicazioni dato che era una strada provinciale che attraversava la vasta piana del Fucino!
La temperatura, nonostante sia quasi mezzogiorno è abbastanza gradevole.
Attraversata la piana del Fucino, io e Sara ci dirigiamo a Pescina (tappa del giro di Primavera con la Zoccola Dura)…
…e da qui prendiamo la direzione di Cocullo-Scanno-Sulmona.
Ed ecco il secondo inconveniente tecnico di giornata: sorpassato un trattore inizio a sentire un rumore di ferraglia. Pensavo fosse il trattore, invece…di nuovo il maledetto rinvio del contachilometri! Eppure lo avevamo sistemato e rinforzato la scorsa settimana io e Starsky! La linguetta stavolta non si è spezzata: forse si è rotto il cavo!
Ma cazzarola! E’ la terza volta nel giro di un anno! Niente calcoli: anche stavolta dovrò proseguire regolandomi col contagiri…e sperare di non restare senza benzina!
Percorrendo delle belle strade di montagna ricche di curve, io e Sara discendiamo verso Sulmona, dove abbiamo passato un paio di confetterie…rigorosamente CHIUSE! Bah…magari la domenica, soprattutto in questi periodi potrebbero essere aperte: di motociclisti in giro ne ho incrociati parecchi! E se ci sono i motociclisti, probabilmente ci sono anche i turisti…vista la fama dei confetti, un giretto nell’azienda o un piccolo negozietto come quello di Civitella del Tronto non sarebbe male.
Magari c’era, ma non l’ho visto…chissà!
Attraversata Sulmona (senza passare dal centro storico però) raggiungiamo la tappa odierna che ci eravamo prefissati: il piccolo borgo di Pacentro, uno dei borghi più belli d’Italia…
…e famoso anche per le origini Italiane della cantante Madonna!
Trovato un bar aperto all’inizio del paese, nei pressi di una villetta comunale molto ben tenuta e all’ombra di numerosi tigli…
…prendo 2 panini al salame e formaggio, una bottiglietta di acqua e un bel caffè, scambiando qualche chiacchiera con una delle bariste, che ha il compagno che sta facendo la scuola Allievi Carabinieri a Campobasso! Lei mi conferma che il paese è molto visitato a dispetto delle sue piccole dimensioni (circa 1500 abitanti)!
Terminato il pranzo lascio Sara al parcheggio davanti al bar e vado in giro a piedi per il centro del piccolo borgo.
In uno dei vicoletti, sotto ad un piccolo portico, una vecchia Fiat 500 C (Topolino) sembra essere nascosta al riparo da un grosso gatto!
Ce anche un vicoletto che passa sotto un portico molto basso: io sono alto 1,70 e non toccavo di pochissimo!)
Nella centrale Piazza Umberto I invece sono presenti ancora testimonianze dell’epoca fascista, sotto forma di scritte propagandistiche sui muri!
Raggiungo così la parte alta del piccolo borgo e posso così ammirare il piccolo castello che lo sovrasta: il Castello di Cantelmo Caldora!
Discendo così per tornare verso il parcheggio, attraversando a ritroso i vari vicoletti, silenziosi e ricchi di case in pietra dove il vento proveniente dalla valle, una volta incanalato, offre un freschetto molto gradevole!
Prima però, tappa ai locali bagni pubblici (ottima idea per i turisti), molto puliti e ben tenuti: 50 centesimi e posso dare inizio alla battaglia di ‘WATER-Loo”.
Dopo aver vinto la ‘battaglia’ raggiungo il parcheggio mi rilasso per circa mezz’ora alla vicina villetta, dove sono presenti alcuni turisti stranieri (ma ne ho incrociati diversi anche nei vari vicoletti), a conferma di ciò che mi ha riferito la barista! Alle due e mezza pomeridiane, dato che dalle montagne stavano spuntando nuvoloni non proprio rassicuranti decido di rimettermi in viaggio con Sara iniziando così il ritorno verso Roma. Raggiunta la SS17 (sgratt sgratt), la imbocchiamo in direzione L’Aquila…
..uscendo a Raiano e attraversando le suggestive Gole di San Venanzio…
…ci imbattiamo in uno sciame di Vespe! Ma non gli insetti, bensì un numeroso gruppo di Vespisti che stavano sicuramente partecipando a qualche raduno in zona! Ma incrocio anche alcune Guzzi…tanto per la cronaca!
Proseguendo sulla SS5 Tiburtina, io e Sara attraversiamo il piccolo centro di Castelvecchio Subequo…
..e, salendo di quota, raggiungiamo anche l’altopiano di Collarmele dove sono presenti numerose pale eoliche il cui fruscio generato dal vento è molto rilassante!
Discendendo verso valle, raggiunta Collarmele mi fermo ad un piccolo bar per rinfrescarmi con un bel bicchiere di the freddo, dopodichè si riparte per la seconda tappa di giornata: la vicina cittadina di Celano!
Parcheggiata Sara nella piazzetta principale, mi dirigo verso la parte alta del centro dove si erge il maestoso Castello Piccolomini che domina la cittadina e la vallata sottostante!
Mi imbatto qui in 2 particolari abbastanza curiosi: un vicoletto del centro pieno di scalini.
Secondo voi come lo hanno nominato se non ‘Vicolo Scalini’?
Il secondo invece era un chioschetto dove si vendevano arrosticini, panini, bibite e patatine, che recitava “Da Walter. Arrosticini ‘Quant’ n’ vù!”…ma era chiuso!
Vabbè, sarà per un’altra volta!
Ritorno al parcheggio e vedo 2 ragazzini che avevano parcheggiato i loro scooter accanto a Sara che la osservavano con curiosità. Io mi avvicino con indifferenza e allaccio il casco, quando iniziano a fare domande tipo: “Ma che cilindrata è?” “500…è piccola!” E loro “Mica tanto!” Beh…se confrontata ai loro cinquantini hanno ragione! Ma il loro stupore l’ho notato quando gli ho detto che ci sono stato in Ungheria,Slovacchia, Croazia, Austria e Francia, al ché mi hanno risposto in maniera altrettanto sbalorditiva: “Se uno non ha fretta, si può viaggiare con tutto!” La stessa risposta che do io quando qualcuno mi chiede come cavolo faccio a viaggiare tranquillo con una moto del 1981! Fatto un sorriso, con il mio infallibile tacco sul motorino di avviamento do loro anche la soddisfazione di vedere la mia messa in moto personalizzata e di ascoltare il rombo del bicilindrico, allontanandomi soddisfatto!
Ripresa di nuovo la Tiburtina, mi dirigo verso Avezzano…
…dove ad un semaforo vengo salutato da 3 guzzisti a bordo di un Le Mans III, una Breva 1100 e una Quota 1100 e, proseguendo…
…giungo a Carsoli, dove mi consolo con un bel gelato artigianale in vista degli ultimi Km che mi separano da Roma…
…dove giungiamo alle 19 dopo aver ripreso l’autostrada A24 a Vicovaro e affrontato anche la lunga coda al casello di Roma Est, superata di slancio grazie al Telepass! Nonostante tutto, la temperatura di Roma alle 19 era di circa 29 gradi: giovedì e venerdì alle 20 era ben oltre i 30!
Vuoi vedere che ho fatto circa 400 Km (392 secondo googlemaps) per cercare refrigerio, ho camminato a piedi a Celano e Pacentro, ho affrontato inconvenienti tecnici, sciami di Vespe e insetti vari…
…e alla fine m’aa so pijata ‘nder culo!?