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Enews 432, martedì 14 giugno 2016

Di Matteo Renzi

Buongiorno a tutti, ben ritrovati con le Enews.
1. We stand with Orlando.
Leggo e rileggo da due giorni gli sms che una delle giovani vittime del Pulse, a Orlando, Florida si scambia con sua madre prima di morire mentre il furioso assassino si avvicina a lui. Immagino il dolore atroce di quel ragazzo, di quella donna. Non ci sono parole per descrivere tanta pena. L’abbraccio di tutti noi ai fratelli americani, alla comunità Lgbt, al Governo guidato dal Presidente Obama. L’odio, il terrore, l’estremismo folle non avranno mai la meglio sull’amore e sulla libertà.

Ma per vincere questa battaglia contro l’atroce disegno di morte occorre rimanere vigili, non essere insensibili. Non essere anestetizzati dall’assuefazione a eventi del genere. Ho espresso ieri all’ambasciatore americano John Phillips i sentimenti di dolore e amicizia del governo e di tutti voi.
2. Il PD orgoglioso di aver abbassato le tasse
Giovedì 16 milioni di italiani non pagheranno la Tasi sulla prima casa. Come pure non pagheranno Imu e Irap agricola, vedranno finalmente lo sconto sull’Irap derivante dalla cancellazione della componente costo del lavoro, non pagheranno l’Imu imbullonati. Una riduzione di tasse che non ha precedenti per qualità e intensità nella storia degli ultimi vent’anni. Per questi motivi il Partito Democratico scende in piazza incontrando i cittadini, mostrando concretamente i risultati di queste scelte. Che non sono neanche le sole, intendiamoci: dai diritti civili alla pubblica amministrazione (date un occhio al consiglio dei ministri di domani, sarà interessante!), dalle riforme istituzionali fino agli investimenti su scuola, cultura e ricerca, la musica è cambiata rispetto agli anni in cui si rinviava sempre e comunque. E in cui sulla scuola e sulla cultura si tagliava. Ho chiesto ai parlamentari del mio partito, agli amministratori territoriali e ai militanti che possono dedicare mezza giornata a questo impegno di scendere in piazza e di andare incontro alle persone. Con orgoglio, senza timidezza. Spiegando ciò che è stato fatto. Che è oggettivamente impressionante ma che spesso non valorizziamo bene neanche noi. Dunque il 16 giugno, come previsto da tempo, una grande giornata di mobilitazione del PD per raccontare cosa stiamo facendo in concreto. Perché criticare è facile, ma cambiare è bello. E noi siamo la dimostrazione che cambiare concretamente si può. Chi dice sempre di no, chi mette veti su tutto condanna il Paese alla palude.
3. A San Pietroburgo
Giovedì 16 partirò per una giornata in Russia dove fino a venerdì parteciperemo al Business Forum di San Pietroburgo. Tutti conoscete la complessa situazione russo-europea. E tutti ricorderete come abbiamo sempre lavorato nella direzione di ricostruire pazientemente occasioni di confronto, alimentando il dialogo e non lo scontro come altri nostri partner europei invece vorrebbero fare. La Russia deve rispettare i paletti degli accordi di Minsk e noi siamo impegnati in questa direzione. Pensiamo anche che la comunità internazionale sia più forte nella lotta al terrorismo e nella gestione dei vari dossier se il governo di Mosca è coinvolto. Per questi motivi la nostra missione in Russia – cui parteciperà anche un altro leader europeo, il presidente Juncker – è una occasione di dialogo che spero sia utile per recuperare stabilmente le relazioni del passato.

Angolo “Per chi vuole saperne di più”
• A Repubblica delle Idee ho dialogato con il fondatore e storico direttore di quel giornale Eugenio Scalfari. Come forse sapete Scalfari è uno dei miei più duri critici e anche per questo ho accettato volentieri l’invito di Repubblica. Ne è venuta fuori una bella discussione che trovate qui. Visione altamente consigliata a chi dice “Ma tu Matteo non ti confronti mai con chi non la pensa come te” oppure a chi dice “ma qual è la visione politica di questo governo?”
• Ho girato molto per l’Italia in questi giorni. Ho visitato aziende come la Sofidel a Porcari (Lucca), la Getra e la Coca Cola a Marcianise (Caserta), la Ferrarini (Reggio Emilia). Nel cuore della provincia ho visto aziende all’avanguardia, gente che ci crede, che scommette. Lavoratori desiderosi di fare e di fare bene.
• In questo viaggio nel Paese profondo ho ricevuto un regalo dalla comunità di Reggio Emilia: mi hanno invitato all’inaugurazione del Core, il nuovo ospedale cittadino. È stata una festa commuovente, anche se non è stato facile prendere il microfono dopo un bellissimo intervento di due pazienti che combattono dure malattie. Qui trovate il mio discorso. Ancora grazie a tutte le donne e gli uomini che con la loro umanità e professionalità guidano quella struttura.
• Ovviamente non è che dappertutto ti accolgono con abbracci. A Confcommercio qualcuno non ha gradito il mio passaggio sugli 80 euro – misura che io giudico giusta socialmente e persino utile per i consumi, con buona pace di chi tra i commercianti non l’apprezza – ma è stato per me molto divertente dialogare anche con quella parte di platea che non apprezzava e che ha fischiato un paio dei miei passaggi. Qui, per gli appassionati, il video integrale dell’intervento.
• Sul sito www.bastaunsi.it continuiamo a raccogliere le adesioni di migliaia di cittadini “normali”. Anzi no: speciali. Perché chi si mette in moto per dare una mano alla politica a ritornare credibile è per forza un cittadino speciale! Grazie di cuore.
Un sorriso,
Matteo
Pensierino della sera.
Lo so, lo so. A molti sembrerò strano. Ascolto l’inno nazionale diverse volte durante la settimana. Lo ascolto quando accolgo le delegazioni straniere. Quando sono in visita all’estero e ricevo il saluto delle autorità ospitanti. Lo ascolto – con animo commosso e grato – quando accompagno il Presidente della Repubblica all’altare della patria per le cerimonie ufficiali. Lo ascolto nelle scuole o nelle cerimonie come l’apertura dell’Expo o a qualche inaugurazione importante. Dunque mi capita spesso di sentire il brivido dell’inno. Ma, e adesso i benpensanti mi attaccheranno sicuramente, non ci posso fare niente: quando inizia una partita della Nazionale l’inno mi emoziona sempre. Oh, intendiamoci. I calciatori che lo cantano sono volenterosi ma non sempre intonatissimi: dunque non è quel che si dice un fatto tecnico o musicale. È che comunque per gente come noi il calcio è un’emozione inspiegabile. Quando si vince, poi, è ancora più bello. Bravo Mister Conte, ottimo lavoro. E bravi tutti. Forza Azzurri

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