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Due Giugno: Festa Dell’Imbroglio

Di Vittorio Venditti
(Collaborazione), Di Mario Ricca
(Foto), Di Salvatore Di Maria E Presa Da Internet Da Stefano Venditti

Passi Presto

Bandiera D'Italia

Ne iniziai a sparlare qui nel duemilaundici, qui nel duemiladodici, di striscio qui nel duemilatredici, (già l’argomento iniziava a farci venire l’elefantiasi dello scroto), per quanto appena espettorato fra parentesi evitai il discorso nel duemilaquattordici, ripetendo di cuore l’azione lo scorso anno.

Perché ora torno a farneticare di quest’imbroglio?

Tricolore Al Municipio

Che l’italiano sia masochista è cosa da sempre chiara, tant’è vero che è questo il motivo cardine del nostro venir presi in giro nel mondo da chiunque senta parlare di questa terra; Che chi è cittadino italiano nella maggior parte dei casi sia falso a partire da chi ci governa è un dato di fatto e se leggi la pezza che la Mina vagante mi ha trasmessa con commento allegato te ne puoi rendere liberamente conto: Vilipendio, Storace assolto: L’indegno era Napolitano al Colle…, “Dire indegno a napolitano è come dire ladruncolo a Cutolo!”, Stiamo sparlando sempre di un comunista; che il nostro popolo sia festaiolo per eccellenza, lo dimostra il fatto che è in grado di progettare e costruire ponti per non andare a lavorare e successivamente lamentarsi di non arrivare a fine mese, avendo però in casa due o tre automobili, cinque cellulari e dieci televisori, regolarmente legati ad uno o più abbonamenti; che per quanto detto nei tre punti precedenti la “festa” di oggi sia la sintesi di tutto però, nessuno lo ammette ne lo ammetterà mai. Oggi sono giusti settant’anni dal giorno nel quale con una proditoria azione all’italiana, fu deciso da pochi che tutti dovevamo cambiare modo di venir governati, a dire di quei “politici”, per il bene della democrazia, in Italia appena nata. Si doveva scordare il fascismo e chi lo aveva appoggiato, dimenticando però che gli artefici di quanto accaduto nel precedente ventennio erano gli stessi in azione quel due giugno del millenovecentoquarantasèi.

Sì, l’Italia in quel momento toccò il fondo della vergogna, ed oggi ancora si ricorda quel giorno con sfilate e discorsi, fatti ovviamente e democraticamente anche a spese di chi, sia pur dopo tanto tempo, ha scoperto cosa ci fu dietro a tutta quella manfrina.

Ne deduciamo che l’italiano, oltre al resto, è anche fesso?